Il premio Nobel Bovet difende l'opera del prof. Maretta all'Istituto della Sanità

Il premio Nobel Bovet difende l'opera del prof. Maretta all'Istituto della Sanità Sentito come teste al processo dinanzi al Tribunale Il premio Nobel Bovet difende l'opera del prof. Maretta all'Istituto della Sanità «Tutto quello che ho realizzato negli ultimi anni — dice — lo devo alla sua collaborazione e al suo aiuto» - Aggiunge che tutti i fondi sono stati spesi esclusivamente per la ricerca - La deposizione del ministro Mariotti - Un difensore chiede se conferma l'intervista a "La Stampa" e le parole di elogio per Marcita - Presidente: « La domanda non è pertinente e poi il ministro smentì le dichiarazioni » - Mariotti: «No, non ho smentito nulla, semmai ho fatto una precisazione» (Nostro servizio particolare) Roma, 10 febbraio Il ministro della Sanità, senatore Luigi Mariotti, e il premio Nobel Daniele Borei sono stati interrogati oggi come testimoni al processo per le irregolarità amministratile che si sarebbero verificate nella gestione dell'Istituto sii¬ periore di Sanità. Il ministro c rimasto sulla pedana pochi minuti, limitandosi a confermare la costituzione di parte civile- del suo dicastero. Più lunga è stata la deposizione dello scienziato, anche se il presidente del Tribunale, Rocco Ciasca, ha ristretto l'interrogatorio nell'ambito esclusi¬ vamente processuale, sollevan¬ do le proteste dei difensori dei dicci imputati rimasti coin volti nel giudizio, che voleva no ragguagli sulle condizioni zdell'Ente prima e dopo lo^. scandalo che lo ha travolto. \Il ministro della Sanità sen. Mariotti ha dichiarato' di ricoprire questa carica dal luglio del 196),, cioè da un'epoca successiva ai fatti che vengono esaminati dal Tribunale. •t Non posso riferire alcun particolare sulla vicenda — ha \ aggiunto — ignorando tutto, Confermo la costituzione di parte civile a tutela degli interessi dello Stato » Avv. Marinaro (difensore del prof. Domenico Marotta, fondatore dell'Istituto) — Il ministro potrebbe darci qualche notizia sulle attuali condizioni dell'Ente; potrebbe ad esempio spiegare perche, negli ultimi tempi molti licer-\ catori e scienziati hanno ab-bandonato l'Istituto... Presidente — La domanda non c pertinente. Avv. Marinaro (insistendo) — Io faccio formale richiesta perche la domanda sia postaal testimone, il quale patreb-he. darci utili chiarimenti sulle difficoltà createsi dopo gli av-venimenti che hanno determi-nato questo processo, difflcoltàche hanno bloccato la ricerca scientifica c che hanno causato l'esodo dei migliori scienziati. Presidente — La richiesta è res/iinta. Prof. Carbone (parte civile) — Il senatore Mariotti è qui in veste di parte lesa, non di testimone. Per potergli rivolgere una domanda del genere bisognerebbe citarlo come teste... Torino nella quale elogiava l'attività del professor Marotiiiiiiiiiiiiiiitiiiiitititiiiiriiiiii[ii illuminili Avv. Marinaro — 71 ministro qualche tempo fa rilasciò unaintervista ad un quotidiano di a. Vorrei che il senatore arlasse di quelle sue dichiaraioni... Presidente — Anche questa omanda non c pertinente: non imentichiamo che il ministro menti quella intervista. Mariotti (intervenendo) — Io on ha fatto alcuna smentita; ma una semplice rettifica. Presidente — Comunque (a omanda non sarà posta al ignor ministro. Il professor Bovet, che i g\uici hanno interrogato subito o/io categorie: stato capo del labo utòrio di chimica terapeutica dell'istituto fino al 31 ottobre dello scorso anno. Il presidene non lo ha autorizzato a spie gare i motivi per i quali ab bandoni) l'ente per assumere una cattedra all'Università di Sassari. Il prof. Bovet ha spiegato che l'Istituto della Sanità concedeva borse di due borse di studio e borse di ricerca. Le prime vengono attribuite a giovani che n seguito, attraverso regolari concorsi, possono entrare a far parte dell'Istituto. Le seconde a persone clic svolgono la loro attività al di fuori dell'Istituto, di solito a