Schoenberg, Martin, R. Strauss nel concerto all'Auditorium

Schoenberg, Martin, R. Strauss nel concerto all'Auditorium Diriqeia il maestro Lee Suhaenen Schoenberg, Martin, R. Strauss nel concerto all'Auditorium Parecchi frequentatori dell'Auditorium non erano iersera scontenti del cangiato programma. Opere poco note e attraenti, cioè l'orchestrazione schònberghiana del Quartetto con pianoforte, op. 25, di Brahms, alcuni frammenti delVJedermann di Frank Martin, gii Ultimi quattro Lieder di Strauss, sostituivano quel Porgli and Bess del Gershwin, che, grazie ad una reclame insolitamente penetrante e seducente, furoreggiò qualche anno fa in tutto il mondo, parve gloria del nostro secolo, degno di stare accanto ai capolavori melodrammatici d'ogni Paese; ormai non se ne parla più in Europa. L'amministratore americano dell'eredità editoriale di Gershwin ha vietato, si dice, l'esecuzione del Porgy and Bess priva dello spettacolo. Se così è, bene. Fossero parimenti vigili gli editori europei sulle malefatte di tanti registi e scenografi! Perché Schònberg orchestrò nel 1937 l'opera composta da Brahms nel 1861'.' Risponde una sua lettera del '39 al giornalista A. V. Frankenstein: quella composizione per violino, viola, violoncello e pianoforte, che molto gli piaceva era eseguita di rado, e male solendo i pianisti soverchiare la sonorità dei tre archi. Or chestrandola, si era proposto di lasciare intatto lo stile di Brahms, e di aggiornalo non più di quanto l'autore stesso avrebbe fatto; di rispettare quindi e non violare le norme tracciate da Brahms, e cognite ai musicisti esperti del suo ambiente. Da cinquantanni, soggiungeva Schònberg, studioso dello stile e dei princìpi di Brahms, ne aveva analizzato molte opere, anche per istruirne i suoi discepoli, e le aveva più volte eseguite col violino, col violoncello o con altri [strumenti, Certe somme sonore, usate da Brahms con determinati disegni e ritmi, non dovevano essere mutate, perché essenziali. Consapevole di aver bene risolto tali problemi, prevedeva che il merito non gli vsarebbe stato riconosciuto dai contemporanei musicisti, perche non se ne intendono, e. avvertiti, non se ne curerebbero Ma a me bastava». Che Schònberg abbia orchestrato quel quartetto per salvarlo da nocive esecuzioni non pare m verità ragion specifica e sufficiente Quante musiche camerali dovrebbero essere sottratte ai pianisti alla moda che furibondi percuotono la tastiera! D'altra parte egli arrangiò per orchestra e lasciò non numerati pezzi di G .S. Bach e d'altri. Ma non riproporremo qui la discussione intorno alla legit- timità di trascrizioni non necessarie, al trasferimento timbrico, e via dicendo. E' da supporre che siffatte pratiche avvengano non sempre per un fine commerciale. Dato l'interesse meccanico, scientifico, insito nella composizione sonora, è verisimile che sapientmaestri si esercitino, si cimentino, si divertano a rimpastare, a riformare opere d'atri; il che non può accadere nel campo letterario e iquello figurativo. Il quadruplice congegno della composzione brahmsiana dava infatagio ad un tecnico quale lSchònberg di affidare con cautela e con accettabile risultatla parte pianistica a varie fa langi strumentali, e di serba re, quanto era possibile, agarchi la proprietà fonica. Di Frank Martin più d'un'opera è stata sentita nell'Audtorium. E questa. 1943, non dspiace. Consta dell'intonaziondi sei monologhi del protagonista dell'Jedertnonn dell'Homannsthal. Avulsi dal drammscenico, son come Lieder, acomunati da sentimenti ora dmalinconia, ora di trepidazione, ora di serenità e fede. Llinea vocale, per baritono contralto, si congiunge col vago tessuto armonistico, mnon si confonde, né si sperdAlla fine, quelli che Riccado Strauss intitolò, come pepresagio, Quattro ultimi Lider: 1948, il penultimo anno sua vita. Già nel '45, affrantdal dolore per la rovina delsua nazione, aveva tentato svagarsi, ricopiando la seconda volta tre suoi poemi, componendo, l'anno seguentMetamorfosi. E sempre gronzava nell'orecchio la vocdel gerarca nazista, che, occupata la sua casa a Garmiscaveva respinto la sua protesturlando: «Già sono rotolateste più illustri della sua!Se postille autografe noprecisassero la data della composizione, si potrebbe suppore che il ciclo sia sorto unventina d'anni prima; presspoco al tempo dell'fiie?in egziu. quando, scemata la ggliardia dell'invenzione, i modi del melodizzare, dell'armnizzare e contrappuntare e ochestrare, tipicamente suotornavano soltanto formali, se non più eccitanti, gradevoli come lontani echi di potenti espressioni drammatichFavorevolmente noto, per eser venuto or è qualche mesnello stesso Auditorium maestro Lee Schaenen, parvanche stavolta zelante concetatore e sicuro direttore. Otenne molti applausi insiemcon i valenti solisti, la soprano M. Tines o il baritono WPearson, e con l'orchestra. a. d. c.

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