Scoperto a Milano un colossale contrabbando di olio minerale importato dalla Jugoslavia

Scoperto a Milano un colossale contrabbando di olio minerale importato dalla Jugoslavia 1 trafficanti operavano comm due auto cisterne " truccate Scoperto a Milano un colossale contrabbando di olio minerale importato dalla Jugoslavia Danni all'Erario per mezzo miliardo - Due arresti e alcune denunce - Il lubrificante (che paga una imposta di 12.000 lire il quintale) veniva fatto entrare da Trieste - I trafficanti dichiaravano che si trattava di olio per l'industria tessile, esente da tasse (Dal nostro corrispondente) Milano, 11 febbraio. Una colossale frode tributaria è stata scoperta dal nucleo milanese della Guardia di Finanza. Si tratta di un contrabbando di olio minerale importato dalla Jugoslavia e distribuito clandestinamente in tutta l'Alta Italia con un danno per l'erario valutabile in mezzo miliardo, forse più. Due persone sono state arrestate e altre denunciate a piede libero. I contrabbandieri, dopo essere riusciti a far passare l'olio alla dogana di Trieste, lo nascondevano in cisterne « truccate » di un deposito nei pressi di Melegnano. In questi serbatoi clandestini sono stati scoperti 1700 quintali di olio minerale. L'avvìo alle indagini è stato dato da una pattuglia di finanzieri del nucleo di Lodi che avevano controllato un'autobotte con rimorchio pilotata dai fratelli Ivano e Vito Maestrelli, di 35 e 29 anni, abitanti a Bollate (Milano). Interrogati sull'origine e sul tipo di carico gli autisti dichiaravano dì trasportare dell'olio di finissaggio per l'industria tessile. Un'analisi compiuta dalla Finanza permetteva di accertare che al posto del prodotto dichiarato, (esente da tassa), l'autobotte trasportava olio minerale soggetto ad una imposta di fab bricazlone di 12.000 lire al quin tale. I due autisti, sprovvisti di documenti di carico, veni vano arrestati. Il nucleo regionale di Milano accertava che l'autocister na con l'olio •.-truccato» era diretta a Carpiano (presso Melegnano) dove il carico sarebbe stato consegnato a una società del luogo. I militi della Finanza si recavano a Carpiano e ispezionavano la cisterna che la società interessata aveva fatto interrare nella sua proprietà. Uno dei dipendenti veniva incaricato di introdurre nel deposito il tubo destinato a « pescare » un campione del contenuto ma, a tutta prima, la cisterna risultava vuota. Da indagini più approfondite risultava tuttavia che la cisterna era c truccata ». Dall'imbocco dei serbatoi partivano grossi cilindri cavi che arrivavano sino al fondo del deposito dando l'impressione: chi misurava con un'asta alicontenuto, che questa fosse vuota. In effetti, attorno al cilindro, i serbatoi erano pieni di olio minerale. Complessivamente le cisterne nascondevano 1700 quintali di lubrificante e già a quel punto la frode ai danni dell'erario poteva valutarsi attorno ai 25 milioni. Le indagini hanno già appurato che il traffico ha danneggiato l'erario per almeno mezzo miliardo. Secondo la Guardia di Finanza di Milano l'olio proveniva dalla Jugoslavia a bordo di carri cisterna ferroviari. Depositato a Trieste, al porto franco, di qui ripartiva per l'Italia dopo un cambio di denominazione. Forse i contrabbandieri avevano fabbricato j anche falsi certificati di pro venienza dell'olio per poterlo poi vendere ad acquirenti in {buona fede. Si sta tentando |di scoprire come le cisterne abbiano potuto passare attraverso il valico doganale di Trieste: si sospetta che i contrabbandieri abbiano sottoposto falsi campioni al controllo dei doganieri. I trafficanti speculavano sul fatto che mentre l'olio lubrificante importato dall'estero è soggetto a una imposta che incide per circa 12.000 lire al quintale, l'olio sintetico per .finissaggio di tessuti è immune da tasse. g. rn

Persone citate: Vito Maestrelli