Un centinaio di persone bloccate ieri alla stazione di Domodossola

Un centinaio di persone bloccate ieri alla stazione di Domodossola Un centinaio di persone bloccate ieri alla stazione di Domodossola La polizia elvetica è cortese, ma irremovibile in base alle nuove disposizioni (Dal nostro inviato speciale) Domodossola, 16 febbraio. Anche oggi, alla stazione di Domodossola, un centinaio di emigranti italiani diretti in Svizzera sono stati fatti scendere dal treno dalla polizia di confine elvetica. Per l respinti, la prima tappa era l'ufficio di polizia elvetica. Ogni sìngolo caso veniva in un certo senso riveduto. I gendarmi erano cortesi ma irremovibili. Così, famiglie sono state divise, anche se, forse, soltanto provvisoriamente. E' il caso di Leonardo Gallo, dì 50 anni, da Avellino, manovale. Era rientrato da Ginevra a Natale con moglie e figlia diciottenne. Oggi la famiglia rientrava in Svizzera per riprendere il lavoro. Il Gallo aveva l'impegno di riassunzione del suo datore di lavoro, ma non ancora il permesso di soggiorno, del quale erano invece in possesso moglie e figlia, al servizio di un albergatore. Le due donne hanno proseguito; il Gallo è rimasto a terra. Caso inverso per Bice Di Bazia, della provincia di Campobasso. Era tornata in Italia con il marito, manovale, da Numarma, dove entrambi lavoravano. Oggi lui è stato riammesso nella Confederazione elvetica, lei no. Una vecchietta di ottant'anni, che raggiungeva i figli a Berna, è stata anch'essa bloccata in stazione: « Ma io non vado a lavorare, mi mantengono i miei figlioli! ». Appello vano. L'Ufficio del Lavoro dà larga assistenza a tutti: buoni gratuiti per pasti e alloggio in albergo, biglietti di viaggio per il ritorno ai paesi d'ori gine. Alcuni attendono a Domodossola che parenti o amici mandino loro il permesso di soggiorno. Una sola persona ha potuto proseguire questa sera il viag gio dopo essere stata «blocca ta». Si tratta di Anna Maria Sartori, di Parma. Piangeva in un angolo. Lavorava a Gren chen da dieci anni. Sabato scorso era tornata in Italia per le nozze di una amica. Il permesso di soggiorno l'aveva lasciato in Svizzera. Passaporto in regola, biglietto dì anda ta e ritorno e una faccia sin cera, hanno indotto la polizia a chiudere un occhio. E' 11 so lo caso su seicento respinti tra ieri e oggi. p. D>

Persone citate: Anna Maria Sartori, Bice Di Bazia, Gallo, Gren, Leonardo Gallo