L'ELEZIONE A MONTECITORIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

L'ELEZIONE A MONTECITORIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L'ELEZIONE A MONTECITORIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Sono già sette le votazioni, tutte senza esito I partiti di centro-sinistra cercano un accordo La divisione nella de si accentua: il candidato ufficiale è Leone; ma dopo Fanfani ora ottiene voti un terzo candidato. Pastore -1 liberali appoggiano Leone e il psiup Fanfani - Saragat dichiara che è pronto a rinunciare alla propria candidatura per facilitare una chiara intesa fra i partiti del centro-sinistra; ma socialisti, socialdemocratici e repubblicani insistono sul suo nome -1 comunisti, che dispongono di 253 voti, attendono il momento favorevole per intervenire • Affannosi colloqui durante la notte tra i partiti per trovare un candidato comune Difficoltà d'una scelta Stasera alle 19 lo scrutinio forse decisivo Roma, 19 dicembre. Una seconda dissidenza democristiana si è rivelata questa sera allo scrutinio della settima votazione, che ha dato a Pastore, candidato della corrente di « Forze nuove » (sindacalisti e sinistra di base) quaranta voti. Li ha perduti Leone, che vede le sue quotazioni in pericolosa discesa: nel quinto scrutinio, ieri sera, conservava 294 voti; 16 ne ha persi stamattina al sesto giro, scendendo a 278, e altri 18 voti democristiani gli sono sfuggiti questa sera. Oramai la sua quota effettiva è 260, poiché sul suo nome sono confluiti in blocco i 53 voti dei liberali che hanno abbandonato la candidatura dimostrativa Martino. Da questo momento, perciò, Leone appare seriamente indebolito, a dispetto, se non in conseguenza, dell'intervento liberale. Il pli ha deciso di inserirsi nel gioco, in base a considera' zioni politicamente medita' te. Il gruppo dirigente della de è arrivato al punto di do ver avviare trattative con altri partiti, se vuol sottrarsi al rischio di una vittoria di Fanfani, e Malagodi è uscito dalla posizione d'attesa mantenuta finora per acquistarsi il diritto di sedere al tavolo del negoziato. Con la sortita a favore di Leone, il pli ha del resto già indicato il limite che non intende superare, dichiarandosi implicitamente disponibile per il sostegno di candidature di moderati o di cosiddetti superiori alle correnti ed ai partiti stessi: di Piccioni, per esempio, o di Bucciarelli Ducei o di Merzagora. E' un'indicazione, o un'offerta, che può servire al gruppo dirigente della de per contrastare quelle candidature più caratterizzate 0 colorite che saranno avanzate dai rappresentanti degli altri partiti di centrosinistra. Allo stato dei fatti, una soluzione di compromesso appare preferibile ai dirigenti democristiani, e su di essa converrebbero i liberali per attribuirsi il merito di aver contribuito a fare uscire il Parlamento da una situazione che lo imbarazza ripercuotendosi a danno di tutta la democrazia. Contro simili calcoli si è tuttavia profilata la seconda dissidenza democristiana, che prende nome da Pastore. Salito nel giro degli ultimi quattro scrutini da 12 a 40 voti, il leader sindacalista si è qualificato come il terzo uomo della de, tra Leone e Fanfani. Quaranta voti non bastano a fare di Pastore l'arbitro del gioco, ma sono sufficienti ad imporre la necessità di trattare con lui. Con i quaranta voti di Pastore, Fanfani arriverebbe difatti molto vicino al limite di sicurezza che i comunisti gli richiedono prima di decidersi a votare per lui, e sono questi stessi quaranta voti che incoraggiano i socialisti, socialdemocratici e repubblicani a esigere dal gruppo dirigente democristiano una soluzione presidenziale non difforme dagli orientamenti politici del centro-sinistra La richiesta sarà fatta sul nome di Saragat, innanzi tutto, anche per rendere omaggio al disinteresse da lui mostrato nel dichiararsi pronto a recedere, qua lora fosse la sua persona l'ostacolo a un accordo fra 1 partiti. Egli ha COSÌ dato un esrisce nobiltàsottovoltre aragat de sonaltri cristiafra quma linTaviangruppocesse aver dda dinon mquella La \ragat. 