Nel finale i bianconeri raggiungono la Roma: 1-1

Nel finale i bianconeri raggiungono la Roma: 1-1 Come sette giorni prima contro il Milan Nel finale i bianconeri raggiungono la Roma: 1-1 Traversa colpita da Tamburini e rete di Ardizzon su punizione - La Juventus reagisce con energia, sfiora il goal con Combin e Menichelli - Ad un quarto d'ora dall'alt segna Bercellino - Esordio stagionale di Mazzia DAL NOSTRO INVIATO Roma, lunedi mattina. Un altro pareggio realizzato dalla Juventus nel periodo Anale di un difficile incontro. Una conferma della capacità di ricupero dell'undici bianconero. Ridotta della metà la misura del punteggio nei confronti di domenica scorsa, e ammesso senz'altro che la partita è stata per la maggior parte del tempo ben lontana dalla levatura tecnica di allora, si è ripetuto all'incirca quanto era avvenuto nell'incontro Juveritus-Milan. La pioggia aveva ripreso a cadere nella mattinata. Poi, un'oretta prima del calcio d'inizio, una buffata di vento aveva portato l'aria fredda ma aveva allontanato le nuvole. E un pallido raggio di sole era giunto perfino ad illuminare l'incontro. Il campo di gioco, malgrado l'acqua caduta, si presentava come accettabi¬ lissimo, in condizioni quasi normali. Un po' per ragioni generiche e un po' per motivi particolari il grande pubblico non era accorso al richiamo. Non vi erano che circa 25 mila paganti nel recinto, gran parte dei quali erano simpatizzanti juventini. Grandi assenti erano i soliti spettatori dei posti popolari. Sul campo, comunque, i presenti, con gli abbonati e i portoghesi, arrivavano a circa 40 mila. I e o i l a a e o e i ; , o. venti milioni anticipati dalla Lega ai giocatori della Roma non sono quindi stati ricuperati che in parte, nella giornata. Per quanto riguarda la formazione, la Roma aveva finito per rinunciare definitivamente a Leonardi e a Nicole, mobilitando al loro posto Salvori e Tamborini. Nell'incertezza sopravvenuta nell'ambiente juventino per la sostituzione di Stacchini fra Slvori e Sacco, il vantaggio della scelta era caduto su un terzo... litigante, cioè su Mazzia. Il giocatore rientrato dalla Lazio ha fatto cosi il suo esordio stagionale. Il primo tempo era stato una cosa alquanto modesta. La baldanza che la Juventus aveva sfoderato otto giorni prima contro il Milan pareva fosse latitante. Verso il termine del tempo, un bel centro del romanista Tamborini dalla destra aveva colpito la traversa in un momento in cui il portiere juventino era venuto a trovarsi in difficoltà. Tutto calcolato, la prima parte dell'incontro, pur avendo registrato una certa superiorità dei padroni di casa, non aveva detto nulla di concreto né di convincente. Il gioco era stato anzi parecchio lento e sconclusionato. Tutt'altra cosa doveva essere invece la ripresa. Apertasi nel tipo solito, essa era venuta improvvisamente ad illuminarsi grazie a una rete segnata dai romanisti alili'; Un fallo di Sarti aveva messo a terra Francesconi sulla destra dello schieramento dei padroni di casa, un paio di metri fuori dell'area di rigore juventina. Similmente a quanto era avvenuto a Torino otto giorni prima, un giocatore aveva finto di eseguire il tiro e un altro invece aveva eseguito effettivamente la punizione. Solo che questa volta De Sisti aveva toccato lateralmente la palla ad Ardizzon. 11 terzino era piombato sulla palla stessa con grande veemenza e, colpendo la sfera di sinistro, l'aveva scaraventata in rete, alta sulla destra di Anzolin. Nulla da fare per il portiere, che non aveva potuto vedere il tiro nemmeno in partenza: 1-0. Fu allora che la Juventus si risvegliò, e nella sua reazione si riavvicinò allo stile della domenica precedente. Per una ventina di minuti, essa dominò nettamente il campo. Tutti protesi in avanti, i bianconeri condussero offensive su offensive, e in questo periodo essi avrebbero, più che potuto, dovuto anche segnare, se in un paio di occasioni Combin non fosse incomprensibilmente caduto in errore, una volta rimasto solo davanti a Cudicini. Nella prima di queste due volte, egli trovò anzi modo di mancare due tiri consecutivi. Fu poi Menichelli a fallire il bersaglio per la troppa voglia di colpirlo in pieno. Alla mezz'ora, finalmente, giungeva il pareggio juventino, che era meritato da tempo. Ed esso veniva ottenuto da un difensore, non da un attaccante. Avanzando dalla sua posizione arretrata e ricevendo un passaggio da Gori, Bercellino arrivava in corsa a una decina di metri dall'area di rigore dei romanisti, e senza fermarsi sparava forte e alto cosi da lontano. La palla filava diritta come una gran frecciata, quasi sfiorando la traversa, e penetrava con grande violenza nella rete sulla destra di Cudicini, al quale la ressa formatasi in area di rigore aveva impedito, anche a lui, di vedere il tiro in partenza: 1-1. Praticamente, l'incontro fini in quell'istante. Già da tempo la Roma si trascinava con Angelino quasi fermo per uno stiramento muscolare e con Francesconi zoppicante per una distorsione a un piede. Ma bisogna dire che la Roma si è difesa bene. La squadra, colpita da tante disavventure e menomata da tanti incidenti, ha scelto la via e il modo migliori per la Bua reazione. Ha lottato onestamente, seriamente ed anche accanitamente. Bisogna dire bene di essa, sotto quest'aspetto. Di perdere non meritava, né materialmente, né moralmente. Grazie al suo coraggio, il risultato di parità della giornata va considerato senz'altro come giusto. Vittorio Pozzo Juventus: Anzolin; Gori, Sarti; Castano, Bercellino, Leoncini; Mazzia, Da Costa, Combin, Del Sol, Menichelli. Roma: Cudicini; Tomasin, Ardizzon; Carpanesi Losi Schnellinger; Salvori, De Sist:. Tamborini, Angelino. Francesconi. Arbitro: Lo Bello Una favorevole occasione fallita all'Olimpico da Combin, ostacolato da Losi (Tel.)

Luoghi citati: Ardizzon, Lazio, Roma, Torino