Come si sono svolte le prime due votazioni

Come si sono svolte le prime due votazioni Come si sono svolte le prime due votazioni (Nostro servizio particolare) Roma, 16 dicembre. Alle 10 in punto si è aperta la seduta delle Camere riunite a Montecitorio per l'elezione del Presidente della Repubblica. Rispetto all'aula che elesse Segni noi maggio di due anni fa, le differenze più notevoli erano nell'assenza di personaggi che dalla fine della guerra svolgevano nel Parlamento un ruolo di primo piano. Non c'era Togliatti, mancava Segni ammalato, era assente Merzagora che nella sua qualità di presidente supplente della Repubblica non partecipa alle votazioni né alla seduta, era assente perché im¬ pegnato al Consiglio atlantico di Parici l'on. Saragat, candidato del psi, del psdi, del pri. La volta scorsa alla presidenza dell'assemblea c'erano Leone e Merzagora, adesso Leone è in aula, seduto al primo banco del settore democristiano, mentre presiedono l'on. Bucciarelli Ducei per la Camera e il sen. Zelioli Lanzini, presidente prò tempore del Senato. Il colpo d'occhio d'insieme non rivela nessuna particolare solennità. I parlamentari sono prevalentemente in abito scuro, ma molti vestono anche in grigio e in marrone. Tra le deputate, alcune delle quali in abbigliamento vivace come la on. Laura Diaz adorna di una collana indonesiana, la più elegante risulta l'on. Rossana Banfi in severo tailleur grigio con golf di cachemire e collana di perle. Scarsa affluenza, forse a causa dell'insistente pioggia che da ieri batte su Roma, nelle tribune del pubblico e in quella dei diplomatici. Anche nelle tribune nessuna eleganza. Quando la seduta viene aperta e l'on. Bucciarelli Ducei ordina l'appello nominale per la prima votazione,'c'è in aula un fitto brusìo e un notevole affollamento all'ingresso del corridoio, tra il banco del governo e quello della presidenza, a metà del quale è poggiata l'« insalatiera > di vimini verdi a bordure d'oro in cui saranno imbucate le schede. L'appello comincia dai senatori, prosegue con i delegati regionali, si conclude con i deputati. Sfilano i parlamentari. Passa l'ex Presidente della Repubblica Gronchi, in grigio, vivace abbronzatura solare sulla quale spiccano i capelli bianchi; i monarchici si astengono; lo scrittore Carlo Levi indossa una camicia blu con bottoncini di metallo e catena d'oro per l'occhialino; si notano le due grandi barbe del Parlamento. quella grigioscura del sen. Baldini, quella bianco-rossiccia dell'on. Malagugini; la deputata democristiana Margherita Bontade sembra indossare una divisa da comandante di girls-scoxit beige con grossi bottoni di metallo rilucente e grande catena d'oro di traverso sulla giacca abbottonata alla militare; alle 11.20 passano Moro e Nen- Ini; Moro viene avvicinato da m 111111111 ! i : I i n m 11111 n 11 ; i i i. ! m 11 i 111 u 11 m i m ;t molti deputati e stringe mani; Pajetta arriva davanti all'f insalatiera > e deve frugarsi tutte le tasche prima di trovare, tra molti pezzi di carta, la scheda elettorale. Alla fine, quando l'appello è esaurito e vengono chiamati gli assenti, c'è il drammatico ingresso in aula dell'on. Bonomi che, evidentemente ammalato, avanza a fatica tenuto per mano da un collega. Bonomi si ferma e sembra non poter proseguire, poi si riprende a fatica, giunge speditamente al cesto vota. Allontanandosi, ha nuovamente un momento di pausa, si riprende ancora e, inaspettatamente, sale sicuro gli scalini che lo portano al suo abituale scanno sull'angolo destro del semicerchio di Mon tecitorio. L'appello