Gravi parole di Paolo VI sulla pace «che è lungi dall'essere assicurata»

Gravi parole di Paolo VI sulla pace «che è lungi dall'essere assicurata» Il discorso al Corpo diplomatico presso il Vaticano Gravi parole di Paolo VI sulla pace «che è lungi dall'essere assicurata» Il Papa ammonisce che la solidarietà internazionale va applicata nella difesa dei deboli e nel rispetto dell'autonomia delle giovani nazioni - E' necessario osservare i patti: le relazioni tra i popoli non si risolvono con la forza, ma con le trattative basate sul diritto - Tutti gli uomini hanno egual dignità, indipendentemente dalla razza, dal colore, dalla religione, dalla nazionalità (Dal nostro corrispondente) Città del Vaticano, 7 gennaio. Paolo VI ha ripetuto la sua preoccupazione per la situazione internazionale, parlando stamane ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, riunito nella Sala del Concistoro in udienza collettiva per la consueta presentazione degli auguri per il nuovo anno. E' sembrato di vedere nelle parole del Papa un preciso accenno al peggioramento delle prospettive mondiali provocato dalla posizione assunta dall'Indonesia, con gli interrogativi ed 1 timori che questa suscita in Estremo Oriente. E' un fatto che le parole più gravi di Paolo VI sono venute fuori dal discorso ufficiale da lui letto nella Sala del Concistoro, con improvvisazione non prevedibile: «permetteteci — ha. detto testualmente — di confidarvi l'inquietudine del nostro cuore in quest'ora e di invocare ancora mia volta il grande bene della pace che è lungi dall'essere assicurata agli uomini ed alle nazioni. Dio voglia illuminare i responsabili e guidarli sulle vie della intesa, della riconciliazione c della fraternità ». Precedentemente il Papa aveva ripetuto l'impegno della Santa Sede e suo personale ad appoggiare ogni iniziativa di pace, nella salvaguardia delle legittime aspirazioni dei popoli, «dei diritti dell'uomo in quanto tale, indipendentemente dalla sua razza, colore, re ligione, nazionalità », nella concreta applicazione della solidarietà internazionale verso i meno favoriti dalla sorte e « nella difesa dei deboli », nel rispetto dell'autonomia delle giovani nazioni. «Non è con la violenza, con l'uso della forza, non c il cicco perseguimento di interessi egoistici che potranno mai condurre ad un vero disarmo degli spiriti, ad una autentica fraternità — ha ammonito Paolo' VI — ad una pace solida c durevole. "Pacta sunt servando.": non solo l'antico adagio giuridico è sempre attuale, ma può dirsi clic esso risplende in qualche modo di luce nuoua dopo le tragiche esperienze degli ultimi decenni. Giacché più il diritto è dimenticato, disprezzato, calpestato, tanto più divengono evi- denti io sua grandezza, la suajbellezza, la sua assoluta ne-1 eessità per la ordinata vita in [comune della società, e tanto (più anche appare che sono lajragione, il senso umano, il ne-igoziato sereno ed esente da passione — e quindi in fin deiconti, la diplomazia — chedebbono regolare le relazioni umane e che sole possono co- struire l'edificio della paco, Paolo VI ha terminato ri-facendosi all'opinione del Pre-sidente dell'India da lui incon-trato a Bombay, per cui ognisviluppo tecnico ed economicodeve essere accompagnato dal-lo sviluppo dei principi moralie spirituali ed ha aggiunto: «E' qui in effetti che bisogna cercare la soluzione dei prò- Memi maggiori della nostra epoca: non basta che l'uomo progredisca in ciò che ha, oc-corre che progredisca in ciò che è... Non chiediamo altro che di aiutare tutti coloro cZiesinceramente cercano di sta-bilire i principi morali e spi-rituali sui quali potrà edifl-carsi la civiltà di domani...Possa l'anno che inizia /arprogredire l'umanità su que-sto cammino. Aiutiamoci e cheDio ci aiuti v All'inizio dell'udienza avevaPa-rivolto un indirizzo al pa, nella sua qualità di de-cano del Corpo diplomaticol'ambasciatore del Belgio, ba-rone Poswick, che non hamancato di riferirsi al « pe-sante tributo di sangue e di sofferenze » dato dai missionari nel Congo e di auspicare che « il loro sacrificio non sia inutile e contribuisca a restituire la pace alle sfortunate regioni che ne sono state ilteatro ». Poco più tardi il Papa ha ricevuto per la presentazione degli auguri il Corpo della guardia nobile, col comandante principe Mario Del Drago. In un breve discorso si è detto sicuro della fedeltà della guardia nobile «che al di là di ogni temporale circostanza, si alimenta alle superiori sorgenti della fede in Cristo e nella sua parola ». f. p. lbpDgpculnslcdogtgpcd. Paolo VI a colloquio con i rappresentanti del Corpo diplomatico (Telefoto A. P.)iiiiMiiiiiiiiiiiiiniitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiniiiiiiniiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiMiimiiiiimiiiiiiimiiimiiii iiiiiimiimiiim

Persone citate: Mario Del Drago, Memi, Paolo Vi

Luoghi citati: Belgio, Città Del Vaticano, Congo, Estremo Oriente, India, Indonesia