Perchè il gallo fra le sue pollastrelle domina da despota con minacce e beccate

Perchè il gallo fra le sue pollastrelle domina da despota con minacce e beccate Misteriose cjer&tjrcMiie nelle società di animali Perchè il gallo fra le sue pollastrelle domina da despota con minacce e beccate Se nel cortile vive un altro maschio, uno solo gode autorità di dittatore e la conquista mediante accanite lotte - La « divisione del lavoro » negli alveari - In certe specie, durante una stagione dominano i maschi, durante un'altra stagione, le femmine In molte spec'f animali ali individui vivono solitari, perché evitano la compagnia dei proprii simili; in altre, preferiscono riunirsi in gruppi, in via temporanea o permanente; in poche, la convivenza è necessaria ed accompagnata da polimorfismo, che permette di distinguere a prima vista i vari tipi associati. In un alveare, per esempio^ al solo aspetto si riconoscono le operaie dalla femmina e dai maschi; in un nido di termiti vedla- ino soldati, operai, re, reginn e individui destinati a sostituire i reali se vengono a. mancare. Basata sul principio della * divisione del lavoro » tale organizzazione è sbalorditivamente perfetta: ogni suo elemento esplica un'attività esclusiva, rigorosamente determinata, e la compie nell'interesse della collettività e di conseguenza anche nel proprio interesse, rendendosi pertanto necessario e insostituibile, come avverrebbe nel consorzio umano se il calzolaio non potesse né dovesse occuparsi che di scarpe, il sarto di confezioni, etc... In essa non esistono rapporti gerarchici; tutti gli Individui sono equivalenti. Si formano anche aggregati, i cui componenti vivono a fianco a fianco, ma come se ognuno fosse solo; per esempio, dove sono acque stagnanti troviamo un alto numero di rane e rospi, dove c'è sporco e buio pullulano gli scarafaggi... Più frequenti sono infine quei raggruppamenti che si stabiliscono in un terreno comune e i cui individui non tardano a riconoscersi fra di loro e a contrarre rapporti, che li dispongono in una scala di ranghi o gradi sociali, della quale ci riesce quasi sempre diffìcile o impossibile comprendere l'intimo determinismo, e che scopriamo solo dietro attente osservazioni ed ingegnosi esperimenti, ma che ci fanno pensare che gli esseri sub-umani non sono automi inconsci, anzi dispongono di capacità raziocinanti e possono intendere e volere. C'è di più: l'individuo di siffatti aggregati acquista caratteri, che gli vengono a mancare, se isolato, quaslcché la convivenza porti ad una integrazione delle sue possibilità: una gallina, difatti, smette di far uova o rallenta il ritmo delle deposizioni appena viene allontanata dalle compagne; ma riprende l'attività normale, o quasi, anche se. come il Matthews ha dimostrato, venga costretta a guardarsi di frequente in uno specchio! E' superfluo accennare qui che sulle facoltà dell'uomo la convivenza influisce molto; ben a ragione Alexis Carrel giudica che il nostro intelletto non ha sede solo nell'individuo, ma si estende a tutto il mondo, che lo circonda e lo stimola. Studiando la psicologia delle folle, Scipio Sigitele dimostrò che il comportamento di esse si avvera secondo una « coscienza collettiva* determinata sovrattutto dal sopravvento della volontà di uno solo dei componenti, che possiamo denominare t conduttore ». Ma parmi opportuno dare un esempio di come si costituiscano e vivano i raggruppamenti gerarchizzati. Se guardiamo i polli, che la massaia alleva nel suo cor¬ tile, dapprima siam tratti a considerarli equivalenti ed indipendenti fra loro. Difatti razzolano o lentamente passeggiano, sollevando con pigrizia or una or l'altra zampa, mentre con sussiego volgono di lato o in alto la testa, abbassando una palpebra e guardando fissamente con l'altro occhio; di tanto in tanto beccano qualche formichetta, che passa vicino indaffarrota o afferrano a volo una mosca. Ma d'un tratto, senza ragione apparente, si danno a corsa disordinata; dopo un breve carosello, però, si