Un popolare film di cappa e spada e un'ingegnosa storia di fantascienza

Un popolare film di cappa e spada e un'ingegnosa storia di fantascienza SULLO SCHERMO Un popolare film di cappa e spada e un'ingegnosa storia di fantascienza « Joe Mitra »: Constantine bandito sfortunato - « Giungla di bellezze»: pellicola inglese sui retroscena dei concorsi per le Miss (Ideal) — Lo scope a colori Angelica è un film di cappa e spada: il primo, certamente, d'una serie che avrà fortuna, così come sta avendo fortuna, in Frància, in Italia e altrove, la collana di romanzi popolari di Anne e Serge Hugon narranti le avventure di «Angélìque, marquise des Anges ». La pellicola odierna rispetta a puntino la tradizione di un genere che nei Tre Moschettieri vanta il suo archètipo, accentuando semmai, con le abili sottolineature dell'efficace regia commerciale di Bernard Borderie, le caratteristiche di un racconto che ha negli intrighi di corte, negli agguati, nelle congiure, nei tradimenti, nelle stregonerie, negli avvelenamenti, nelle sofferenze degli ingiustamente perseguitati, nella prepotenza dei grandi i suoi collaudati e obbligati punti di forza e di commozione Al centro del movimentato feuilleton sta la figura di Angelica, da umili origini diventata marchesa e sposa d'un certo conte Joffrey de Peyrac, ai tempi del Re Sole, in odor di stregoneria: ottimo seppure specioso pretesto per montare alle sue spalle una congiura (alla quale non è estraneo il sovrano) che manda lo sventurato nobile a finire sul rogo La moglie tenta invano di salvarlo: e se, alla fine, ella deve dichiararsi sconfitta e rasse gnarsi, come il pubblico, ad un luttuoso epilogo, non occorre rammaricarsi per questo: il seguito della storia, che Bor derie girerà quest'estate, darà modo ad Angelica e ai suoi amici della Corte dei miracoli di prendersi la lor giusta vendetta sui felloni e sui potenti. Nei suoi limiti dichiaratamente popolari, il filinone ha una sveltezza, un'immediatezza, una «presa» notevoli, l'interprete principale, Michèle Mercier, possiede la giusta efficacia. Come Robert Hóssein e tutti gli altri. * * (Ambrosio) - Proiettato nel futuro, S.O.S. Naufragio nello spazio («Robinson Crusoe on Mars *) chiede ispirazione al passato. Ricalca infatti le immortali avventure del marinaio di De Foe immaginando che un nuovo Robinson, in missione esplorativa intomo a Marte con un'astronave, sia costretto a scendere su quel deserto e desolato pianeta dove dovrà procurarsi ogni mezzo di sursistenza a cominciare dall'ana che su Marte, sem bra, scarseggia. tsasnfcrPigcddziHff a e l o n l o n a a l e o e Ingegnoso come il suo settecentesco precursore, il nostro eroe riesce a sistemarsi abbastanza comodamente e a scovare persino un Venerdì nella persona di uno schiavo fuggito da certi ultraterrestri che da Orione usano trascorrere il week-end su Marte. Proprio da costoro, che hanno individuato il terricolo, vengono i guai più grossi e le occasioni di movimentati episodi sino all'arrivo dalla Terra dei soccorsi. Trovato il paesaggio marziano nella Valle della Morte in California, il regista Byron Haskin, che in questo genere fantascientifico è uno dei veterani più provetti, lo ha arric cinto con il colore e con i suoi famosi « effetti speciali » ca vandone uno spettacolo dignitoso e spesso avvincente. Perdonata qualche ingenuità, gli appassionati di «science-fic tion» lo apprezzeranno convenientemente. I due soli interpreti, per tacere di una scimmiata, sono Paul Mantee e Victor Lundin. * * (Lux) — Ai consueti ingre dienti dei film di Eddie Constantine, Joe Mitra («Lucky Jo ») aggiunge qualcosa di più: una trama non sconclusionata e un regista, Michel Deville, con un po' di sale in zucca. Questa volta Constantine non è poliziotto, ma. bandito e neppure troppo fortunato poiché, appena uscito dal carcere, si vede bistrattato e respinto dagli antichi complici. Tranne che da uno, ed è naturale che quando costui viene a trovarsi nei pasticci, il buon Joe si dia da fare per salvarlo. Insaporiti da un pizzico ironico, si rinnovano i furibondi pugilati e le clamorose risse di altri film a movimentare un'azione che, ed anche questo è insolito, è narrata da tre diversi punti di vista. Constantine rifa se stesso ma almeno questa volta è circondato da attori di vaglia: con Georges Wilson, Pierre e Claude Bras seur, si rivede la minuscola Frangoise Arnoul. * * (Doria) — Addentrandosi nei retroscena dei concorsi di bellezza, il film inglese a colori Giungla di bellezze («The Beauty Jungle *) mette in guardia contro le insidie e le umiliazioni di una carriera che a tante scervellate sembra soltanto cosparsa di rose e fiori. A fare da cavia è una dattilografa di provincia che, con lsgcaGpaGmmrc l'aiuto di uno scaltro giornalista, riesce ad arrivare alle soglie del titolo mondiale. Ma a che prezzo. E per colmo di amarezza lo scettro di r Miss Globo » le sfuggirà proprio dopo avere accettato ogni più avvilente compromesso. Prodotto e diretto da Val Guest, ii film ha qualche mo mento efficace ma più spesso manca del mordente necessario per quella spietata denuncia che era nei propositi. Ovviamente, abbonda di belle figliole ma la protagonista, Janette Scott, non è poi quella meraviglia che dovrebbe essere una reginetta di bellezza. Con lei recitano correttamente lan Hendry, Edmund Purdom ed altri discreti attori britannici vice

Luoghi citati: California, Italia