La Camera svizzera decide di esaminare l'accordo con l'Italia sull'emigrazione

La Camera svizzera decide di esaminare l'accordo con l'Italia sull'emigrazione Dopo mesi di sospensioni e rinvìi La Camera svizzera decide di esaminare l'accordo con l'Italia sull'emigrazione La Convenzione stabilisce notevoli vantaggi per i nostri 500 mila lavoratori - Sarà discussa e quasi certamente approvata nei primi giorni di marzo; potrà entrare in vigore il 1° aprile (Dal nostro corrispondente) Berna, 19 febbraio. Riunita a Sciaffusa sotto la presidenza del democristiano Furglcr, la commissione parlamentare per gli Affari esteri si è pronunciata a favore dell'accordo italo-elvetico di emigrazione, raccomandandone la ratifica alla Camera dei deputati. Venti componenti della commissione hanno votato a favore, cinque si sono astenuti, uno soltanto ha votato contro. La Camera inizierà il dibattito sul testo della convenzione nella prima decade di mar¬ zo. Salvo qualche colpo di scena, allo stato attuale delle cose veramente improbabile, la ratifica del trattato appare sicura: i partiti della coalizione governativa, che alla Camera dispongono di una larga maggioranza, dovrebbero infatti votare a favore. Poiché è già stato approvato lo scorso anno al Senato, l'accordo potrà molto probabilmente entrare in vigore dal l« aprile prossimo. La convenzione stabilisce notevoli miglioramenti per il mezzo milione di italiani che lavorano in Svizzera; oltre ai vantaggi di natura economica, professionale e sindacale, essa prevede importanti agevolazioni per il ricongiungimento delle famiglie. Firmato lo scorso agosto a Roma, l'accordo avrebbe dovuto entrare provvisoriamente in vigore il 1° novembre 1964, in attesa della ratifica parlamentare; ma in seguito alle proteste del partito socialista c dei sindacati il governo di Berna si vide costretto a ritardarne l'applicazione. Alla fine dello scorso dicembre, la commissione degli Affari esteri della Camera sospese l'esame del trattato, subordinandone la ripresa alla emanazione, da parte del governo, di norme che frenassero l'afflusso dei lavoratori stranieri in Svizzera. Il 15 febbraio sono entrate in vigore le nuove disposizioni, che hanno bloccato alle frontiere mi gliaia di immigranti, e la com missione ha mantenuto l'im pegno. La polizia federale degli stranieri ha reso noto questa sera che 335 persone sono sta te respinte alla frontiera nel corso degli ultimi due giorni. Mercoledì 200 persone si sono presentate prive dei necessari documenti (9!, a Chiasso, 67 a Briga, 39 ad altri posti di frontiera); giovedì 135 perso ne (56 a Chiasso, 60 a Briga, 19 ad altri posti di frontiera) Le cifre odierne sembrano in dicarc una nuova diminuzione del numero dei respinti. La stampa svizzera afferma che la diminuzione degli arri vi delle persone prive dei do eumenii necessari è anche do vuta alla perfetta organizza zione italiana, che già a Mila no e a Como ha stabilito dei controlli per frenare l'afflusso alle frontiere. Il corrispondente da Chiasso della Tribune de Genève ha messo inoltre in evidenza il fatto che, nei primi giorni di controllo, sono stati notati, ai principali posti di frontiera, dei rappresentanti delle grandi industrie tedesche, che proponevano ai lavoratori italiani dei posti ad Amburgo, a Dusseldorf ed altrove. Il capo della polizia degli stranieri Elmar Maeder, in una intervista alla. Gazette de Lausanne, ha dichiarato ohe nei Cantoni di lingua tedesca sono molto diffusi sentimenti xenofobi. «Dovreste leggere soltanto le lettere che ci vengono indirizzate — ha detto —. Dimostrano che esistono dei focolai di agitazione piuttosto caldi ». 1. f.

Persone citate: Elmar Maeder

Luoghi citati: Amburgo, Berna, Como, Italia, Roma, Svizzera