Le intense ore eli eolloqui e trattative

Le intense ore eli eolloqui e trattative Le intense ore eli eolloqui e trattative La de sarebbe disposta a rinunciare a Leone per un suo candidato che fosse gradito ai tre partiti laici del governo -1 nomi che si fanno con maggiore insistenza sono Merzagora o Bucciarelli Pucci - Altre possibili candidature: Piccioni, Zaccagnini, Pastore (Dal nostro corrispondente) ìrlva possibile, in nessuna di- Homn, 19 dicembre. |lezione, su nessun nome, a me-Stanotte si è cominciato dac-\no che non vi fosse una con- capo. Dapprima ogni partito]didatura concordata. Sono sta-per conto proprio, poi i tre ti fatti tentativi in favore di ]didatura concordata. Pastore, tentativi in favore di Piccioni; Rumor ha chiesto dì nuovo ai partiti laici di convergere su Leone, i partiti laici hanno replicato ai democristiani con la richiesta di convergere su Saragat, mentre i comunisti, con la massa dei loro 253 voti, rimanevano a guardare, non giudicando ancora venuto il momento per la loro difficile scelta. Si è andati al settimo scrutinio senza un nulla di fatto. Il solo fatto nuovo era costituito dalla decisione dei liberali di votare a favore di Leone per sostenerne il prestigio e, si pensava, per consentirgli di rinunciare eventualmente alla propria candidatura da posizioni più favorevoli. Tra il sesto e il settimo scrutinio, Saragat aveva inviato ai socialisti, ai socialdemocratici e ai repubblicani una lettera per ringraziare i tre partiti della compattezza rivelata sul suo nome, e di quanto avevano fatto. Saragat aggiungeva poi che, data la situazione bloccata che emergeva dalle votazioni, considerava necessario invitare i suoi sostenitori a giudicare dell'opportunità di prendere nuove decisioni, senza badare a rigi ardi personali: poiché in [pratica quella dei tre partiti ti fatti tentativi in favore di \ragat. ! Nessuna maggioranza appo- partiti alleati della de insieme, infine, i quattro partiti del centro-sinistra in riunione comune hanno riesaminato la situazione. L'hanno riesaminata in condizioni di totale confusione. Le. notìzie filtrate non riferiscono ancora soluzioni possibili. Il proposito, comunque, è quello dì pervenire entro domani pomeriggio, prima che cominci l'ottava votazione, ad una decisione capace di sbloccare la situazione. E' probabile che le consultazioni vengano estese domani ai liberali, è anche probabile che vi siano interessati, con la loro partecipazione diretta o per via indiretta, i comunisti. I nomi che si fanno sono sempre gli stessi: Saragat, Pastore, Fanfani, Piccioni, Bucciarelli Ducei, Merzagora, Taviani. Questo ciclo di nuove consultazioni ò apparso necessario nel pomeriggio, dopo una lunga serie di incontri tutti risortisi negativamente e di fronte al progressivo deteriorarsi della situazione all'interno della democrazia cristiana, con l'ascesa di Fanfani, l'uscita allo scoperto dei sindacalisti in favore di Pastore e la confermata compattezza dei socialisti, dei socialdemocratici e dei repubblicani intorno a Sa- tè una candidatura politica. Sa\ragat metteva a disposizione la Propria candidatura con il solo \SC0P° di fac,l'ta^.\m?v'^e.'!t' partiti laici. La lette- \<£ Saragat Martino, all'assemblea dei parlamentari socialisti portava alla decisione di confermare la candidatura del leader socialdemocratico. Lo stesso facevano i socialdemocratici e i repubblicani. E, sulla base di queste decisioni, socialisti, socialdemocratici e repubblicani attendevano le contromosse democristiane. Le contromosse democristiane sono venute con le proposte, dapprima incerte poi via via più precise ma a lungo discusse, di incontri successivi per il tentativo di una candidatura comune. Questo, anche se non esplicitamente dichiarato, significava che la de è disposta a rinunciare alla candidatura Leone se un accordo appare possibile. Per trovare un accordo si è tentato dì risolvere dapprima il problema procedurale: a chi allargare le consultazioni, se ai liberali soltanto o se anche ai comunisti; come, in ogni caso, fare in modo die, una