«Dopo la caduta» con la regia di Visconti stroncata da tutta la critica a Parigi di Sandro Volta
«Dopo la caduta» con la regia di Visconti stroncata da tutta la critica a Parigi Clamoroso fallimento del dramma di Miller in Francia «Dopo la caduta» con la regia di Visconti stroncata da tutta la critica a Parigi Pesanti giudizi sull'autore e soprattutto sul regista, accusato di voler fare dell'«erotismo da bazar» Una sola eccezione per la protagonista Annie Girardot, che si è esibita in un audace strip-tease (Dui nostro corrispondente) Parigi, 22 gennaio. «Dopo la caduta», di Arthur Miller, rappresentata ieri sera al « Gymnase », con la regìa di Luchino Visconti, è stata accolta malissimo dalla critica parigina. Vengono salvati gii interpreti, ed in particolare Annie Girardot, ma il giudizio negativo è unanime per il lavoro e per la regìa. « Questo miscuglio di gergo freudiano e di pretese riflessioni metafisiche sfiora il ridicolo — scrive Poirot-Delpech in Le Monde —. La stessa Annie Girardot non arriva ad interessarci al dramma della ipiccola Maggie». Secondo il critico, «la colpaìspetta al lavoro e alla tradii-.zione di Henri.Robillot, che ne sottolinea senza vantaggio le impudicizie c le ingenuità. Ma la responsabilità di Luchino Visconti sembra pesante da ci- ima a fondo: per mezzo di scale e di comparse ila rivista legge- ìra, il regista fa perderò alle .evocazioni dell'eroe (manto gli rimaneva di calore e di delicatezza. Il tono dottorale che suggerisce a Quentin e le danze nude che impone a Maggie finiscono col far dubitare dell'intelligenza dell'uno e della ^bellezza dell'altra. Dov'è il guasto (li Visconti quando riesuma i classici? ». Si possono sfogliare tutti i giornali di Parigi, ma sarebbe impossibile trovare giudizi più benevoli di questo, salvo qualche battuta ironica, come quella di Paris-presse, che parla della «stupefacente cadenza fregoliana con cui Annie Girardot, la Maggie della commedia, ha fatto il suo spogliarello, dal mantello di visone al biffini nero ». Lo stesso giornale, però, afferma: « Tutto (mesto manca singolarmente di ironia, di finezza, e, ìiiù ancora, di tatto. Il fiasco è, prima di tutto, il' fiasco di Visconti; Miller paca' i cocci, perà è a causa della messa in scena: false audacie, esibizioni pretenziose, spogliarelli adescanti, erotismo da bazar. Il lavorìi non vi resiste. Per paura del ridicolo, Visconti cade addirittura nel grottesco. Tutto è perduto. Non vi ho ancora detto che " Dopo la caduta" è. prima di ogni altra cosa, un'opera che distilla la noia:' Lo dico ora». Jean Dutourd rincara la dose su Francc Soir: « Ho cercato invano — scrive — «n'idea originale, una visione un po' seria. Non ho trovato che una paccottiglia di banalità scritte in una forma gemente. Ho cercato un carattere; non ho trovato che un imbecille fatuo, uno scocciatore grandiloquente che si dà buona coscienza avendola cattiva e porta a tracolla la sua bell'anima torturato dai problemi ». Alla « prima » di ier-i sera assisteva il tout Paris, ossia un pubblico che. quando non approva una rappresentazione, si limita generalmente a ma¬ nifestare la propria freddezza Oltre ad Arthur Miller ed alla sua nuova moglie, erano presenti Vittorio De Sica, Bernard Buffet, Annabel, Louis Aragon Elsa Triolet, Christian Mar quand, tutti piuttosto impac ciati quando dovevano rispondere a rhi chiedeva il loro parere. E' stato applaudito lo striptease di Annie Girardot, che avrà probabilmente il merito di assicurare un certo successo alle rappresentazioni delle prossime sere, quando vi assisterà un pubblicò normale, benché la critica, lo giudichi « incongruo e di. cattivo gusto, qualunque sia l'ammirazione per questa eccellente attrice». Sandro Volta ^a L'attrice Annie Girardot tra lo scrittore Arthur Miller, a sinistra, ed il regista Luchino Visconti al termine della rappresentazione di «Dopo la cadutati (Tel. A. P.)
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