Un'interrogazione alla Camera per la ragazza che in un tema «giudicò» la sua professoressa

Un'interrogazione alla Camera per la ragazza che in un tema «giudicò» la sua professoressa MOLTO R UMORE PER POCO Un'interrogazione alla Camera per la ragazza che in un tema «giudicò» la sua professoressa E' dell'on. Jacometti (psi) - Interpellanze anche al Consiglio comunale di Novara - Oggi comincia l'inchiesta del Provveditore agli Studi: accerterà la legittimità del provvedimento (la studentessa è stata sospesa per 15 giorni dalle lezioni), ascolterà le compagne di classe e l'insegnante offesa - Il Sindaco fa suo il commento de «La Stampa»: «E' stato fatto molto rumore per poco» - E aggiunge: «La giovane ha sbagliato, ma ha soltanto T6 anni: le si possono perdonare molte cose» - Ripetiamo un'altra volta: la montagna ha partorito un topolino (Dal nostro inviato speciale) Novara, 8 febbraio. Il tema di Mara Martin, la ragazza sospesa per Quindici giorni da scuola per aver detto male di un'insegnante, arriva in Parlamento. Oggi l'on. Jacometti, del psi, ha annunciato una sua interrogazione, al ministro della Pubblica Ist.ru- zione * per sapere ciò che realmente è avvenuto all'istituto commerciale " Galileo Ferraris " di Novara, dove una alunna è stata punita con quindici giorni di sospensione dal consiglio di classe in seguito allo svolgimento di un tema assegnato dalla professoressa di lettere Galli; per conoscere il tsfdntlld testo completo ed esatto dello svolgimento dell'alunna e le frasi incriminate dal consiglio di classe; per conoscere, infì ne, il giudizio del ministro su tutta la faccenda ». E questa iniziativa del de liutaio socialista non è stata l'unica del genere. Il sindaco di Novara, prof. Masciadri (che è anche preside, di un istituto cittadino) ha ricevuto una interrogazione da parte dei sette consiglieri comunisti che gli domandano se non ritenga di dover intervenire presso il provveditore agli studi, prof. Scafile, per chiedergli la revoca del provvedimento, che, dice il documento del pei, « se mantenuto lederebbe i principi della democrazia cui deve ispirarsi la scuola italiana e costituirebbe una palese ingiustizia ». Lasciando da parte qualsiasi giudizio sul rischio ohe la questione scivoli in politica, con le spiacevoli conseguenze che ne verrebbero, occorre, subilo sottolineare il fatto che ormiti a Novara non si parla che del tema di Mara Martin. Ne discutono insegnanti, studenti, gente della strada. Si direbbe che le quattro pagine!te della ragazza, punita per aver scritto nel suo componimento frasi ritenute offensive per mia delle sue insegnanti, la signorina Adele Trotta, abbiano profondamente turbato l'opinione pubblica come una rivelazione di problemi che la scuola vive e affronta ogni giorno, ma che finora fuori della scuola non hanno mai costituito materia di pubblica discussione Stasera per tutta la città l'Unione studenti novaresi ha diffuso un manifestino al ciclostile. Il provvedimento di sospensione di Mara Martin vi definito «incredibile», e, più avanti, * ingiusto, ipocrita e diseducativo ». « Quale insegnamento — continua il volantino — bisognerebbe trarre se fosse ratificato dal Provveditore? For;;e che bisognerebbe nella vita scrivere il contrario di quello che si pensa, lodare chi ha il potere nelle mani, abdicare alla propria personaità? v II manifestino termina, chiedendo la revoca della sospensione della ragazza. Il proiveditore agli studi di Novara, prof. Scafile, ha già in parte risposto alle domande che gli rivolgono gli studenti della, città, ricevendo stamattina un gruppo di giornalisti. La posizione del prof. Scafile è delicata. Da un lato esiste una forte corrente di opinione pubblica che condivide il pensiero di quanti giudicano che la questione non doveva assumere tanta gravità, e poteva essere fermata prima che la mancanza di Mara Martin arrivasse al consiglio di classe. Altri pensano che, anche di fronte al « tribunale » dei professori, la ragazza doveva trovare qualche attenuante nella sua stessa schiettezza — in cui ha evidentemente ecceduto — e che qualche insegnante doveva pur levare la voce in sua difesa. Ma dall'altro lato esiste l'aspra critica a una professoressa, di settant'anni, che è giunta alla soglia della pensione e ho dedicato tutta la vita alla scuola. Il prof. Scafile ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, che nei giorni scorsi, quando ancora la vicenda non era di pubblico dominio, egli era a Roma e non ne aveva avuto il minimo sentore. Stamattina, al suo rientro a Novara, ha trovato sul suo tavolo il rapporto del preside dell'istituto « Galileo Ferraris ». Lo ha letto. «Ora voi chiedete il mio pensiero sulla faccenda — ha dichiarato ai giornalisti — e io vi devo rispondere che un doveroso riserbo mi impedisce di parlare