studiosi già affermati, per particolari ricerche c.he nell'Istituto, per mancanza di attrezzature, o per altri motivi, non possono essere corti¬ piute. P. M. — Anche se il testi mone è un autorevolissimo uomo di scienza, bisogna contestargli la prova documentale: in istruttoria disse che i suoi collaboratori erano consulenti di ditte farmaceutiche, incarichi che il professore non aveva mai accettato, ritenendoli incompatibili. Conferma la cir- Costanzat Prof"B()vet ^ Naturalmente, Però aevo faf rllevai.e che io ero capo del laboratorio e la mia responsabilità era molto diversa. Avv. Marinaro — Il testimone può darci chiarimenti sull'attività di Murottat Bovet — Posso dire che tutti i denari sono stati spesi esclusivamente per la ricerca scientifica... Presidente (interrompendo il teste) — Queste cose non c'interessano. Prof. Bovet — Ed allora posso dire che nel 1961, il ministro della Sanità, in una lettera di commiato a me. indirizzata, ribadì che l'opera dell'Istituto era stata essenziale per la salute pubblica... Presidente — Forse non ha compreso la domanda: lei deve dirci quale fu l'attività di Marotta. U,aititoBdratocopMMrrrrlalenctczppppivsiddglcspg Bovet — Tutto quello che ho 1 reaUzxat0 in questi ultimi an ni lo devo al professor Marotta, alla sua collaborazione, al suo aiuto, al suo sostegno. Avv. Lia (difensore del professor Giordano Giacomello) bJ'^U to di peculato per aver messo a disposizione del professor Marotta, dopo che questi era stato collocato in pensione, un'automobile. Vorrei sapere dal teste se il professor Marotta, dopo aver la sciato ufficialmente l'incarico, continuò a recarsi all'Isfituto ogni giorno. Bovet — Sì, perché conservò importanti funzioni rappresentative: eppoi doveva passare le consegne, /are i rendiconti. Avv. Lia Altra accusa at- tribuffn agli imputati è d'aver {assegnato gettoni di presenza a o i a l o i ai membri del comitato scie?! tifico, anche se non si riunì tono mai. Chiedo al professor Bovet se, quando era a capo del laboratorio di chimica terapeutica, si teneva in contatto con i componenti di questo comitato. Bovet — Continuamente, soprattutto con i professori Di Mattei, Caronia, Bargellini, Martino. Ci scambiavamo pareri e consigli sugli studi, le ricerche, sui problemi di carattere generale e particolare, sulle pubblicazioni. Avv. Lia — In occasione di lavori di carattere eccezionale, riguardanti la preparazione di vaccini o la campagna contro le sofisticazioni alimentari, l'Istituto dovette fare ricorso n personale esterno f Bovet — Sì, per la scarsez za di quello esistente e l'im possibilità di assumere altro personale, in modo che i di pendenti dell'Istituto fossero proporzionati alle necessità. Fu in queste occasioni che si dovette ricorrere alle borse di studio. Il resto dell'udienza e stata impegnata dall'interrogatorio del prof. Giuseppe Penso, capo del laboratorio di microbiologia dell'Istituto. Il teste ha parlato delle borse di studio dicendo che si ricorreva ad esse specialmente quando c'era superlavoro, come al momento di produrre il vaccino Sai/:. Ha parlato anche delle cavie per gli esperimenti. P. M. — Gli animali dei laboratori di microbiologia venivano acquistati dalla t Arsali? (E' questa l'azienda in cui era interessato il . ricercatore dell'Istituto, Felice Castelli). Penso — Gli animali da laboratorio vanno dai pidocchi alle scimmie. Gli insetti vengono allevati nei nostri laboratori, come a volte anche i pesci; le scimmie invece prò vengono dall'India. Soltanto un minimo trascurabile di animali veniva acquistato dall'* Arsal ». Ci sianio serviti dei topi di questa società soltanto per determinate ricerche: si trattava di topi sensibili ai tumori Il prof. Cassìngela incominciò questi studi ma poi, disgustato per quello che era capitato all'Istituto, diede le dimissioni ed ha lasciato tutto. Il processo riprenderà sabato. r. s. llqmnrdtrdspg li ministro Mariotti durante la deposizione (Teletnto)

Luoghi citati: India, Roma, Torino