Disaccordo fra sette scienziati sulla validità della superperizia di Guido Guidi

Disaccordo fra sette scienziati sulla validità della superperizia Il processo Nigrisoli sembra entrato in un vìcolo cieco Disaccordo fra sette scienziati sulla validità della superperizia Oltre a non concordare sul sistema da adottare per compiere la prova gascromatografica, alcuni di essi la ritengono perfettamente inutile - L'accusa critica violentemente l'atteggiamento del prof. Antonini che ha messo a punte gli apparecchi con cui si faranno gli esami (Dal anatro invinto speciale) Firenze, 15 dicembre. Il processo a Carlo Nigrisoli sta finendo in un vicolo cieco e ogni giorno la situazione sembra diventare sempre più complessa, sempre più difficile, sempre più assurda. Esiste già un problema importante e delicato: quello costituito dal curaro che una volta si trova nelle urine di Ombretta Galeffi e un'altra volta invece non si trova, a seconda che 1 risultati degli esperimenti chimici compiuti nei laboratori di farmacologia fiorentini vengono interpretati dal perito d'ufficio o dal consulente tecnico della difesa. Ma potrebbe essere questo un problema da niente di fronte a quello sorto oggi per cui non sarebbe forse neanche possibile procedere alla prova gascromatografica che è stata quella dalla quale i giudici della Corte d'Assise sono stati indotti a trasferirsi da Bologna a Firenze, nella speranza di raggiungere un risultato che colmasse tutte le lacune affiorate nella perizia tossicologica del prof. Niccolini e che stabilisse con certezza assoluta se nelle urine di Ombretta Galefli ,-i siano (o non vi siano) tracce di sincurarina o comunque di una sostanza ortocurarica. I sette scienziati, infatti, ai quali i magistrati si sono rivolti perché procedessero alle indagini con questo metodo modernissimo, hanno mostrato fin dal loro primo incontro, cioè fin da oggi, di non essere affatto d'accordo tra loro sul sistema da adottare per compiere l'esperimento. Anzi : sembra che taluni fra di essi ritengano il metodo gascromatografico niente affatto sicu ro, niente affatto decisivo e quindi perfettamente inutile E se i pareri negativi dovessero prevalere su quelli po sitivi nel collegio dei sette periti, è facile intuire le conseguenze: domani — entro domani, infatti, verrà data una risposta definitiva alla Corte il processo potrebbe trovarsi di fronte a un ostacolo insuperabile, a meno che i giudici non intendessero rivolgersi ad altri esperti. La trasferta di Firenze, che sembrava destinata ad esaurirsi rapidamente, in questo caso si prolungherebbe per almeno altre due settimane. Con ben altre prospettive i giudici decisero, quindici giorni or sono, di rivolgersi alla scienza, perché venissero loro chiariti taluni dubbi sulla morte di Ombretta Galeffi. Che non sarebbe stato tutto semplice in rapporto alla prova gascromatografica avrebbe dovuto essere dedotto dall'accenno polemico avuto ieri dal prof. Giovanni Battista Marini Bettola, direttore dell'Istituto superiore di sanità che, non appena arrivato a Firenze su invito della Corte per fare parte del collegio peritale, volle sottolineare il suo scetticismo sulla ricerca del curaro con questo modernissimo sistema. Un'ora dopo giunse rapida la lettera del prof. Antonini, direttore dell'Istituto di gerontologia all'università di Firenze, il quale, anche lui incaricato di compiere la perizia, mostrò di avere, invece, una opinione del tutto opposta. Stamattina, il presidente dottor De Gaetano, convocati i sette uomini dì scienza che dovranno (o dovrebbero) procedere alla prova gascromatografica (il prof. Niccolini di Firenze, il prof. Marini Bettola di Roma, il prof. Antonini di Firenze, il prof. Ferrari di Cagliari, il prof. D'Alessandro e il prof. Tinti di Firenze, ai quali si è aggiunto all'ultimo momento il prof. Liberti di Napoli), ha posto loro formai inente due quesiti