dell'episodio. Lo stesso riserbo che avrebbe dovuto essere osservato nei giorni scorsi, quando invece, non so .ancora come, la notizia è filtrata fino ai giornali ». Naturalmente i giornalisti non si sono accontentati di questa risposta e gli hanno rivolto altre domande. Egli ha quindi aggiunto che sulla «fuga* dell'indiscrezione intende svolgere una severa indagine. Per quanto riguarda in particolare il provvedimento adottato nei confronti di Mara Martin, il prof. Scafile è stato molto netto. « AI provveditore — ha esclamato -— compete in linea generale solo l'esame della legittimità di una misura adottata dal consiglio di lasse: non può invece entra e nel merito del giudizio espresso dagli insegnanti, che inattaccabile. Può mtervenianche nella sostanza di un provvedimento solo se venga presentato un ricorso ». .41 prof. Scafile è stato quindi domandato come giudichi n linea generale un componimento scolastico: cioè se condivide l'opinione (più volte espressa in questi giorni a proposito del tema di Mara Martin) che lo scritto di uno studente deve essere considerato unicamente un rapporto (talvolta confidenziale) fra insegnante e allievo. Ha risposto di no: « Il rapporto è sempre — ha detto il prof. Scafile — tra lo studente e la scuola presa nel suo complesso. Perciò se un insegnante rileva in un tema mancanze di carattere disciplinare ha il dovere di riferire al preside. In certi casi — ha comunque aggiunto — il professore può giudicare sufficiente un richiamo personale all'allievo che ha sbagliato, senza far procedere oltre la cosa X Poteva essere questo il caso del compito di Mara? Su questo il provveditore agli studi ha taciuto. Nel pomeriggio il prof. Sca file ha iniziato la sua inchiesta. Egli tende ad accertare primo luogo la legittimità del provvedimento, e in seeon do luogo a chiarire se vi siano stati, nella sospensione della l'aguzza, elementi in certo ma do estranei alla mancanza commessa. Se cioè la situazione all'istituto «Galileo Ferra ris* non sia stata turbata da motivi particolari che Hanno finito con giocare contro la ra qazzu. impedendo ad esempio che qualcuno la difendesse e ottenesse ver lei una punizio ne meno forte (le è stato as segnato il massimo delle san zionì previste per il suo atto di indisciplina). Il provveditore lui ricevuto prima di tutti il preside dell'istituto e successivamente la professoressa Trotta, V inse gitante offesa. Siamo tornati a trovarla stasera. Era ap parentemente tranquilla. «Il prof. Scalile — ci ha dichiarato — mi ha raccomandato di stare calma e mi ha garantito ohe ormai penserà lui a tutelarmi, sia come insegnante che nella mia privata personalità. E quindi non ho ragione por dubitare che tutto I lineilo che dovrà essere fatto |sarà fatto. Soprattutto sono certa che si arriverà a scoprire il retroscena di questa vicenda ». «Quale retroscena?» «Il modo in cui la notizia del tema ingiurioso è diventata pubblica. E' certo che io ho riferito tutto quello che sapevo, ho aiutato a cercare la rarità ». Domani, molto probabilmente, l'inchiesta del provveditore proseguirà attraverso i collo qui con gli altri insegnanti della classe di Mara, prima fra tutte la professoressa Galli, che assegnò il tema. La signora Galli è amareggiata dalla vicenda, non vuole ricevere nessuno; si sa che è rimasto, sconvolta per la piega presa dagli avvenimenti. E anche le altre insegnanti si trovano nel suo stesso stato d'animo. Ripetono, a chi le interrogo., che hanno approvato la punizione, alla ragazza per rispetto verso la collega offesa, ma che disapprovano la pubblicità data all'episodio. E' questo anche il parere del sindaco prof. Masciadri, con il quale abbiamo parlato questa sera. «Domani mattina — ni ha detto il primo cittadino di Novara — andrò dal provveditore e lo pregherò, come sindaco e come insegnante, di esaminare la cosa con benevolenza. Il gesto di Mara Martin è stato il gesto di una radazza troppo sincera. Certamente essa non ha ragione, anzi ha torto, si è comportata male; ma non dimentichiamo che ha sedici anni, e che a quella età si possono perdonare molte cose. Chiedendo per lei una considerazione benevola, penso di interpretare i sentimenti della maggioranza dei miei concittadini ». «Devo aggiungere — ha ancora detto il prof. Masciadri che è stato fatto veramente "molto rumore per poco". Si è addirittura parlato di uno sciopero degli studenti: questo mi sembrerebbe un po' troppo. Non dimentichiamo che non è una bella cosa l'offesa a un'insegnante ». Infine, resta da segnalare la possibilità che qualche associazione organizzi un pubblico dibattito sui temi di discussione suscitati dal caso di Mara Martin. g. d. fotografata pomeriggio Novara — a Il prof. Scafile, provveditore agli studi di Novara La profasaoreMB. Trotta offesa dai tema della ragazza