Una cantata di Malipiero iersera in «prima» a Torino

Una cantata di Malipiero iersera in «prima» a Torino Una cantata di Malipiero iersera in «prima» a Torino «Ave, Phoebe», composta ne/ febbraio dello scorso anno, è sfata diretta all'Auditorium dal maestro La Rosa Parodi Recentissima, sorta nel febbraio del '64, la cantata (tale è, seppur non dichiarata), Ave, Phocbe, di Gian Francesco Malipiero, è stata eseguita iersera nell'Auditorium Rai di Torino. La descrizione ne è facile. Egli stesso ha tratto il testo dalle Egloghe di Virgilio; sparse frasi diverse nei concetti, nei sentimenti. Intonandole coralmente, in modo ora contrappuntistico e imitativo, ora verticale, ora a cappella, le ha inserite in un tessuto orchestrale, una ventina di istrumenti, anch'esso per lo più contrappuntistico. La composizione procede come per variazioni soprattutto dell'elemento ritmico. Una speciale considerazione in ogni caso opportuna, e imprescindibile oggidì, essendo alla moda la tendenza di musicare, sì, testi letterari, ma di negligerne, spregiarne, la ragion d'essere, una considerazione speciale, dicevo, è qui proposta dalle relazioni della parola con la musica. Rispettosa degli accenti delle parole, la stesura vocalistica, spesso sillabica, non ne contrasta, a volta a volta, la significazione, anzi la sottolinea e convalida Per esempio, l'iniziale saluto, Ave, Phoebe, nell'ascendente invocazione, è slanciato. C'è invece un che di monotono e di grave nell'evocazione del l'incombente, invincibile tedium vitae. Più avanti, l'eccitante invito, Gaudeamus, melodizza con giubilante vocalizzo; il prò ponimento di resistere con vee menza alle avversità suggerì sce al musicista l'aggiunta di interiezioni, di esclamazioni propizie alle sincopi vocali e strumentali. Talune frasi, cui non s'addi ce, verisimilmente, la quadra plice vocalità, sono intonate da una sola falange; così, per esempio, la melodizzazione sul sentimento Omnia vincit amor è affidata soltanto al gruppo sopranile, che per la più viva espressione dell' esultanza si giova del mutamento ritmico. All'intiero quartetto vocale tocca poi l'asserzione reiterata: Luctando uincitur. Alla fi- l a i e n e i a a a ne, il congedo, Vivite, silvae, reca nella naturalezza dell'accentuazione una di quelle incalzantisi progressioni che sì efficacemente drammatizzarono analoghi stati d'animo di Carissimi e d'altri. La frammentarietà dei pensieri brevissimi e dei sentimenti del testo non poteva favorire la coerenza logica dell'ininterrotto componimento musicale. E tuttavia esso non risulta discontinuo, poiché i preludi ed i postludi orchestrali risentono espressivamente e stilisticamente dei mutevoli canti, e determinano una sintesi poematica e sinfonica. Con questa opera che, diremmo, naturalmente s'aggiunge alle molte del musicista veneziano, ora ottantaduenne, la costante ideazione e formolazione appare non cangiata, anzi schiva dì occasionali tentazioni, pur nel variare dell'organicità e delle forme. Della ligia esecuzione ebbero lusinghiero compenso i maestri Armando La Rosa Parodi e Ruggero Maghini, l'orchestra e il coro. Anche il maestro Malipiero fu applaudito. Seguì, col più grato compiacimento, l'ormai raro Konzertstiick di "Weber per pianoforte e orchestra, 1821, che riaddusse nelle menti dei più riflessivi ascoltatori due immancabili commenti, quello all'ammissibilità estetica di opere musicali « a programma », (e questo Pezzo da concerto rifletté infatti una favolosa immaginazione dì eventi, di persone, di dolori e di gioie), e quello al virtuosismo pianistico, tanto esaltato nei primi decenni dell'Ottocento. Ma non rinnoveremo le chiose. Sta di fatto che in quest'opera strumentale weberiana la liricità è per lo più tanto potente da toccare l'emotività, pur senza richiami a precise oggettiva zioni; e che il così detto esibizionismo solistico, quando non risuona come spenta eco di usanze trapassate, è uno degli elementi integranti e vitali La valènte pianista Lia De Barberis ottenne un caloroso fRtf favore insieme col maestro La Rosa Parodi, che egregiamente diresse anche la Prima Sinfonia di Brahms. a. d. c.

Persone citate: Brahms, Gian Francesco Malipiero, Lia De Barberis, Malipiero, Rosa Parodi, Ruggero Maghini

Luoghi citati: Torino, Virgilio