L'amministratore della Sanità parla delle borse di studio

L'amministratore della Sanità parla delle borse di studio // processo rinvialo al 13 gennaio L'amministratore della Sanità parla delle borse di studio Una era per la sorella ; l'altra assegnata al suocero e pagata quando già questi era morto - L'imputato dottor Domenicucci afferma : « Furono date a mia insaputa » o i i a[pesso, sorella di Domenicucci (Nostro servizio particolare) Roma, 21 dicembre. Il dottor Italo Domenicucci. tornato oggi sulla pedana per continuare il proprio interrogatorio, ha parlato delle borse di studio concesse dall'Istituto Superiore di Sanità a persone che, secondo l'accusa, o non avevano nulla che fare con la ricerca scientifica a si servivano dei laboratori per scopi personali. Due di queste borse vennero assegnate alla sorella e al suocero riì Dòmenicucci, il quale ha escluso di essersi Interessato per favorire i suoi congiunti. Sorella e suocero — quest'ultimo percepì un rateo della borsa dopo morto — si sarebbero fatti raccomandare da altri. Domenicucci, che, come capo dell'ufficio amministrativo dell'Istituto, deve rispondere di concorso in gran parte dei peculati e dei falsi attribuiti a Marotta e al suo successore Giordano Giacomello, dopo essere stato sottoposto per circa tre ore ad un fuoco di lila di contestazioni, ha accusato un lieve malessere. Il funzionario soffre di disturbi cardiaci e fu por questo motivo che dodici giorni dopo il suo arresto gli venne concessa la libertà provvisoria. Il presidente del Tribunale, Rocco Ciasca, ha interrotto l'interrogatorio ed ha deciso di rinviare il processo per lo scandalo dell'Istituto Superiore di Sanità a dopo le feste e cioè al 13 gennaio. Le borse di studio han co stituito il tema centrale del l'interrogatorio del capo del l'ufficio amministrativo. Anche in questo caso, ha cercato di scaricare ogni responsabilità sui suoi superiori, affermando che codeste borse venivano as segnate dai massimi dirigenti dell'Ente. Per quanto lo riguardava, egli si limitava a corrispondere i ratei ai beneficiari Una borsa di studio venne concessa alla signora Maria o ! secondo l'accusa, la donna siij limitava a sorvegliare la biblioteca dell'Istituto. <l fatti MllMIIIIIIIIMItllllllllllllIlilIIflIllItllllllllllMIMIIII no» stanno cosi — ha precisato l'imputato —; mia sorella aveva il (•ompito di leggere tutte le riviste che giungevano alla biblioteca del laboratorio di microbiologia : Quindi catalogava gli scritti e, Quando un ricercatore aveva bisogno di un determinato articolo di carotiere scientifico, era pronta a fornirglielo. Faceva anche ricreile bibliografiche, che la impegnavano per gran parte della giornata. Insomma il suo lavoro era strettamente connesso all'attività scientìfica ». Domenicucci ha detto: € Giuro che io non l'ho favorita: fu raccomandata da altre persone, questa è la verità >. Un'altra borsa fu concessa al suocero del capo dell'ufficio amministrativo. Si tratta dell'ing. Camillo Puglisi Allegra, il quale, sempre secondo l'accusa, continuò a percepire i ratei non solo dopo essersi ammalato gravemente ma anche dopo la sua morte. Inoltre nel capo d'imputazione si mette in rilievo che al professionista fu affidato un incarico fittizio — progettazione di una nuova ala della sede dell'Istituto — per giustificare l'attr buzione della borsa. « Anche questa volta la borsa fu concessa senza, che io muoversi un dito — ha detto l'imputato —. Mio suocero era un valente architetto, conosciuto negli ambienti più (piali ficati >. L'interrogatorio del dott. Domenicucci sarà ripreso nella prossima udienza, il 13 gennaio. r. s.

Persone citate: Camillo Puglisi Allegra, Giacomello, Italo Domenicucci, Marotta, Rocco Ciasca

Luoghi citati: Roma