S'uccide temendo di perdere l'imbattibilità alle carte

S'uccide temendo di perdere l'imbattibilità alle carte S'uccide temendo di perdere l'imbattibilità alle carte Il proprietario di un bar presso Benevento - Al cimitero ha scritto lettere agli amici - Quindi ha ingerito un potente anticrittogamico (Nostro servizio particolare) Benevento, 15 gennaio. Un esperto giocatore di scopa, residente nel comune di Montefalcone Valforte, si è ucciso ingerendo un potente veleno anticrittogamico temendo di perdere l'imbattibilità alle carte. Si tratta del cinquantenne Vittorio Nicola Finelli, proprietario di un bar. La notte scorsa, dopo aver chiuso il locale si è avviato al cimitero del paese. Aveva con sé un pacco di carta per lettere, una candela per farsi luce e il veleno. Scavalcato il muro di cinta del camposanto, il Finelli si è seduto su una tomba dove ha scritto alcune lettere. Agli amici, egli ha spiegato i motivi che lo hanno spinto al qualche tempo non riusciva più a concentrarsi a causa dl una terribile sofferenza, che gli procurava acuti dolori di testa. Ad uno dei più assidui compagni di gioco, il Finelli ha scritto « come sai, sono stato per circa vent'annl il più accorto giocatore di scopa esistente in Italia. Mai nessuno è riuscito a vincermi, avendo studiato un sistema che mi consentiva di conoscere le carte dell'avversario dopo la prima passata. Oggi, una sofferenza atroce non mi consente di soffermarmi nei calcoli e non voglio concludere disonorevolmente l'imbattuto record di trecentomila partite di scopa senza mai aver avuto una sconfitta ». a. 1. suicidio, affermando che da

Persone citate: Finelli, Vittorio Nicola Finelli

Luoghi citati: Benevento, Italia