volta raggiunta l'intesa su un nome, possano essere ae- dcppssclquisìti a quel nome i voti di \ una parte dei gruppi esterni alia maggioranza. Era un prò blema solo in apparenza prò cedurale: escludere i comuni-\si significava, in partenza,rendere impossibile una candirdatura Saragat, escludere le[ destre significava bloccare la candidatura Merzagora. Il problema non è ancora risolto, se ne parlerà domani. E se ne parlerà, quasi certamente, dopo l'ottava votazione Questo soltanto, di tutta la situazione, é chiaro. Le cose stanno procedendo in maniera tale che i quattro partiti devono agire come se niente fosse accaduto fino ad ora, devono partire da zero. In queste condizioni, è anche ciliare che la de deve trovare il modo di registrare il ritiro della candidatura Leone, ma ha bisogno di farlo in condizioni favorevoli, in condizioni cioè che le consentano di contare su una prospettiva di successo. E questa prospettiva è incerta: i tre partiti laici rimangono fermi, ancora stanotte, su Saragat e dichiarano di non poter fare diversamente perché le proposte fatte dalla de risultano inaccettabili, perché si Umilerebbero a 7iomì nettamente qualificati di destra. L'ultimo tentativo che, ora, si prospetta, è quello di un ritiro formale di entrambe \ data con la de e pli altri partifi. Nelle intenzioni della deil tentativo estremo, sempre domanì. che rimane dale candidature ufficiali, quella di Leone e quella di Saragat, pei poi rilanciare (nelle intenzioni dei laici) in modo nuovo la candidatura Saragat concor- per \compiere è quello di una inte- sa su un nome diverso da quel- rli che i socialisti hanno fffà [resptnto: Piccioni o Zaceagni- ni. Sono le nuove posizioni di partenza: gli sviluppi sono iniprevedibili. La de fa intendere — ma solo intendere — che vedrebbe un'intesa sul nome di Piccioni, gli alleati della de tengono fermo sulla candidatura Saragat, rilanciata su basi più vaste. E la de si è riservata la risposta in eambio dell'impegno dei laici di non considerare chiuse le trattative. Non è una promessa, non è un inizio. E' solo la conferma della volontà comune di giungere all'accordo. Michele Tito II pli spiega perché ha appoggiato 1 on. Leone Roma, 19 dicembre. La segreteria del pli comunica che «gli ultimi scrutini hanno messo in evidenza il crescente pericolo di una elezione presidenziale dovuta in modo determinante all'influenza e ai voti comunisti appoggiati dalla sedizione in atto nella de. In tale situazione i [parlamentari liberali, senza ri nunziare alla candidatura dell'on. Gaetano Martino, da loro presentata nell'interesse del paese, al settimo scrutinio hanno votato per Con. Giovanni Leone » l u comunicato prosegue di jeende che «essi continuerani a votare nel modo che ri- jsulterà ili scrutinio in scruti nj0 più efficace per difendere l'onore e il vigore della demo lCrazia italiana >. La riunione tra i 4 partiti conclusa senza nulla di fatto llonui, 19 dicembre. La riunione dei rappresentanti dei quattro partiti della maggioranza si è conclusa a tarda notte. Al termine, i giornalisti hanno chiesto all'on. La Malfa se, nel corso dell'incontro, fossero stati fatti dei progressi per la soluzione del problema della elezione presidenziale. La Malfa ha risposto: < Ognuno é rimasto sulle proprie posizioni >. Dal canto suo. il vice segretario del psdì on. Cariglia ha detto ai giornalisti: «Ci siamo lasciali srnza fissare alcun appuntamento preciso, ma con la generica espressione di rivederci prima della votazione. La de ha proposto nuovamente un suo candidato, o comunque un candidato vicino ad essa. Noi abbiamo risposto di continuare ad insistere sulla candidatura dell'on. Saragat*. Sospeso in tutta Italia lo sciopero dei giornalisti Roma, 19 dicembre. La Federazione nazionale della stampa ha sospeso lo sciopero dei giornalisti che era in corso da venerdì mattina In un comunicati] dichiara che la sospensione è stata decisa per aderire all'invito del ministro del Lavoro Delle Fave che ha convocato nuovamente le parti.

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