Sparita l'arma che ha ucciso il becchino di Ventimiglia

Sparita l'arma che ha ucciso il becchino di Ventimiglia Sparita l'arma che ha ucciso il becchino di Ventimiglia L'uccisore sostiene di averla lasciata cadere nel cimitero. ma non è stata trovata - Oscure le cause del delitto (Dal nostro corrispondente/ Ventimiglia, 12 gennaio. E' proseguito oggi l'interrogatorio del manovale trentaquattrenne Gaetano di Bona che ieri mattina uccise con due colpi di rivoltella il becchino Vincenzo Di Lorenzo. 37 anni, nel corso di un diverbio avvenuto nel cimitero. L'accusato continua a difendersi affermando di avere sparato per legittima difesa Il movente del delitto nonè però ancora completamente chiaro. L'omicida ha accen- nato più volte a rapporti che il Di Lorenzo ha avuto con Ficarra, l'uccisore di suo fra tello Giuseppe, ferito a morte a Ventimiglia il 19 gennaio 1962 con due colpi di fucile da caccia. Flcarra è stato condannato dalla Corte di Imperia a 25 anni di reclusione. Fu appunto 11 Di Lorenzo a ritardarne di parecchi giorni l'arresto cor. una Inesatta dichiarazione ai carabinieri. Ultimamente il becchino, secondo il Bona, avrebbe tentato di convincerlo a non costituirsi, come fratello della vittima, parte civile nel prossimo processo d'appello. Talvolta sarebbe addirittura ricorso alle minacce. Egli ha affermato che dopo una ennesima discussio- ne, a pochi passi dalla tomba del fratello, il becchino avrebbe a un certo punto estratto la pistola per dare maggior consistenza alle sue minacce. «Ho avuto paura, non volevo lare la fine di mio fratello, proprio t,'ici«o alla sua tomba. Gli sono saltato addosso e gli ho afferrato il braccio. I colpi che sono partiti durante la lotta, sono partiti per disgrazia. Lo ripeto ». Visto a terra il Dì Lorenzo, ,., Gaetano Bona avrebbe gettato la Pistola e sarebbe fuggito ?"»V8fwldo per '? ramnaS"a dell'entroterra ventimlgllese, fl- n" a. cl?e ,nonJha declso dl S0" stituirsi, ha detto, « per spie gare come erano andate le co sei. Si è allora diretto a casa per raccontare tutto ai suoi. Qui egli è stato sorpreso dal carabinieri della Tenenza di Ventimiglia. Questa mattina, alle 8,30, il Bona è stato portato sul posto del delitto, quindi ricondotto in carcere. Nel pomeriggio, all'obitorio dell'ospedale, il medico legale dott. Gobelli ha fatto l'autopsia della vittima. La perizia ha confermato che egli è morto per due ferite di arma da fuoco all'addome; una terza ferita, alla spalla sinistra, è risultata superficiale. Domani proseguiranno le perizie per accertare il calibro della pistola, che malgrado le ricerche non è ancora stata ri trovata, come non è stato ri trovato l'orologio che il Bona sostiene di avere perduto durante la colluttazione con il becchino. Per chiarire questi punti oscuri è stato nuovamente interrogato alla caserma dei carabinieri Antonio Rizzuto che sarebbe stato, ma solo in parte, l'unico testimone, in quanto sarebbe accorso alle grida e agli spari: gli inquirenti tendono infatti ad accertare quale parte egli abbia avuto nel grave fatto di sangue e soprattutto se lui stesso o qualche altra persona interessata possa aver fatto sparire la pistola e l'orologio J. m.

Persone citate: Antonio Rizzuto, Di Lorenzo, Pistola

Luoghi citati: Ficarra, Imperia, Ventimiglia