I guai cominciano al ritorno

I guai cominciano al ritorno Esiste una vera, "malattia dello spaselo ,, ? I guai cominciano al ritorno I tredici astronauti (nove russi e quattro americani) che finora hanno affrontato viaggi nel cosmo, tutti hanno sofferto dolorose conseguenze - Casi misteriosi: Glenn (tre giri orbitali) scivola nel bagno, Gagàrin (il primo degli «spaziali») inciampa contro una pietra e si ferisce alla testa. Walter Schirra (sei giri) soffre d'una infezione all'orecchio, Gordon Cooper fu colpito da allucinazioni. E dopo l'impresa della Tereskova, i russi annunciano: per un po' di tempo, non lanceremo nessuna donna (Nostro servizio particolare) Parigi, gennaio. Per il popolo americano, il colonnello John C'Irmi fi una specie di eroe nazionale. Rispondendo alla sfida sovietica, il 20 febbraio 1962 ha compiuto per tre volte il giro completo della Terra a bordo di un satellite. Ha Quarantatre anni. Gli si attribuiva l'intenzioni! di lanciarsi nella politica. La settimana scorsa si seppe che aveva deciso di lasciare l'esercito. All'improvviso rinunciai n allo spazio. Definitivamente. Per lavorare in una fabbrica di bibite gassate. Si sapeva che soffriva da alcuni mesi di vertigini, stordimenti, svenimenti, tutto un insieme di disturbi provenienti dai canali semi-circolari dell'orecchio interno. Tuttavia il comunicato ufficiale precisa che le sue dimissioni non hanno nulla che fare con quei malanni. Anzi, ci assicurano che i disturbi sono dovuti a una disgraziata caduta che fece in bagno, al principio del inni,. Sono cose che capitano, anche a un cosmonauta. Cos'i come può capitare ad un ufficiale americano che compia un'esercitazione di soppravvivenza nella giungla di Panama, di contrarre una infezione all'orecchio interno. Anche se si chiama Walter Schirra ed ha compiuto sei rivoluzioni attorno alla Terra il 3 ottobre 1902. L'incidente accadde al principio del '6lh press'a poco mentre Glenn scivolava nella sua vasca da bagno, e Schirra dovette interrompere ogni attività per diverse settimane. La Nasa, l'ente spaziale americano, è categorica: si tratta d'una pura coincidenza se, su quattro cosmonauti in tutto, due si trovano ad aver sofferto, molto tempo dopo il salto, di disturbi allo stesso organo, l'orecchio interno, che comanda il senso dell'equilibrio. Altra coincidenza: Yuri Gagàrin, il primo uomo che si sia levato nello spazio, il 12 aprile 1961, è venuto a Parigi durante l'autunno 1963. Tutti coloro che l'hanno avvicinato, hanno notato la profonda cicatrice che gli segnava la fronte. Tanto più, strana in quanto non figurava sulle fotografie ujlcìa- li. Il generale Kamanin, capo dei cosmonauti sovietici, che l'acoompagnava, non fece alcuna difficoltà per spiegare il mistero. « Gagàrin si trovavo in vacanza in Crimea, qualche mese fa. E' caduto passeggiando su un sentiero pieno di pietre. Siccome aveva un bimbo in braccio, ha voluto proteggerlo ed ha battuto la testa sulla pietra ». Coincidenza, senza dubbio, anche le nausee dl Titov durante il suo volo cosmico, che si aggravavano quando girava di colpo la testa a voler seguire, con gli occhi, un oggetto mobile. Coincidenza le allucinazioni dell'americano Gordon Cooper, che per poco non svenne uscendo dalla capsula. Coincidenza, infine, la scelta del primo medico inviato nello spazio, Boris Egorov, uno specialista dell'orecchio interno, e l'accordo dei russi e degli americani di scambiarsi le loro conoscenze in tema di medicina spaziale. A parte questa cascata di coincidenze, di comunicati ottimisti e di melliflue smentite, che cosa si può ritenere sicuro! Un articolo del cQ.smonauta Popovic è comparso, il 20 febbraio 1.964, in Stella Rossa, l'organo del ministero della Difesa dell'Unione Sovietica. Spiegava che Bykovsky e Valentina Tereskova t avevano fisicamente sofferto durante il loro volo y, senza dare altre spiegazioni. Sottolineava soltanto, come conclusione, la necessità di spingere più, avanti gli addestramenti e tindurirey l'apparecchio vestibolare nell'orecchio interno. Al congresso delle scienze spaziali del maggio scorso, si apprese che il comportamento di Valentina, in ogni caso, era stato deludente. Le erano occorsi quattordici giorni per rimettersi dalla prova. Il polso aveva subito variazioni eccessive, i suoi movimenti erano stati più lenti e più limitati di quelli di Bykovsky. Contemporaneamente alle dimissioni di Glenn si apprendeva da fonte autorizzata che i russi non intendevano mandare un'altra donna nello spazio prima di qualche anno. Qualche giorno prima della fine del '61,, il prof. Marcel Florkin dell'Università di Liegi faceva, alla fine di un banchetto, un discorso sorprendente. Secondo lui, tutti i cosmonauti mandati nello spazio sarebbero ritornati più o meno impazziti, con il cervello danneggiato per l'assenza di gravità. Pretendeva anzi che cinque giorni sono il limite estremo che si può sopravvivere in quelle condizioni. tMai gli nomini po¬ tranno lasciare la Terra > concludeva. Il prof. Florkin è il grande responsabile della medicina spaziale in Belgio. Aveva avuto delle confidenze dai suoi colleghi russi o americana Comunque la Nasa sment\ vigorosamente. I cosmonauti americani non compaiono in pubblico, non tengono persino conferenzestampa? Il prof. Florkin ammise di buona grazia che le sue dichiarazioni erano state fatte dopo qualche bevuta e che erano state male interpretate. Notiamo tuttavia che nel giugno 1963, a Varsavia, W. R. Adley, del laboratorio di biologia spaziale dell'Università di California, segnalava già i pericoli che l'assenza di peso può far correre al cervello. Da parte sua il prof. Vassily Parin, in Russia, sostiene che sarà necessario realizzare una gravità artificiale per i voli di lunga durata. Al congresso successivo di Firenze i medici sovietici rivelavano che gli elettro-encefalogrammi registrati durante il volo mostravano una modificazione progressiva dell'attività della scorza cerebrale. Ultimo < pezzo y della nostra documentazione: negli Stati Uniti su uno scimpan«8 sottoposto a forte accelerazione si sono constatate delle emorragie nei vasi dell'orecchio, causa di cicatrici che possono a loro volta provocare disturbi dell'udito e dell'equilibrio. Quanto valgono, a questo punto, le dichiarazioni ottimistiche delle personalità ufficiali t Ed è curioso constatare che mai, né i russi, né gli americani, hanno pubblicato le cartelle cliniche complete dei loro cosmonauti, settimane e mesi dopo il volo. Finora tredici cosmonauti, nove sovietici e quattro americani, sono stati inviati nello spatrio. Eppure, non siamo ancora nella possibilità di rispondere alla domanda fondamentale del prof. Florkin: « L'uomo può sopravvivere senza danno fuori del suo pianeta/ y. r. e. Copyright « Express » - Opera Mundi Valentina Tereskova. E' stata coraggiosa, ma il suo fisico si è dimostrato debole

Luoghi citati: Belgio, Crimea, Firenze, Panama, Parigi, Russia, Stati Uniti, Unione Sovietica, Varsavia