fondameli tali e in un certo senso pre giudiziali: se, cioè, sia possibile attuare la prova gaserò matografica e se l'esperimento con questo sistema può dare un risultato concreto. I cinque professori di università e i due assistenti si sono subito riuniti in un laboratorio dell'Istituto di gerontologia e hanno cominciato a discutere fra loro per concordare una risposta. Ma alle 7 di sera hanno comunicato al presidente dott. De Gaetano che questa risposta non erano ancora riusciti a trovarla: la daranno domattina, raccogliendo per iscritto tutte le loro osservazioni. Ma sulla situazione grava anche un'altra ombra. Ieri il prof. Marini Bettola aveva preannunciato le sue perplessità sulla bontà del metodo ;ascromatografico; il prof. Antonini aveva replicato osten'ando invece il suo ottimismo al punto da affermare con sicurezza che se pure vi fosse nelle urine di Ombretta Gaietti un gamma di sincurarina, ! i gascromatografia potrebbe identificarla. La polemica scientifica ha suscitato la immediata reazione dell'accusa e I'avv. Costa della parte civile, con l'avallo del pubblico ministero dott. Leoni, ha osservato stamattina che 'atteggiamento del prof. Antonini < c inconcepibile, criticai»!' e sintomatico*. eNoi chiediamo so l'avv. Costa — che la Corte adotti nei confronti del prof. Antonini i provvedimenti che riterrà del caso >. E poiché il pubblico ministero dott. Leoni, poco dopo, ufficialmente ha definito il comportamento dello scienziato fiorentino « contrario alle regole processuali e deontologiche », è facile presumere che accusa privata ed accusa pubblica si ripromettano di ottenere l'allontanamento del prof. Antonini dal collegio peritale. L'episodio (il prof. Antonini dovrà fornire domani alla Corte delle spiegazioni) potrebbe non avere alcuna importanza se lo scienziato chiamato così bruscamente in causa non fosse il direttore dell'Istituto di gerontologia fiorentino, dove si procederà — salvo contrattempi, naturalmente — alla prova gascromatografica; non fosse cioè colui il quale ha messo a punto gii apparecchi (ne ha ha concia-1fliiiiiiiititiiiiiiiiiiiiii iiiiiuimtiiiiiiiimiii 1acquistati due nuovi, dieci giorni orsono, non appena venne informato degli scopi che la Corte si riprometteva di raggiungere); non fosse insomma il padrone di casa. Domani, quindi, per la sorte di questi esperimenti scientifici che avrebbero dovuto illuminare tutti gli eventuali lati oscuri del processo a Carlo Nigrisoli, sarà una giornata importante, forse decisiva. La Corte non soltanto dovrà avere la risposta dai sette periti (i quali hanno preannunciato che avrebbero discusso tra loro anche l'intera notte, se fosse stato necessario) sulla possibilità di procedere alla prova gascromatografica, ma dovrà anche decidere se eventualmente il prof. Antonini (qualora la risposta del collegio fosse positiva) dovrà mantenere il suo incarico. E se la decisione dei giudici dovesse essere di accoglimento dell'istanza formulata dall'accusa sul suo allontana¬ l nimiiiimiiiiniiiii iiimiiiiiiiMiiiiiim mento, non vi sono dubbi che l'esperimento gascromatografico non potrebbe essere svolto a Firenze: è superfluo spiegarne i motivi. Non è stata una giornata, quella di oggi, fortunata o comunque densa di risultati. Se ne attendeva, ad esempio, uno soltanto e molto importante: quello relativo a una prova biologica da compiersi sulla soluzione della macchia ricavata dall'urina della signora Galeffi e usata per la prima cromatografìa su carta che nei giorni scorsi aveva già indicato la presenza di una sostanza ortocurarica. Senonché tutto è stato rinviato a domani. A metà dell'esperimento, infatti, il prof. Beani, uno degli analizzatori, ha accertato che in una provetta si era formato un pezzetto di ghiaccio dello spessore di tre millimetri. E si è dovuto così cominciare tutto daccapo. Guido Guidi miiiiiiiiiniMi iimiiiimmiininiiiMiiiimim