fermano simultaneamente. Qualcuno allora minaccia il più ricino; questo, lungi dal reagire, assume un atteggiamento umile, flette le zampe, abbassa il capo e presenta all'altro la nuca, per riceverne una gragnuola di beccate, più o meno energiche, talora fino a sanguinare. Ma esso non tarda a rivolgersi verso un altro pollo, con cui la scena si ripete a svantaggio di attesto. Se già non lo era, chi becea diventa superiore gerarchico della vittima. Se nel cortile viene aggiunta una nuora gallina, tutte le altre la investono, sfidandola a ima impari lotta. Ma essa di solito non si ribella, né le attacca — guai a lei se osasse farlo! — al contrario abbassa la testa e incassa con strana rassegnazione i molteplici colpi di becco, che le arrivano da ogni parte. Con il passare del tempo, le compagne la tratteranno un po' meglio, ma sarà sempre e da tutte mal sopportata e dominata, perchè considerata di rango inferiore, anzi addirittura infimo. Come in una folla di uomini, anche nel pollaio c'è un c conduttore » — ed è il gallo; esso domina da despota n dispensa minacce e beccate. Se nel cortile vivono diversi galli, uno solo, che gli autori di lingua inglese chia mano Master - cock, assume l'autorità di dittatore, conquistata quasi sempre in seguito ad accanite lotte, anche cruente. Ciascuno degli altri soggetti, indipendentemente dal sesso, finisce per diventare subordinato ( dominato) ad uno o più compagni, ma vuole qualcuno su cui dominare. Si costituisce così un'organizzazione sociale, un ordinamento gerarchico, in cui ogni individuo *domina* ed è a sua volta « dominato ». La ragione per la quale avviene ciò è ignota, ma non possiamo negare la scala di dominazione, accertata scientificamente finora in molte specie di Vertebrati e Invertebrati e che varia nei particolari dall'una all'altra. Nella « dominazione lineare » un individuo domina su un altro, questo su un terzo, questo su un quarto... e così di seguito. Un subalterno raramente si ribella al suo superiore gerarchico: incontrandolo gli dà il passo, si lascia precedere nel prendere il cibo, nella scelta del posto per il riposo, etc. e se sbaglia o tergiversa, viene punito a beccate. Un'altra forma di dominanza è la « triangolare », per la quale un individuo — lo chiameemo (A) — domina su un secondo (B) e questo su un terzo (C), il quale domina sul primo (A). Tale situazione determina talora comportamenti paradossali. Per esempio, quando la massaia depone la scodella piena di mangime, il più alto nella scala sociale, cioè (A), si affretta, seguito dagli altri due (B e C); ma subito si rivolge e scaccia il più ricino (B) il quale a sua rolla scaccia l'altro (C). Questo si lancia verso il primo (A), per impedirgli di mangiare per primo. La controversia dura a lungo e si vedono i tre polli girare azzuffandosi attorno alla scodella del cibo, che nessuno di essi osa toccare, finché non succeda un fatto nuovo (intervento della massaia o del gallo). In certe specie durante una stagione, nel gruppo, dominano i maschi, nel resto dell'anno, le femmine o viceversa ft dominazione patriarcale » o « matriarcale y). Se si mettono molti canarini in una grande gabbia, si costituiscono diversi gruppi, ciascuno con ordinamento lineare; i pari-grado, incontrandosi, dominano uno sull'altro indifferentemente e possono invertir* i loro rapporti (e dominazione reversibile y). Da questi e da molti altri dati, su cui dobbiamo sorvolare, possiamo concludere che la dominazione è una prerogativa individuale, in relazione con dirersi /attori ambientali psichici e organici. Difatti, uno scienziato inglese, W. C. Altee, ha potuto trasformare un dominante in dominato, o viceversa, mediante iniezioni di determinate sostanze (ormoni). Ma in questo capitolo della Zoologia, che può dirsi appena iniziato, ancora molte cose sono da scoprire. prof. Bruno Monterosso Università di Catania

Persone citate: Alexis Carrel, Bruno Monterosso Università, Matthews, Scipio Sigitele

Luoghi citati: Catania