NEL MONDO LETTERARIO

NEL MONDO LETTERARIO NEL MONDO LETTERARIO Il giudizio di un Premio Nobel sul "no,, di Sartre * I pessimisti, clie Immaginano il gran pubblico proteso soltanto sui libri frivoli, sitegnoHO delle opere pili serie e impegnate, hanno torto, re liste dei volumi più venduti, in Italia e all'estero, li «mentiscono. Esistono indubbiamente degli autori elio non ottengono subito la meritata fortuna, degli studiosi troppo a lungo ignorati; ma gli errori di giudizio e le iniquità della sorto sono inevitabili In tutti t campi. In un panorama generale, si pu5 ritenere che il pubblico d'oggi scelga bene, probabilmente assai meglio che in passato. Casi come quello di Svcvo, o di Joyce, o di Gadda, cosi lungamente misconosciuti, nel nostro tempo forse non si ripeterebbero più, E non è vero nemmeno che solo i libri « divertenti » abbiano dello grosse tirature: basterebbe ricordare, in Italia, l'Immenso successo di un romanzo pesante e difficile come II ci Dottor Zlvngo », la straordinaria fortuna di un racconto niente affatto «piacevole» come « Il giardino del I in/.i Contini », o la diffusione, tanto più ampia di quanto anche gli ottimisti prevedessero, delle storie migliori sul Terzo Reich nazista, sulla Repubblica di Salò, sul 25 luglio. * Fenomeni assai simili si ripetono in Francia, in Germania, in Inghilterra, negli Stati Uniti. Prendiamo l'esempio francese. Al primo posto delle vendite, un romanzo « auduco » ma grave, tormentoso, e non premiato da nessuna giuria: « La Bfi tarde » di Violette 1.edue. Al secondo posto, un racconto di spionaggio popolarissimo nel mondo intero, « la spia che venne dal freddo»; ma ceco al quarto un raccon¬ Un'edizione SEDA, distribui Enrico Piceni - Raf CARATTERISTICHE TECNICHE Opera di elevato livello artistico e raro valore bibliografico, caratterizzata da ,'i.T tavolo di grande formato, composte in essemiale rispetto per tinte e sfumature originali, su pregiate carte appositamente manufatte. l.a realizzazione delle tavolo e la trasposizione dei colori sono eseguite in tornino a mano. Speciali veline cinesi protegono ogni singola Opera. I testi composti a mano, i-ini caratteri Garamond a Borioni originali, sono diret¬ « Festa mo¬ to polemico, più trattato che romanzo, su un arduo problema religioso: «les nouveaux Frètres » di M. de Saint-Pierre, sul conflitto tra cattolici di destra e ili sinistra. Seguono il saggio di Mainine su « De Gaulle » e Io studio di J.-R. Xournoux sui rapporti tra ii Fétaln e De Gaulle»: entrambi battono un autore dal- di Hemingway, bile ». lle Il libro è ormai un prodotto sempre meno limitato alla pura opera letteraria. Si sono stabiliti Intrecci molto stretti fra libro e cinema, libro e arti figurative, libro e Industria, libro e attività commerciali lontanissime dalla cultura. Uno del filoni letterari più nuovi ft la stampa di sceneggiature di film: esattamente come un tempo venivano pubblicati I testi teatrali, ora l'amatore può « leggere » l'opera cinematografica, le antologie di Immagini hanno preso un enorme sviluppo: la fotografia muta l'aspetto tradizionale del libro; nasce un nuovo tipo di volumi « visivi ». Commercio, cinema e romanzo possono stabilire delle alleanze abbastanza sorprendenti : lo scrittore Jan Fleming ha creato l'« agente segreto James Rond 007 », I film Io hanno reso immensamente popolare; adesso una ventina di fabbriche inglesi e americane di giocattoli, sigarette, abiti sportivi hanno comperato il diritto di stampigliare sul loro prodotti la scritta « James Rond 007 ». * Quanti italiani comperano libri, che non siano di scuola o indispensabili al lavoro? Una valutazione non scientifica, ma attendibile, afferma: circa duecentomila. Pochi: molto, molto meno degli acquirenti francesi, inglesi, tedeschi. Purtroppo, In Italia ci sono tre o quattro milioni di analfabeti, cinque o sei milioni di cittadini che — in pratica — non sanno leggere, e forso altrettanti contadini che vivono in paesi dove il libro « non è ancora arrivato ». Salvatore Quasimodo risponde a quattro domande su alcuni aspetti della cultura, oggi STORIA UNIVERSALE DEL TEATRO DRAMMATICO Siamo andati a trovare Quasimodo nel suo studio. Lo scrittore abita in una via