Un ufficiale della Marina tedesca tenta oggi di trovare il sottomarino nel Lago Maggiore

Un ufficiale della Marina tedesca tenta oggi di trovare il sottomarino nel Lago Maggiore Ofl ottanta ore rune ricerche dei piccolo mezzo subacqueo Un ufficiale della Marina tedesca tenta oggi di trovare il sottomarino nel Lago Maggiore Si immergerà con un « sommergibile turistico » dello stesso tipo - L'agonia dei due passeggeri è stata lentissima: economizzando l'ossigeno potevano respirare trenta ore - L'ing. De Paoli (ideatore del sottomarino) era un ex pilota d'aviazione; da qualche tempo aveva la cittadinanza tedesca e lavorava in Germania - L'operatore della televisione svizzera, Vigano, era salito a bordo abusivamente: le autorità di Berna non volevano dare troppa pubblicità al mesoscafo , Sibilino c Squalo-Tigre* si è chiusa questa sera come Ir. Precedenti. Le acque del Lago Maggiore non hanno rivelato « segreto del dramma che c 'costato la vita ali ing. Edoa (Dal nostro Inviato speciale) Locamo, 19 gennaio. La quarta giornata di rlcerIclie dello scomparso sommer- do De Paoli e all'operatore della televisione svizzera Franco Vigano. Sono passate più di ottanta ore dalla loro scomparsa, avvenuta alle 12,30 di sabato. Naturalmente non si pensa più di trovarli vivi, il sommergibile aveva una riserva di ossigeno di circa dieci ore, che in una eventualità eccezionalissima — come limite estremo alla speranza — potevano giungere a trenta ore. |Questo limite ora è superato oidi quasi il triplo. « Immaginare| li ancora vivi — ha detto que- sta sera l'ing. Italo Maruzza o — è un'ipotesi assurda, sulla - quale non ci si può ragionevolo mente soffermare. Il sommer-igibile è stato la loro tomba ». L'ing. Italo Maruzza è di¬ rettore dell'aeroporto canto naie di Locamo, ed è la persona che più da vicino lia seguito gli esperimenti del som] mergibile e gli sviluppi della tragedia dalla sua scomparsa di sabato fino alle ultime ricerche di questa sera. L'impiego dello « Squalo-Tigre *, il minuscolo sommergibile costruito dalla Silver S'ar di Monaco di Baviera, nel Lago Maggiore a scopi turistici e propagandistici era stato una idea dell'ing. Edoardo De Paoli. Eoli era stato un nostro vaio roso pilota aviatore in guerra; catturato l'è settembre dai te deschi, finì in un campo di concentramento. Terminata la guerra tornò in Italia, e qualche anno dopo sposò una signorina milanese, dalla quale ebbe un bambino che ora *a cinque anni. Intanto si era trasferito a Dusseldorf, dove s'occupava di confezioni in serie all'ingrosso. Negli ultimi tempi aveva acquistato la cittadinanza tedesef, e qualcuno aveva tradotto il De Paoli in von Paoli, o addirittura von Pauli. Uso a spaziare nei cieli, egli tuttavia adorava il mare, non soltanto solcarlo in superficie e n . » a o i sommozzatori continuano nel Lago Maggiore le ricerche del piccolo sottomarino affondato sabato (Tel. ma immergervisi entro un sottomarino. Queste sue passioni — il mare e i sommergibili — gli suggerirono due idee ingegnose, per la cui realizzazione si era appunto trasferito a Locamo. Egli era diventato a Dusseldorf direttore commerciale del Centro nautico Saturnia, una società che gestiva la navigazione di alcuni panfili sul Reno. Si tratta di motoscafi cabinati, da dodici a diciotto metri di lunghezza, capaci di quattrocinque passeggeri, affittati a turisti i quali se ne servono per trascorrere le ferie estive vagabondando per due o ire settimane sul Reno. L'idea dell'ing. De Paoli era di trasferire alcuni panfìli sul Lago Maggiore, noleggiandoli ai turisti svizzeri per le loro vacanze sul Verbano, che ha incantevoli spiaggette, minu scole, deliziose da scoprire. In- e a o e l o l fatti costituì una società consorella di quella tedesca, e si trasferì a Locamo per condurre le pratiche con le autorità elvetiche onde ottenere i vari permessi. Le pratiche erano state condotte proficuamente, e la prossima estate il Centro nautico Saturnia avrebbe iniziato a Locamo la sua seducente attività turistica sulle acque del Lago Maggiore. Quell'idea gliene aveva fatta germinare un'altra: il microsommergibile, un subacqueo di minuscole