Claudio Volontè: "Non sono io l'attentatore ho trascorso la notte con Dominique Boschero"

Claudio Volontè: "Non sono io l'attentatore ho trascorso la notte con Dominique Boschero" Denunciato a piede libero per la bomba al Vaticano Claudio Volontè: "Non sono io l'attentatore ho trascorso la notte con Dominique Boschero" Il giovane porta la testimonianza dell'attrice francese come suo alibi - «Sono stato a cena con lei in un ristorante di via Crispi, poi siamo andati a dormire in un appartamento di via Lancellotti 25. Qui abbiamo udito il fragore dell'esplosione» - Dopo il confronto con l'agente e con il metronotte che videro i dinamitardi, la polizia lo ha incriminato per « pubblica intimidazione con il mezzo di materie esplodenti » - Si cercano i due complici (Nostro servizio particolare) Koma. 18 febbraio. Dopo quaranta ore di indagini Claudio Volontè, fratello dell'attore Gian Maria e attore lui stesso, è stato denunciato come uno dei tre responsabili dell'attentato di ieri notte con- sacd—ctro il Vaticano. Nessuna trac- eia dei complici, né della «1800» | chiara sulla quale i terroristiIsono fuggiti dopo aver deposto ila. bomba dinanzi al quartiere\della guardia svizzera, sotto!ie finestre del Papa. Claudio Volontè è denunciato I a piede libero, per trascorsa |flagranza. Se sarà processato]e condannato, avrà una pena da un minimo di un anno a un massimo di cinque per « pubblica intimidazione col mezzo di materie esplodenti » (art. 420 codice penale) e per « danneggiamento seguito da incendio» (art. 424). L'attore è uscito dalla questura dopo ventidue ore di permanenza. Indossava una giacca sportiva a quadretti, pantaloni di flanella e un maglione nero « a girocollo », tipo Decima Mas. Ci ha ricevuto poco dopo nello studio del suo legale, avv. Giovanni Jacovoni. Ha respinto le accuse. Gli autori dell'attentato, secondo lui, sono negli ambienti d'estrema destra «da me ben conosciuti». Il giovane attore ha avanzato un alibi sentimentale che considera inattaccabile. Racconta di aver udito alle 1,55 di ieri notte l'esplosione, ma dice che si trovava con la sua fidanzata, l'attrice francese Dominique Boschero, nell'appartamento di piazza Lancellotti 25, che i due andranno ad abitare stabilmente dopo le nozze fissate al 21 aprile. «Quando Ilo sentito la detonazione — ci ha detto Volontè — ero n riposare. Dovevano essere proprio le 1,55 perché poco prima Dominique aveva controllato se la sveglia funzionasse: doveva alzarsi presto la mattina per impegni cinematografici ». Sulle prime ha pensato che lo scoppio fosse da collegarsi con un attentato contro il teatrino di via Belsiana. «Avevamo ricevuto molte lettere minatorie per il "Vicario"», aggiunge. Dominique Boschero, nei lunghi interrogatori di stanotte, ha confermato l'alibi del fidanzato, con dovizia di particolari. Dopo aver cenato in un ristorante di via Francesco Crispi, essi se n'erano andati nella nuova casa e c'erano rimasti sino al mattino succes- sivo. La Boschero si era alzata alle sette per andare a Cinecittà. « Mi sono alzato verso le dieci — dice Claudio Volontè — sono uscito, recandomi anche, a casa di mia madre, a Montcsardo. Non sapevo nulla dell'atto terroristico contro il Vaticano, mi informò un amico. Poi seppi che gli attori deila compagnia di mìo fratcllo erano interrogati dalla polizia. Pensai fosse mio (lovere presentarmi spontanea- mente agli inquirenti». D'accordo col suo avvocato, si mise a disposizione della Que stura: prima al commissariato Campo Marzio, poi nell'ufficio della Squadra Politica. «Durante gli interrogatori tutti sono stati gentilissimi» aggiunge Claudio Volontè e racconta che oggi pomeriggio è stato messo a confronto con l'agente di P. S. Sante Mosca e con il metronotte Vincenzo Livi che, poco prima dell'esplosione, avevano visto due dei tre attentatori. A questo punto l'attore interrompe il racconto e si volge al suo avvocato Jacovoni. Alla domanda: «E' stalo riconosciuto nel confronto con l'agente e il metronotte/ » non risponde. Interviene l'avvocato: «Basta così, è molto stanco, mandiamolo a riposare». Claudio Volontè precisa: «Sono legato al segreto ». Poi confida di essere stupito per tutte queste vicende: «Uscito dall'Accademia d'arte drammatica, dove mi aveva mandato mio fratello, mi sono proposto di fare, soltanto l'attore. Adesso qualcuno vuole collegare l'episodio del Vaticano con i miei trascorsi giudiziari che ero ben contento di aver dimenticato. Cose, di quando ero minorenne. Tengo a ricon- {fermare l'aperta deplorazione adel provocatorio episodio riferìbile chiaramente ad ambienti da me ben conosciuti in passato, che oggi ancora coltivano tra i giovani il mito \della violenza come costume di vita e sistema di lotta politica ». Il giovane sino a qualche anno fa dirigeva un'organizzazione di estrema destra; ebbe due denunce, nel '55 per un attentato ad una sede comunista a Torino, nel '50 per un secondo attentato ad una sede comunista di Roma. Ora si dice sia passato al psiup. Claudio Volontè ha ripetuto di essere «del tutto 'straneo all'eiiisodio del Vaticano », tanto che, a suo giudizio. ^ malgrado siano state condotte indagini a pieno ritmo non si c\ potuto accertare nulla a mio carico. Ho fiducia completai nei giudici», ha concluso. In Parlamento s'è avuto qualche strascico del gesto dinamitardo. Al Senato, il missino Nencioni ha lamentato che Volontè sia stato denun-1 ciato a piede libero, mentre; «in altri casi si è proceduto] con maggior rigore». Evidentemente — ha aggiunto — « ri sono state pressioni polìtiche sulla polizia per indurla a que- j ste discriminazioni i. Alludeva all'arresto di Romano Fassio per Tatto terroristico contro la sede centrale della de. Gli. ha risposto il ministro Taviani notando semplicemente che il senatore « ha attribuito ad ordirti governativi un atto di | polizia giudiziaria. Desidero ribadire che la polizia giudiziaria non prende ordini dal governo, né da organi dell'esecutivo, ma solo dall'autorità giudiziaria ». tpsTIc Lamberto Fumo l.'atti ice italo-francese Dominique Boschero ed il fidanzato Claudio Volontè

Luoghi citati: Roma, Torino