«Non avete la prova che ho ucciso mio marito»

«Non avete la prova che ho ucciso mio marito» «Non avete la prova che ho ucciso mio marito» Questo avrebbe dichiaralo la presunta avvelenatrice di Varese iirIì inquirenti - Qualche tempo prima della morte dell'uomo disse a un medico che il coniuge soffriva di disturbi cardiaci (Dal nostro inviato speciale) .GVaiesf, 16 gennaio cNeanche oggi Rosalia Toal jddo, la donna arrestata sotto {cl'accusa di avere avvelenato ilìnmarito con la stricnina, ha sconfessato. La presunta assas- \rsina è in carcere a Varese, e il Sostituto Procuratore della ìlRepubblica dottor Bagnato stallesaminando il rapporto chi; gli j rè stato fatto pervenire dal dot-'stor Falzone della questura e [ddal maresciallo Stefano della nsquadra di polizia giudiziaria sdei carabinieri. uIl lavoro e 1 movimenti deli nmagistrato che conduce l'i: lchiesta sono avvolti nel più cì 0 o i i o è i e i i i i. a i r a o fitto riserbo. E se a Bobhiate. la frazione di Varese dove si è svolto il cupo dramma, tu*ti hanno la lingua molto scioi ta, presso gli inquirenti è impossibile trovare una parola di conferma alle molte voci che corrono sul c giallo » e sui suoi personaggi. Per esempio, resta allo sta to di semplice voce la notizia secondo la quale Rosalia Toa! do avrebbe fatto ammissioni nel corso dell'interrogatorio davanti ai carabinieri, rifiutandosi, alla fine, di firmare ,i verbale « perché — avrebbe detto — non avete la minima prova che sia stata io a uccidere mio marito ». Un elemento che potrebbe far credere alla sua colpevolezza è questo: Rosalia Toaldo si sarebbe recata qualche tempo prima della improvvisa morte dèi marito da un medico, dicendogli che Tullio Feltrili soffriva per certi disturbi cardiaci. Il medico prescrisse una cura a base di cardiotonici. Che cosa può significare questo gesto della donna? La precostituzione di un alibi? Un tentativo di far prendere al marito, senza che sospettasse nulla, una medicina dal sapore particolarmente amaro, cioè c arricchita » di stricnina? Domande alle quali non è possibile dare una risposta. La gente di Bobbiate continua a domandarsi perché Rosalia Toaldo dovrebbe avere assassinato il marito. L'amicizia con la quarantacinquenne Olga Gandini, orlatrice in un calzaturificio varesino, è ora giudicata in modo diverso da prima. Fino alla scorsa settimana nessuno pensava che fra le due donne vi fosse qualcosa di ambiguo, dì innaturale; che quella assiduità, quella frequenza di rapporti fosse qualcosa di più di una semplice simpatia umana fra due donne. Il parroco don Mario Corteilezzi non sa darsi una ragione di quanto è accaduto: « Se è stata Rosalia Toaldo — dice — o è impazzita n è un'abilissima commediante. Per quattro mevi do;;o In morte del marito hn continuato n venire in chiesa con In medesima regolarità di prima; e. quanto a Olga casPdiCvp Gandini, i sospetti che si lanciano su di lei hanno qualcosa di incredibile: si è sempre comportata correttamente. Se nveva qualcosa da nascondere, se era bacata, sapeva mascherarlo alla perfezione ». Abbiamo cercato oggi di parlare con Olga Gandini, la donlia che dopo essere stata interrogata a lungo, ieri mattina è stata rilasciata, ma ci è stato detto che Olga non c'era e che non aveva nulla da dire. La sua testimonianza ha invece un valore enorme. Non per nulla, dopo un confronto con lei, Rosalia Toaldo è stata di chiarata in arresto e denun ciata alla magistratura per avere ucciso il marito con la stricnina nel piatto di gnocchi. g. d. c,

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