Giorno e notte gli inglesi sfilano in reverente silenzio davanti a Churchill di Mario Ciriello
Giorno e notte gli inglesi sfilano in reverente silenzio davanti a Churchill Una coda di tre chilometri alle spalle del Parlamento Giorno e notte gli inglesi sfilano in reverente silenzio davanti a Churchill Cinquemila persone ogni ora, nell'immensa Westminster Hall si inchinano al catafalco avvolto nella bandiera nazionale - Non si sente un rumore; nessuno parla, i passi si spengono sulle morbide guide - Il pellegrinaggio aperto ieri mattina alle 9 dal primo ministro Harold Wilson (Dal nostro corrispondente) Londra, 27 gennaio. Una tramontana gelida e impetuosa sferza )e vie di Londra, increspa le acque del Tamigi, scuote gli alberi spogli e tristi. Ma una colonna di persone — uomini, donne e fanciulli — si snoda per tre chilometri alle spalle del Parlamento, traverso il ponte di Lambeth, sull'altra sponda del fiume. E' una paziente, malinconica, silenziosa processione. E' durata tutt'oggi e tutta la notte fino alle sei del mattino: riprenderà un'ora più tardi, alle sette e, così per ventitré ore su ventiquattro, fino a sabato mattina, giorno dei funerali. E' l'Inghilterra che porge l'estremo saluto ai resti mortali di Sir Winston Churchill, esposti a Westminster Hall E' un saluto doloroso, ma sereno. L'età dell'uomo, la compiutezza della sua mirabile vita, la felicità degli ultimi anni, il tranquillo distacco dall'esistenza terrena, tutti questi eie menti hanno tolto alla sua scomparsa l'atroce violenza della tragedia. Non vi è choc, come per l'assassinio del giovanissimo Kennedy; non vi è sgomento, come per la crudele morte dell'ancora attivissimo Giovanni XXIII. Ma vi è gratitudine. La si legge nel volto di tutti coloro — giovani e vecchi — che sfilano accanto alla bara. Lo ringraziano per aver salvato la loro libertà. Tutto è semplice. Non vi è sfarzo, non vi è pompa. Vi è una scarna ma intensa maestosità medioevale. Basse le luci. Soffici i colori. Cinquemila persone, in incessante pellegrinaggio, traversano ogni ora la Hall, ma non s'ode un rumore. I passi si spengono sulle morbide guide: nessuno parla, nessuno bisbiglia, nessuno indica. La folla entra dalla scalinata, si divide in due colonne, una a destra, una a sinistra del catafalco, procede senza soffermarsi. Un picchetto di quattro ufficiali, al comando di un colonnello, si avvicenda, ogni venti minuti, attorno al catafalco. Gli uomini, tutti in alta uniforme, con la sciabola, hanno l'immobilità delle statue. Si dividono l'onore, militari di tutte le armi. Il primo picchetto era composto, stamane, da quattro capi di Stato Maggiore: il conte Mountbatten, capo dello Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Sir David Luce, capo dello Stato Maggiore navale, il generale Sir Richard Hall, capo dello Stato Maggiore dell'Esercito, il maresciallo dell'aria Sir Charles Elworthy, capo dello Stato Maggiore dell'Aviazione. Il pellegrinaggio veniva aperto alle 9 dal primo ministro Harold Wilson, accompagnato dalla moglie. Li seguivano i Pari, i deputati, gli alti magistrati, i diplomatici, complessivamente circa tremila persone. Due ore più tardi cominciava l'afflusso del pubblico. Le prime ad entrare erano due donne: facevano la « coda» da lunedì sera. Nel gruppetto di testa v'era un parrucchiere italiano: «Sono un ammiratore di Churchill », spiegava. Molti uscivano da Westminster Hall piangendo. Numerosissimi i giovani d'ogni età, dagli infanti portati in braccio, agli adolescenti «à la page», con i capelli fino alle spalle. Mario Ciriello AfidpscvdtndFagmassnfcn
Luoghi citati: Inghilterra, Londra
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