Bloccati in Tunisia 85 marinai italiani
Bloccati in Tunisia 85 marinai italiani Bloccati in Tunisia 85 marinai italiani Erano a bordo di sei pescherecci partiti da Trapani - Una tempesta nel Canale di Sicilia li ha spinti sulle coste dell'Africa - Drammatico scambio di messaggi radio (Nostro servizio particolare) Trapani, 21 gennaio. Sei pescherecci siciliani, con ottantacinque marinai a bordo, sono stati spinti sulle coste africane da una violenta tempesta di libeccio scatenatasi ieri l'altro nel canale di Sicilia: le imbarcazioni risul- lMdftmi fte e a o a a a d e i i a ù o e o n o fitano bloccate dalle autorità tunisine, gli equipaggi trattenuti a terra e accusati di violazione delle acque territoriali. La piccola flottiglia — formata dai pescherecci Giuseppe C; Nicola Asaro; Città di Mazara; Gianfranco; Pietro Giacalone; Gaspare T. — è iscritta al Compartimento navale di Mazara del Vallo, grosso comune di 35.000 abitanti a 54 km. da Trapani e importante scalo marittimo. Ieri sera la flottiglia, entrata nelle acque territoriali africane a causa della burrasca, veniva fermata da alcune motove dette tunisine che sparavano anche raffiche di mitraglia a scopo intimidatorio senza per altro colpire nessuno dei marinai. Dato l'allarme il ministero della Difesa impartiva l'ordine al comando marittimo di Augusta di inviare, nella zona dove i pescherecci erano stati fermati, la fregata AZfair. Contemporaneamente esaminava la possibilità di dirottare sullo stesso obbiettivo la motovedetta Lino, I contatti radio tra gli 85 pescatori « fermati » e la base di Mazara del Vallo sono stati interrotti stanotte alle 2. L'ultimo messaggio ricevuto comunicava che tre dei sei comandanti erano stati fatti salire sulle motovedette tunisine. Il radio messaggio, improvvisamente, veniva interrotto, Stamane l'ambasciata italiana a Tunisi ha compiuto passi ufficiali presso il governo tunisino sulla base delle norme del diritto internazionale. Esse prevedono che quando una nave, costretta dal maltempo, entra in acque territoriali appartenenti a paese differente da quello della sua bandiera venga tutelata dal « diritto al rifugio » che impone al paese ospite di concedere ogni garanzia « al natante che per necessità sia costretto ad operare manovre od ancoraggi sotto costa». Fin dal pomeriggio di ieri l'altro il mare del canale di Sicilia era in piena burrasca con violentissimi venti. Alle prime ombre della sera si registrava « forza otto ». Forse i marinai mazaresi, vistisi in pericolo, si sono lasciati spingere dalle onde verso la costa tunisina nella speranza di tro vare rifugio in una insenatura. Stasera la radio costiera di cdidncEtp la flottiglia, si sarebbe stac- Mazara del Vallo sta cercando di operare collegamenti « in fonia» con un natante che si troverebbe in una zona non molto distante da quella in cui i sei pescherecci sono stati fermati. Si tratta del «Sagittario » che, partito insieme al- cato per battere un'altra zona di pesca. i. d.
Persone citate: Gaspare T., Nicola Asaro, Pietro Giacalone
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