proporzioni, capace di due sole persone, il pilota e un passeggero. Esso sarebbe stato messo a disposizione dei turisti per offrire ai loro occhi le bellezze die il Verbano nasconde sotto il pelo dell'acqua. Con un motore elettrico di tre CV che permette euoluaioni di una certa ampiezza, dotato dì quattro diversi sistemi di si curezza, il sommergibile tSqua Io-Tigre* — che ha subito migliaia di prove sperimentali — viene fabbricato da anni e venduto in tutto il mondo. Costa circa cinque milioni di lire. In attesa di farlo entrare in esercizio, l'ing. De Paoli ne fece arrivare uno da servire a scopo di propaganda. Molto interessate si mostrarono le ritiste Life in America e Stern in Germania. Le autorità svizzere però ?ioii avevano ancora concesso l'autorizzazione alle immersioni turistiche, preoccupate che potessero intralciare, la navigazione dei battelli, o costituirne un pericolo. Diede-1 ro il permesso per le immersioni di propaganda, a patto però die il sommergibile non portasse personale elvetico appartenente ai giornali o alla televisione, appunto per non suscitare un troppo acuto interessamento fra i cittadini della Confederazione. La presciiza dell'operatore Franco Vigano, della televisione svizzera, in quell'ultima infausta immersione di sabato è stata dunque abusiva, e dettata dalla passione del mestiere. Un altro fotografo doveva andare al suo posto. Lo « Squalo-Tigre *, pilotato dall'ing. De Paoli, doveva fare una immersione di cinque minuti. Dalla banchina di Tenero, il sommergibile, clliuse. le cupolette di plastica, si staccò, puntò verso Magadino. Dopo cento metri doveva immergersi, e fermarsi a mezza quota tra la superficie e il fondale di venti metri. Alcuni sommozzatori si sarebbero avvicinati e avrebbero compiuto varie evoluzioni, seguiti dalla cinepresa di Vigano. A cento metri dalla riva, come convenuto, lo *Squalo-Tigre* si immerse. E da quell'istante non è più riapparso. Quando i sommozzatori si avvicinarono non trovarono nulla. Fecero alcune evoluzioni per cercarlo, e dopo una decina di minuti tornarono a riva e diedero l'allarme. Il dramma è cominciato in quel momcìi'o. Le ricerche furono iniziatej subito, e vi hanno partecipa- ' to, giorno e notte, tutti i som-' mozzatori svizzeri, reparti dei; pompieri, motoscafi; vi ha preso parte anche l'ing. Marazza, pilotando un suo apparec] chio da turismo con il quale! 'ia sorvolato le acque. Il fon-' do è stato scrutato anche da una telecamera, arato da arpioni; dall'Italia oggi è arrivata una draga. Nulla si è potuto sapere del sommergibile. In quella zona il fondo sabbioso ò solcato da enormi buche prodotte dalle draghe per estrarvi la sabbia, vasti crateri a cono rovesciato. «La mia opinione — dice l'ing. Marazza — è che il sommergibile sia Incappato in una di quelle buche, Incagllandovisl senza potersi liberare *. Ma come è possibile che non cotezafafrsicrabnsppplaprst vi sia riuscito un pilota abile come De Paolit «Probabilmente il motore, di scarsa potenza, non ha avuto la forza di farlo muovere, o forse una frana, provocata dal suoi stessi tentativi, l'ha sommerso ». Si pensa anche a un malore che colpisce De Paoli e lo paralizza. Ma Vigano non avrebbe potuto intervenire per manovrare le leve? Pur non essendo pratico, avrebbe forse potuto cavarsela, superati i primi momenti di panico. L'opinione dell'ing. Marazza è che la manovra dei comandi dal posto occupato da Vigano sarebbe stata possibile, ma bisogna concludere che, se fu tentata, il sommergibile non abbia risposto. E intanto passano le ore, dieci, venti, trenta, si raggiunge e si supera il limite estremo della riserva di ossigeno. E lo scafo, dopo una terribile agonia, diventa una tomba. Domani arriverà un secondo sommergibile, gemello dello scomparso. Lo piloterà un ufficiale superiore della Marina tedesca. Verranno iniziate ricerche a largo raggio, se sarà necessario si esplorerà tutto il fondo del Lago Maggiore per trovare il relitto, che dalle correnti o dallo stesso motore non governato potrebbe anche essere stato spinto molto lontano da Locamo. Giuseppe Faraci

Luoghi citati: America, Berna, Germania, Italia, Monaco Di Baviera