è durato un'ora e 45 minuti. Subito dopo comin eia lo scrutinio. E' Bucciarelli Ducei che riceve le schede dal segretario della Camera, le legge ad alta voce e le passa a Zelioli Lanzini il quale a sua volta le consegna ai segretari che le dispongono in ordine I primi nomi vanno in quest'ordine: Leone, Leone, Malagugini (votato dal psiup), Leone, Terracini (votato dal pei), poi verranno Saragat, Gaetano Martino (votato dai liberali), De Marsanich (votato dai missini), e, in ordine sparso, voti per Fanfani, Taviani, Sceiba. Lo scrutinio procede tranquillo, qualche commento accompagna la lettura di alcuni nomi come quello di Manlio Brosio, segretario della Nato, del prof. Arturo Carlo Jemolo (anche nel 1962 questo nome sortì nelle prime due votazioni), dell'ex sindaco di Milano on. Greppi, dell'on. Elisabetta Conci incaricata della disciplina del gruppo dei deputati democristiani. Un applauso si leva quando viene letto il nome di Segni, un mo¬ to di sorpresa si registra quando spunta il nome del poeta Giuseppe Ungaretti. Il primo scrutinio ha termine alle 12.30. Pochi minuti dopo il presidente dell'assemblea legge i risultati: Presenti 941 Votanti 933 Astenuti 8 Maggioranza 642 Hanno ottenuto voti: Leone 319 Saragat 140 Terracini 250 Martino 55 De Marsanich 38 Malagugini 34 Fanfani 18 Taviani 11 Sceiba 6 Voti dispersi 19 Schede bianche 39 Schede nulle 4 I voti dispersi sono stati così distribuiti: due a Paolo Rossi, Tupini, Piccioni e Parri, uno a Merzagora, Elisabetta Con ci, Brosio, Segni, Romualdi, Pastore, Pertini, Greppi, Raf¬ faele Leone, Ungaretti, Jemolo. Oltre agli otto monarchici astenuti, sono risultati assenti 7 parlamentari della de, tre del psiup, due del psdi, due del msi, due del psi, due monarchici, un liberale, oltre al senatore a vita Paratore e all'ex presidente Segni. Non hanno votato i presidenti dell'assemblea. La seduta è stata quindi tolta e riconvocata alle 17. Identica procedura, senza fatti di rilievo. Alle 19,45 vengono letti i risultati del secondo scrutinio: Presenti 944 Votanti 938 Astenuti 6 Maggioranza 642 Hanno ottenuto voti: Leone 304 Saragat 138 Terracini 251 Martino 56 Fanfani 53 De Marsanich 36 Malagugini 36 Taviani 8 Sceiba 6 Voti dispersi 14 Schede bianche 34 Schede nulle 2 I 14 voti dispersi sono andati: due a Merzagora e a Paolo Rossi, uno a Medici, Pastore, Zaccagnini, Elisabetta Conci, Parri, Pella, Mazza, Tupini, Piccioni, Emanile" ì Savio. Oltre ai sei astenuti monarchici, non hanno votato perché assenti: sei democristiani, tre socialproletari (tra questi l'on. Valori colto da improvviso malore), un liberale, due socialdemocratici, due missini, un monarchico, i senatori Paratore e Segni. Non hanno votato i presidenti. Unico particolare: un documento personale trovato nell'urna. Nel primo scrutinio era stata rinvenuta una ricetta medica. In tutti e due gli scrutini due schede sono risultate nulle perché vergate con due strisce di penna. Poiché neppure nella seconda votazione nessun candidato ha raggiunto i due terzi dei membri dell'assemblea, il presidente ha indetto per domattina alle 10,30 la terza votazione. Fausto De Luca Risultati dei primi due scrutini 1' Votazione 2* Votazione Astenuti 6 8 Maggioranza richiesta 642 642 LEONE (dc) .... 319 304 SARAGAT (psdi) . . 140 138 TERRACINI (pci) . . 250 251 MARTINO G. (pii) . . 55 56 DE MARSANICH (msi) 38 36 MALAGUGINI (psiup) 34 36 FANFANI (dc) ... 18 53 TAVIANI (dc) ... 11 8 SCELBA (dc) ... 6 6 Voti dispersi .... 19 14 Schede bianche ... 39 34 Schede nulle .... 4 2

Luoghi citati: Milano, Roma