I tre giovani terroristi processati a Monaco rivelano i retroscena degli attentati in Alto Adige

I tre giovani terroristi processati a Monaco rivelano i retroscena degli attentati in Alto Adige Accusati di cospirazione e di associazione a delinquere I tre giovani terroristi processati a Monaco rivelano i retroscena degli attentati in Alto Adige Sono due austriaci e un tedesco; erano alle dipendenze del professor Burger dell'Università di Innsbruck - Personal* mente organizzarono due «azioni dimostrative», ma tutte e due fallirono: la prima perché non riuscirono a superare i reticolati de! confine, la seconda perché furono denunciati dal loro stesso capo caduto nelle mani della polizia (Dal nostro corrispondente) Bollii, 25 gennaio. Tra il disinteresse dei bavaresi — meno di trenta persone in aula — è cominciato sfamane dinanzi al Tribunale di Monaco il processo contro tre studenti, due austriaci e- un tedesco, appartenenti a un'or¬ ganizzazione segreta che aveva in programma attentati terroristici in Italia. I tre giovani, Josef Zirlici, di 21, anni, c Peter Wittinger, di 27 anni, ambedue viennesi ma studenti all'Università di Monaco, e Rudolf Hessler, di 23 anni, di Heidelberg, in Germania, sono imputati di cosiiirazione e di associazione a delinquere. Loro capo era l'austriaco professor Norbert Burger, di 35 anni, docente di economia alla Università di Innsbruck, che dal maggio dell'anno scorso e detenuto nel carcere di Graz in attesa di processo, per ave- , a a a e a o o l re istigato a compiere attentati in Italia alcune decine di studenti. Tra i suoi allievi, da lui mandati allo sbaraglio, furono i quattro ragazzi che nell'autunno del '61 fecero esplodere una bomba in un autobus di Roma. I tre ragazzi si sono difesi stamane dicendo di avere aderito all'organizzazione di Burger perche spinti da motivi di idealismo patriottico. « Ritenevamo giusto organizzare la resistenza nel Sud-Tirolo, anche per richiamare mediante gli esplosivi l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale su questa provincia» hanno detto i giovanotti. Tali idee erano state instillate in loro da Burger, il quale oltre a curare il loro indottrinamento, si era anche occupato del loro addestramento paramilitare, mettendoli in confidenza con diversi tìiii di esplosivi. II 3 novembre del 1063 Wittinger e Zinkl, insieme con altri due studenti — Lothar Dunkel, di 2.', anni, attualmente detenuto a Bolzano, e Ulrich Becker, di 22 anni, rinchiuso in un carcere tedesco — furono accompagnati da Burger in Svizzera fino al confine con l'Italia a Chiasso. Dalla camera d'albergo ili Burger che dava sul confine, Burger indicò loro alcuni tralicci che avrebbero tlovuto far saltare in aria all'alba del 1, novembre, in segno di spregio per il giorno della vittoria italiana. I quattro — secondo quanto hanno raccontato stamane Wittinger e Zinkl — acerano con sé due pesanti valigie cariche di esplosivo, che tuttavia non riuscirono a impiegare a causa di un'incomprensibile paura di Burger. Wittinger e. Zinkl hanno raccontato che avrebbero potuto facilmente passare con le due valigie sotto gli occhi dei doganieri italiani senza dare so spetti. Burger si oppose con uno strano scrupolo, quello di non turbare la neutralità del la Svizzera. Egli pretese che i quattro studenti dinamitardi entrassero in Italia chiudesti miniente, scavalcando i reticolati di confine nei pressi di Chiasso. I ragazzi non riuscirono però a entrare in Italia: per quanti tentativi facessero, non furono capaci di scavalcare i due metri di reticolato Avrebbero potuto tagliare i fili, ma anche questo era stato vietato da Burger: gli svizzeri non dovevano venire a sapere che gli attentatori erano passati attraverso il loro Paese Per cui, dopo due giorni e due notti di vani tentativi, gli sta denti presero il treno per Zu rigo ed abbandonarono le due valigie di esplosivo alla stazio ne ferroviaria. Qualche giorno più tardi rieccoli a Monaco di Baviera in contatto con il prof. Burger, che nel frattempo Ita raccolto nelle aule universitarie altri giovanissimi predispost alla cospirazione. Stavolta vie ne preparato un piano da at tuarc in coincidenza con l'apertura del processo di Milano ai terroristi altoatesini, nel dicembre del 1963. E' in prò grammo l'interruzione di mez za dozzina di linee ferroviarie internazionali. Ma tutto va monte: un giovane (il Becker) vuabannqrgugzsravztudsttrtao viene arrestato in Germania, un altro (Dunkel) è catturato al confine del Brennero. Ambedue viaggiavano a bordo di automobili cariche di dinamite. I giovanotti che oggi siedono sul banco degli imputati, non mollano neanche dopo questo secondo insuccesso e rimangono al servizio di Burger. Per il giugno è prevista una grande azione di sabotaggio che comprende la distruzione di un ponte ferroviario sul Po e l'interruzione della rete elettrica della Liguria. Ma anche questa fallisce, e per volpa di chi l'aveva organizzata. Norbert Burger, arrestato dalla polizia austriaca a una cinquantina di chilometri dal confine italiano di Tarvisio, decide di buttare a mare tutti coloro che l'avevano aiutato e rivela i nomi di tutti i ragazzi che lo avevano seguito. Tra questi nomi li erano anche quelli dei tre studenti oggi imputati a Monaco. t. S. Illllllllllllltllltllllllllllllllllllltlllllllllltllllllll GII imputati Zinkl, da sin., Wittinger e Hessler ieri in aula a Monaco di Baviera. Sono accusati di cospirazione e di aver organizzato attentati in Alto Adige (Tel. A. P. )