Saragat presidente della Repubblica

Saragat presidente della Repubblica CON 646 VOTI SU 937 ELETTORI Saragat presidente della Repubblica Una vittoria della democrazia e della libertà - Sul suo nome vi è stata una convergenza di voti democristiani, socialdemocratici, socialisti, repubblicani e comunisti - Il psiup ha votato scheda bianca, i liberali Martino, i missini De Marsanich, i monarchici si sono astenuti - A Montecitorio il ventunesimo scrutinio seguito con grande apprensione - Quando Bucciarelli Ducei ha letto la scheda con la quale Saragat raggiungeva il quorum dei 482 voti prescritti dalla Costituzione, deputati e senatori si sono alzati in piedi e hanno applaudito calorosamente - Altri lunghi applausi dell'assemblea hanno salutato il termine dello spoglio innumerevoli cineprese «caio puntate sul banco della presidenza, sfolgorio di luci, una nuova attenzione si concentra sulla procenura ormai consueta e ben conosciuta da tutti gli italiani. Poche note di cronaca: quando passa Nenni, i socialisti applaudono a lungo. Ma anche questa manifestazione di omaggio viene turbata da intemperanze di alcuni socialproletari (i quali, irriducibili, avevano all'ultimo momento annunciato che invece di votare Saragat avrebbero imbucato scheda bianca). Alla fine, con mossa studiata, quando la sfilata dei parlamentari sta per terminare sfila il gruppetto dei monarchici dichiarando di astenersi. Non ci sono commenti, nessuno dà peso a questa dimostrazione. Lo scrutinio comincia alle 18,15. La prima scheda è bianca, poi incomincia la serie d: Saragat, punteggiata da voti per il liberale Martino, per il missino De Marsanich, per il socialdemocratico Paolo Rossi. Tutti segnano i voti: si sa che sono corse molte scommesse. Le più numerose riguardano la quota di 600 voti: ne prenderà di meno o di più? Qualcuno ha .scommesso anche Ven plein: 650. 648, 655. In aula sono presenti tutti i leaders e i segretari dei partiti, le maggiori personalità politiche. Dopo 15 minuti Saragat è già a quota 245, ha superato la metà del « quorum ». Compaiono ogni tanto voti dispersi, alla fine risulta che, come un coro di comprimari, figurano nell'elenco tutti coloro che in posizioni di maggiore o minore vantaggio e fortuna hanno concorso all'elezione presidenziale: Nenni con un voto, Leone con cinque, Pastore con cinque, Fanfani con quattro, Terracini con un voto. Poi un voto a Merzagora e a Pella, due al sindaco di Firenze Giorgio La Pira, uno all'ex governatore della Banca d'Italia dott. Menichella, uno al ministro del Commercio Estero Mattarella. Alle 18,40 le schede per Saragat sono 403; alle 18,45 sono 150. Poi comincia il conto alla rovescia, ed è tutta l'aula che conta: meno dieci, meno nove, meno otto... Poi alle 18,46 c'è la scheda 482, si leva il grande applauso, i parlamentari sono in piedi, nelle tribune c'è molta emozione. Saragat è presidente della Repubblica. Fausto De Luca inpdnstaitccMzdcbttccsptdms1cpCsmgcmhpv La votazione a Montecitorio si è da poco conclusa; il presidente della Camera, on. Bucciarelli Ducei, di spalle, Giuseppe Saragat la sua designazione a Capo dello Stato. A sinistra, il vice-presidente del Senato Zelioli Lanzini comunica ufficialmente a (Tel. «Associated Press»)

Luoghi citati: Firenze, Pella