Ancora stazionario in novembre l'andamento economico a Torino

Ancora stazionario in novembre l'andamento economico a TorinoliR relazione mensile della Camera ili Commercio Ancora stazionario in novembre l'andamento economico a Torino Le esportazioni hanno in parte compensato la debolezza della domanda interna - Invariato il livello medio dei prezzi all'ingrosso e al consumo Diminuite le vendite dei generi non alimentari ■ Lieve flessione dei depositi bancari ■ Ridotto il volume dei protesti cambiari ed il numero dei fallimenti I/Andamento dell'economia torinese, secondo la consueta illazione della Camera di Commercio, lia serbato in novembre aspetti simili a quelli riscontrati nell'ottobre: rallentamento della domanda interna, in parte neutralizzato dalle esportazioni, diminuzione dei consumi, tendenza più stabile dei prezzi. Sui mercati alVingrosso, ad una moderata ripresa dej:Ii scambi delle derrate agricole Dmuqtdglsi e contrapposto un maggior (appesantimento in quelli delle in materie prime e di diversi manufatti industriali. Così, nel complesso, si è pervenuti ad un volume di transazioni al1 incirca, eguale a quello di ottobre, ma sensibilmente inferiore al novembre del 1963. Mei corso del mese, infatti, tramite le ferrovie dello Stato si Fono introdotte nella provincia di Torino merci per 2R5.7S3 tonnellate, di fronte s 261.466 dell'ottobre ed a 330.532 del novembre 1063. Dal lato delle consegne è perdurata la tendenza ad evadere prontamente le cornino?se, tanto nei confronti del mei-1 cato interno quanto nei ri- ' guardi dell'estero. Nel corso del mese, sempre tramite le ferrovie statali, si sono spediti soprattutto manufatti e semilavorati per 128.569 tonnellate, contro 130.810 dell'ottobre e 113.946 del novembre dell'anno scorso. La cautela conservata dai mercati è comunque valsa a contrastare la tensione dei prezzi. Cosi gli aumenti e le diminuzioni si sono compensati tra loro; talché il livello medio dei prezzi torinesi, sia all'ingrosso che al minuto. 6 rimasto praticamente invariato. A contenere i prezzi al minuto ha concorso anche l'impostazione assunta dai mercati al dettaglio. Nel novembre infatti, mentre le vendite degli alimentari hanno serbato un decorso normale, quelle dei restanti generi hanno subito un nuovo ripiegamento, confermando che i consumi continuano ad essere influenzati negativamente dalle incertezze congiunturali. Questo stato! di cose è pure rispecchiato dall'andamento dell'indice delle vendite dei grandi magazzini. Fra ottobre e novembre l'indice stesso è difatti sceso del 23,90%; sicché si è portato a quota 241, di fronte a 271 del novembre 1963. Più favorevole si è mostrali la congiuntura nei confronti delle esportazioni che si sono mantenute su un livello all'incirca uguale a quello di ottobre, serbando i progressi acquisiti. Ciò è valso a neutralizzare almeno in parte la perdurante debolezza della domanda interna; talché la tendenza leggermente regressiva che ormai da alcuni mesi contrasta la produzione dell'industrio non si è accentuata. Nel novembre intatti, mentre alcuni comparti (quali quelli delle carrozzerie, cuscinetti a rotolamento, accessori per autoveicoli, macchine agricole, tessile e della gomma) hanno ancora ridotto l'attività, altri settori (il siderurgico, l'automobilistico, quello delle macchine per ufficio, il chimico, il dolciario ed il cartario) hanno mantenuto un andamento stazionario. Anche l'edilizia ha diminuito sensibilmente la prò-pria attività, determinando ovviamente un'influenza negativa sui settori ad essa collegati. Aspetti incerti, nel corso di novembre, ha mostrato il mercato finanziario. Infatti, se quel lieve aumento che già nell'ut-toltre era affiorato nell'afflusso dei depositi è perdurato, benmaggiore è ancora risultato 1 incremento acquisito dalle domande di finanziamento; sicché i segni di tensione non sisono attenuati. La particolari-tà del momento attraversato dal mercato finanziario è del resto confermata dai recenti dati relativi ai depositi bancari. Al 30 settembre scorso, il .-aldo complessivo dei depositi raccolti dalle aziende di credito della provincia di Torino è risultato pari a 1238,7 miliardi, contro 1212,7 registratisi al 30 giugno; cosicché i depositi stessi, "anziché incrementarsi, sono diminuiti dello 0,33ci. sif-fatta diminuzione, poi, è statail frutto di movimenti divergenti: ad un aumento del 2,10'; acquisito dai depositi degli enti pubblici e dell'1,89% conseguito dai depositi a risparmio, ha fatto fronte una diminuzione del 2,32% subita dai conticorrenti di corrispondenza con imprese di privati. L'andamento dei protesti cambiari ha continuato a presentare un miglio:«mento. Nel novembre si sono difatti levati nella provincia di Tor.no protesti per 2,8 miliardi, contro 3,3 del precedente ottobri, con una riduzione del 14,'J.J • I Nel novembre del 1963. tuttavia. protesti erano assommati a 2,2 miliardi di lire; cosiceli! \vmassa dei protesii. rispetto a'un anno fa, risulta pur sempre incrementata del 22,93CI Diminuiti rispetto all'ottobre, ma incrementati rispetto ad un anno fa, risultano comunque anche i fallimenti. Durante il novembre, nella provincia di Torino, sì sono infatti registrate 27 dichiarazioni di fallimento, contro 31 dell'ottobre e. 14 dello stesso mese del 11163.

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