01111111111VE' stte Jo111111111 ! I LLs(Dal Stancapo. per copartiti infine, tro-sinne hanzione. condizne. Lriferiscpossibque, è tro doche cone, addi sbloE' ptazionni ai bile ccon laretta omunissono sgat, cioni, zagoradi nuparso gio, dinconttivamegressituaziomocrasa di scopervore mata listi, dei re un esempio che gli conferisce un indubbio titolo di nobiltà, che sarebbe errore sottovalutare. In ogni modo, oltre a Saragat e dopo Saragat i partiti alleati della de sono pronti a discutere altri uomini, anche democristiani, naturalmente, e fra questi è Pastore in prima linea, seguito forse da Taviani, nel caso che il gruppo dirigente della de facesse carico a Pastore di aver determinato una seconda dissidenza nel partito, non meno riprovevole di quella originata da Fanfani. La marcia di Fanfani è intanto proseguita al ritmo lento che le è proprio (117122-129-132) e che denota l'impegno, *e per altro verso la capacità dei suoi fautori, a sostenere una prova di resistenza sulle lunghe distanze, o di tiro alla fune o di braccio di ferro. Al quarto giorno di votazioni, dopo sette scrutini, rimangono affrontati tre schieramenti: uno qualificatosi di centro-destra dopo la convergenza dei liberali sulle posizioni del gruppo dirigente de; uno di centro-sinistra impersonato nell'alternativa Saragat-Pastore ; 01111111111 11111111 ! 1111 ) IL1111111111131 j 11111 j 1111111111111 i 11S1111111 » 11111T ! M111111111111111111M1 un terzo da definirsi di opposizione generale, guidato da Fanfani, secondato fino ad oggi dai socialproletari, e che potrebbe raccogliere domani ancora alcune altre forze sparse. Come è accaduto fin dal primo giorno, i comunisti intanto stanno a guardare, con la paziente attenzione dei contabili calcolatori che non si arrischiano ad un investimento fino a quando non abbiano acquisito la certezza dell'operazione. Escluso che si risolvano a favore della soluzione di centro-destra, si sono conservati la possibilità di una scelta determinante fra centro-sinistra e opposizione fanfaniana. Vittorio Gorresio 111 [ 1 11 ( IM11111 • 11111111111111111111111M1111 1)111 (Nostro servizio particolare) Roma, 19 dicembre. Domani domenica alle 7 di sera ci sarà l'ottava votazione per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Sono in corso intensi colloqui tra i partiti e si spera che quello di domani possa essere lo scrutinio definitivo. Tra ieri e oggi, ci sono state tre votazioni: una sola ieri, a partire dalle ore 18; due oggi, una in mattinata, l'altra in serata. Ieri, alla quinta votazione il psiup continuava come nello scrutinio precedente, a mantenere i suoi voti a Fanfani e Lelio Basso ne dava conferma in transatlantico. Gli altri gruppi si mantene- 1)1} 1 i il 1111M1111 ] 11111111111111111111111111111B vano in posizione d'attesa: seiI monarchici erano sempre aste-j nuti, ma votavano invece il * comandante » Achille Lauro e il figlio Gioacchino; i liberali sempre per il loro presidente Gaetano Martino; i comunisti per Terracini, i socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani per Saragat; i missini per De Marsanich; i democristiani divisi tra Leone, Fanfani, Pastore, le schede bianche. Durante l'appello è comparso in aula e ha votato il senatore Giovan Battista Bertone (de), decano dell'assemblea, che aveva compiuto il giorno prima i novant'anni. Quando è passato nel corridoio e si è avvicinato per imbucare la sua scheda nell'«insalatiera verde», il presidente Bucciarelli Ducei si è alzato e sporgendosi dal suo seggio ha teso la mano al senatore, facendogli gli auguri. Bertone, commosso, ha stretto la mano al presidente. Seguiva Io scrutinio, ch'era caratterizzato questa volta dall'alternanza di nutrite serie di schede con il nome di Terracini o quello di Saragat. Ad un certo punto Terracini risultava in testa a Leone, mentre in un altro momento dello scrutinio Fanfani superava Saragat. Poi si ristabilivano le distanze. Tra i nomi a sorpresa, sortiva quello del leader socialista Pietro Nenni e quello dello scrittore Carlo Levi che, al solito, in quel momento era in piedi nell'emiciclo e veniva subito festeggiato dai deputati comunisti e socialisti. Si verificava anche uno sbandamento tra i due fedelissimi sostenitori del socialdemocratico on. Paolo Rossi, poiché uno dei due voti risultava scritto in modo diverso: Mario Paolo Rossi, che è quello di un deputato comunista. Ed ecco i risultati ufficiali della quinta votazione: Presenti 951 Astenuti 6 Votanti 945 Maggioranza 182 Hanno ottenuto voti: Leone 294 Terracini '252 Saragat 140 Fanfani 122 Martino 54 De Marsanich 38 Pastore 13 Voti dispersi 7 Schede bianche 25 Non hanno votato, oltre ai Illl limili 1 1 1111111111 III 1

Luoghi citati: Pastore, Roma