Si cerca la zecca clandestina dopo l'arresto degli spacciatori

Si cerca la zecca clandestina dopo l'arresto degli spacciatori Sedici in carcere per i biglietti da mille lire falsi Si cerca la zecca clandestina dopo l'arresto degli spacciatori Stroncata la rete dei falsari a Bra, Acqui ed Asti - In Emilia la centrale? Bra, lunedì mattina. (a.f.) I carabinieri della tenenza di Bra al comando del tenente Calisti, con la collaborazione del maresciallo Risso, e l'ausilio dei comandi dell'Arma di Asti e di Torino, sono riusciti ad arrestare l'intera banda di spacciatori di banconote da mille lire falsificate, contrassegnate dalle se rie S. 221, V. 281 e P. 261 ri cavate da un vecchio modello svalutato. I falsari, ora tutti detenuti alle carceri giudiziarie di Al ba, sono: Antonino Denaro di 33 anni, commerciante, nato a Marsala (Trapani); Rocco Pomponio, di 33 anni nato a Potenza; Gaetano Baglio di 37 anni: Niccodemo Fonte, di 24 anni imbianchino, da An cona; Francesco Fonte, di 31 anni, muratore, pure da An cona; Eupremio Urso, di 10 anni nato a Francavilla Fontana (Brindisi); Francesco Balbo di 27 anni commerciante, nato a Collegno, tutti questi residenti a Torino; Angelo Alessandria, di 28 anni, nato a Novello d'Alba, assicuratore; Giovanni Galvagno, di 26 anni, carrozziere, da Bra; Franco Gullino, di 21 anni, riquadratore, da Bra; Franco Vibevti di 18 anni, venditore ambulante, da Bari, Giovanni Lenta, di 18 anni, pasticcere, da Cherasco e Lorenzo Oneglia di 18 anni da Bra, questi ultimi sei residenti a Bra. Da Sommariva Perno venne la scintilla che doveva dare il via all'operazione: i tre braidesi, entrati in una far macia, acquistarono alcuni medicinali che pagarono con una banconota falsa. Il dottore, dopo avere servito i clienti, esaminò bene la banconota ed accortosi della contraffazione uscì per protestare, ma non vide altro che un furgoncino « 1100 » che si allontanava. Potè tuttavia registrare il numero di targa ed informò i carabinieri locali che immediatamente telefonarono alla tenenza di Bra. In base ai connotati avuti i carabinieri riuscirono a rintracciare in un cinema cittadino i tre ricercati. Invitati in caserma ed interrogati, vennero fuori i primi nomi e dopo una serie di appostamenti e di interroga¬ tori, giovedì scorso fu steso il rapporto definitivo sulla vicenda dei falsari. Acqui, lunedì mattina. (g.l.p.) Un altro spacciatore di banconote false è stato arrestato a Torino dai carabinieri di Acqui. Si tratta del trentaquattrenne Luigi Biondo, meglio conosciuto negli ambienti della malavita torinese col nome di « Nini », nato a Gallipoli (Lecce) e residente da qualche anno nella capitale piemontese, dove saltuariamente svolge l'attività di fioraio. L'operazione è stata condotta dal tenente dei carabinieri di Acqui, Ruffino Regni, in collaborazione col nucleo di P.G di Torino. Salgono cosi a sedici gli arresti per la falsificazione e la spendita di banconote false da mille lire: 13 persone sono state assicurate alla giustizia a Bra, mentre altri due Gianfranco Sattamino di 33 anni e Agostino Mivino di 29 entrambi da Asti — sono sta ti catturati fin da una setti mana fa a Spigno Monferra to. I due erano in possesso di oltre quattrocento banconote da mille lire, tutte abilmente falsificate, parte su di sé e parte sequestrate nelle loro abitazioni. Le indagini proseguono e sono in particolar mudo dirette a scoprire la zecca clandestina che si vuole essere fuori del Piemonte; secondo una voce non confermata le banconote proverrebbero dall'Emilia.