Il lascito di 700 milioni del sen. Frassati spetta a un ente comunale di assistenza

Il lascito di 700 milioni del sen. Frassati spetta a un ente comunale di assistenza Il lascito di 700 milioni del sen. Frassati spetta a un ente comunale di assistenza La sentenza del tribunale respinge le richieste della contessa Gawronska e del can. Bosso - In una prossima udienza i giudici decideranno se la somma toccherà all'Eca di Torino o a quella di Pollone La causa per l'eredità del senatore Alfredo Frassati. morto il 21 maggio 1961 lasciando beai in denaro, titoli e immobili per due miliardi, è giunta alla sentenza emessa ieri dalla prima sezione civile del Tribunale, presieduta dal dott. Martino. Il sen. Frassati aveva una sola figlia. Luciana, sposata al conte Gawronski. e sei nipoti nati da questo matrimonio. Un altro figlio. Pier Giorgio, era morto da parecchi anni. Le ultime volontà del senatore si compendiano in queste frasi: «Ho già destinato a mia figlia e ai miei ntpoti 700 milioni; altri 700 dovranno andare ad opere di beneficenza come avrebbe volalo il mio Giorgetto Sto studiando con il canonico Bosso, che nomino mio esecutore testamentario, a quale scopo si potranno devolvere dopo la mia morte » Il resto dei be ni veniva lasciato a tutti i prò nipoti, nati o nascituri, con il vincolo di non vendere gli immobili prima di vent'anni dalla morte del testatore. La destinazione di 700 mllio ni « ad opere di beneficenza » non meglio precisate destò del le perplessità La contessa Ga wronska promosse una causa per « interpretazione di scritti testamentari » rivendicando la somma. « Provvedere poi io — ggiunse — ad attuare le ultime volontà di mio padre, creando un'istituzione dedicata al nome di mio fratello ». Dopo aver contestato di aver ricevuto gli altri 700 milioni lasciali lei e ai figli, sostenne che la destinazione generica del lascito « a beneficenza » non era valida. L'esecutore testamentario, can. Bosso, intervenne nella causa, senza alcun interesse personale, assistito dall'avv. Agostini. « La destinazione della somma — ribattè — era ben precisa nella mente del senatore, che pensava ari un istituto profes (rionale intitolato alla memoria di Pier Giorgio ». Ma. poiché questa volontà non era stata chiaramente tradotta nel testamento, il Tribunale ha respinto la tesi del canonico. Non è stala però una vittoria per la contessa Gawronska I giudici hanno ritenuto che comunque, l'intenzione benefica del testatore è fuori dlscus sione. Ed hanno accolto la tesi degli avvocati Colonna per l'Ente Comunale di Assistenza di Torino, Mele e Motta per l'Eca di Pollone. Tesi fondata sull'art. 630 del codice civile che dice: «Simili disposizioni espresse genericamente debbono intendersi fatte a favore dei poveri del luogo in cui il testatore aveva domicilio al tempo della morte e i beni sono devoluti all'Ente Comunale di Assistenza ». I 700 milioni andranno dunque all'Eca. Ma quale era il domicilio del sen. Frassati? Circa due mesi prima della morte, aveva ottenuto la « residenza » a Pollone, dov'era nato 93 anni prima; da anni, però, il suo i. domicilio » era a Torino, dove aveva svolto la maggior parte della sua attività. Perciò gli atti del processo sono stati rinviati al giudice istruttore dott. Bianchi per sciogliere il dilemma: Pollone o Torino. Il 25 marzo il magistrato ascolterà i testimoni prodotti dai due enti comunali. Non è da escludere che fra gli enti si possa giungere ad un accordo. Ma la causa non sembra ancora conclusn. La sentenza del Tribunale sarà impugnata dai legali della contessa Gawronska, avvocati Lemme e Olivetti, che ricorreranno In appello per rivendicare 11 lascito. Il quale, frattanto, con gli Interessi legali maturati dal 10 gennaio 1962, data d'inizio della causa, è già passato da 700 ad 800 milioni.

Luoghi citati: Pollone, Torino