del centro, in uno di quei nuovi edifici che continuano a sacrificare gli ultimi spetti della vecchia Milano. Egli vive in un appartamento moderno dove i colori sono sentimento e misura. Molti libri alle paieti e quadri di pittori famosi. Quasimodo c oggi la voce pia ferma e concreta della poesia italiana: è il solo che abbia saputo rendere attuali e immediati i grandi testi degli antichi poeti. Le sue lìriche, famose ormai in ogni paese del mondo, sono diventate popolari perché riflettono le letterari europei che vorrebbero, ogni volta, sostituirsi ai giudici svedesi. < Il no di Sartre mi ha meravigliato soprattutto per i motivi "ufficiali" che, egli ha espresso durante un colloquio peripatetico alla Televisione Francese. Sartre ha affermato di non voler essere messo in condizione di libertà vigilata. A me non è mai venuto alcun ordine, dell'Accademia di Stoccolma che tendesse a circosrricere la mia libertà fìsica, geografica e ideologica. Lo scrittore francese non può cancellare il titolo d'onore ricevuto, e in quanto al rifiuto del denaro la giustificazione di Sartre è di natura politica (e quindi estranea alle decisioni dell'Accademia Svedese), perché egli ha detto che lo avrebbe accettato al tempo della guerra algerina. Intanto, se poteva allora essere utile agli Algerini, non lo sarebbe stato meno oggi all'India. Sartre non ignora che là, tutti gli anni, muoiono di fame tre milioni di persone. « Il peso morale del gesto sartriano non è giudicabile — pare — nella sua verità sotterranea; si delinea soltanto come un fatto, e per questo diventa parte della società e dello scorrere del tempo storico. Noi possiamo valutare così l'azione di Sartre come spettatori e non come lettori*. Fra gli scrittori contemporanei italiani quale crede che sia il più importante, nel senso di innovatore e interprete del nostro tempo? « Un giudizio sulla narrativa italiana contemporanea c sempre ondulante. Un grande scrittore di romanzi, in questo secolo, noi non l'abbiamo ancora avuto. Volendo esaminare velocemente a. questo proposito la. nostra storia letteraria, troviamo all'origine Boccaccio, che è il maestro anche dei moderni narratori europei. Poi bisogna scendere finn al Manzoni e, dopo il Manzoni, a Verga. Dopo il Verga, qualche critico fa il nome di Sveco. Dopo Svevo c'è il "caso" Lampedusa». E' innegabile oggi una tendenza a fare della cultura un bene non più riservato a pochi privilegiati, ma da diffondere il più ampiamente possibile. Come giudica strumenti quali i! cinema, la radio e la televisione, di cui la società si serve per raggiungere questo scopo? « La radio e la televisione sono "subordinati'', cioè ammettono una libertà ideologica unica. Devo quindi dare un giudizio negativo (compreso il cinema censii- rato) su questi mezzi meccanici, specie per la tv che è la "motrice" della contaminazione, culturale. Anche un editore che pubblica dei libri popolari dedite sugli autori e sul tipo di pubblicazioni, ma non preme sulla libertà, di scelta dei lettori ». In questi ultimi tempi si è diffusa una forma editoriale agile e dinamica, quella dei fascicoli che ogni settimana sì vendono nelle edicole: una formula che consente ad un pubblico molto vasto di accostarsi a grandi temi culturali. Che cosa ne pensa? € Possiamo considerare il nostro tempo di "avanguardia." nella ricerca continua della conoscenza, e da. ciò il rifiorire delle opere di natura enciclopedica. Il lettore ormai ?io?i .si ferma soltanto ai titoli o alle parole. C'è una domanda sempre più. larga, e insistente di libri d'arte, di storia e di scienza. E non di scienza volgarizzata. «Partito dalla fantascienza, il grande pubblico ha poi cominciato ad affrontare problemi più profondi, e ora non sdegna gli elaborati severi degli scrittori specialisti. <Circa le vertiginose e tempestive attività di alcuni editori — tra i quali il primato va ai Fratelli Fabbri — e mi riferisco per esempio alle pubblicazioni a fascicoli che trattano della storia dell'arte e della musica, devo affermare che esse favoriscono l'estensione della cultura e moltiplicano cosi il desiderio attivo del popolo, che è quello di entrare in qualche zona delle nuove strutture della vita contemporanea*.