A Milano Consiglio comunale il 14 gennaio Il centro sinistra cerca una maggioranza

A Milano Consiglio comunale il 14 gennaio Il centro sinistra cerca una maggioranza La convocazione decisa ieri da tutti i partiti A Milano Consiglio comunale il 14 gennaio Il centro sinistra cerca una maggioranza De, psi e psdi hanno insieme 40 seggi su ottanta -1 socialisti propongono di presentare un programma «socialmente avanzato» e si dicono sicuri che altri voti verranno - La de si oppone affermando che in tal modo la Giunta finirebbe per essere condizionata dall'appoggio comunista - Sul bilancio pesa il deficit dell'azienda tranviaria che tocca i 20 miliardi - Sabato incontro definitivo dei tre partiti (Nostro servìzio particolare) Milano, 5 gennaio. Il nuovo Consiglio comunale di Milano si riunirà per la prima volta giovedì 14 alle ore 21. L'hanno deciso stasera i capi-gruppo dei sette partiti che hanno rappresentanti a Palazzo Marino: de, psi. psdi. psiup, pei, pli e msi. Fissata la data, nessuno però è ancora in grado di prevedere quello che si svolgerà nella seduta che dovrebbe portare alla nomina del sindaco e in quelle anche più laboriose per la nomina degli assessori. I partiti del centro-sinistra, infatti, non sono ancora riusciti ad accordarsi circa la via da seguire per risolvere il problema crea to dalle votazioni del 22 no vembre. Problema estrema mente arduo, perché a Milano, come è noto, i partiti del centro-sinistra hanno ottenuto quaranta seggi (de venti, psi tredici, psdi sette), contro quaranta dei loro avversari (pei diciotto, pli diciassette, msi quattro, psiup uno). Subito dopo le elezioni, 1 liberali milanesi, forti del successo conseguito, tastarono cautamente il terreno per son dare se la de e il psdi fos sero disposti a ritornare a quella •formula centrista che ha retto Milano durante gli anni cinquanta. Da un punto di vista strettamente aritmetico, un'amministrazione centrista, potendo contare su quarantaquattro voti, avrebbe potuto affrontare le votazioni sul bilancio con una certa tranquillità; ma la de e il psdi — i cui organi direttivi, a Milano, sono su posizioni di sinistra — non presero in considerazione la profferta liberale. Milano aveva lanciato per prima la formula del centro-sinistra, l'aveva adottata quando aveva un sapore quasi rivoluzionario; non si vedeva perché avrebbe dovuto abbandonarla proprio nel momento in cui si era estesa anche al governo ed a parecchi fra i maggiori comuni d'Italia. Scartata l'ipotesi di un ritorno al centrismo, de, psi, e psdi si trovarono di fronte a un ostacolo quanto mai diffìcile: come reggere il comune senza avere la maggioranza necessaria. Davanti a questa specie di «quadratura del cerchio » i tre partiti hanno assunto atteggiamenti lievemente diversi l'uno dall'altro. Il psi ha proposto di risolvere il problema con una giunta amministrativa. « Non stiamo a fare soffili disout'sizioni polttiche — hanno detto in sostanza i socialisti —, prepariamo di comune accordo un programma coraggioso, aperto alle più ampie riforme sociali, faccia mo un ulteriore passo sulla vìa della programmazione iniziata con il primo piano Quadriennale, e con Questo programma presentiamoci in consiglio. Ve drete che i voti ve/ranno ». La de ha obiettato che questa soluzione apparentemente amministrativa, si risolverebbe in un'apertura ai comunisti, , l'ha rifiutata Alcuni fra 1 de mocristiani sono d'accordo con i socialisti sulla necessità di un programma avanzato; altri data la situazione, preferirebbero maggiore prudenza; tutti però ripetono che la nuova amministrazione dovrebbe respingere tanto i voti dell'estrema destra quanto quelli dell'estrema sinistra. I socialdemocratici si trovano, per così dire, in una posizione intermedia. Anch'essi, al pari della de, insistono sulla necessità di una giunta « delimitata politicamente », ma sono anche più decisi dei democristiani a battersi fino in fondo per il centro-sinistra. In questi giorni il loro motto, o per lo meno quello della loro direzione, è uno solo: o il centro-sinistra, o il passaggio al l'opposizione. In questo clima, i rappresentanti del tre partiti, passando di riunione in riunione, hanno compiuto qualche passo avanti, ma non sembrano ancora in vista dell'accordo finale. La riunione conclusiva a tre — de, psi, psdi — avrebbe dovuto tenersi stamattina, ma all'ultimo momento è stata rinviata a sabato prossimo perché la situazione è stata giudicata all'unanimità ancora immatura. Fra l'altro, ad aggravare il problema c'è la spinosissima questione dell'Azienda tranviaria municipale, che nel 1964 ha presentato un deficit tale — quasi venti miliardi — da far tremare l'intera impalcatura del bilancio comu naie. Ora, mentre 1 democristiani propendono per un aumento delle tariffe, i socialisti invece si oppongono fieramente, o per lo meno chiedono che gli even tuali aumenti siano ridotti al minimo e vengano collegati alla completa revisione di tutti i trasporti urbani. Resta da vedere se in quattro giorni — quanti ne mancano da oggi alla prossima riu nione a tre —, o al massimo in nove — quanti ne manca no alla prima seduta del con sigilo — la situazione, attuai mente ancora immatura, pos sa finalmente maturare. g. t. sUgnsudciè dslidpnlovdrsimcdipdttnlaacmcsacpddcstmcmvpsnc

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