Orefice affronta i banditi con la pistola ne ferisce uno, ma è ucciso colpito al cuore

Orefice affronta i banditi con la pistola ne ferisce uno, ma è ucciso colpito al cuore Brigantesca azione nelle prime ombre della sera a Villastellone Orefice affronta i banditi con la pistola ne ferisce uno, ma è ucciso colpito al cuore Ore 18: il gioielliere è al banco, nel retro ci sono sua moglie, con la bimba e il cane lupo - Entrano due individui con il volto mascherato - L'orefice urla alla moglie di fuggire, estrae la pistola e spara per allontanarli, quelli rispondono: un solo proiettile, al petto - L'aggredito muore dopo avere scaricato tutti i colpi; una pallottola raggiunge un bandito alla gamba - I rapinatori fuggono su una «1300» - La polizia entra in allarme in tutto il Piemonte Due ore dopo, un uomo ferito è catturato a Bra mentre scende dal treno: ha ancora il proiettile nella gamba - In Questura confessa - La caccia ai complici Un orefice è stato fulminato npl suo negozio con una rivoltellata al cuore sparata da tre rapinatori. E' accaduto ieri sera a Villastellone. Uno dei banditi, ferito ad una gamba, i stato catturato mentre fuggi va in treno. La vittima si chiamava Franco Bottiero, aveva 37 anni, aveva moglie e una figlia di 11 anni. E' un altro episodio — e il più grave — dell'offensiva del crimine contro le cittadine della « cintura » e della provincia di Torino. In una settimana la cronaca ha dovuto registrare l'assalto armato al bar di Rivoli, la rapina di Settimo, il furto di 12 milioni a Collegno, quello di 4 milioni di nuovo a Rivoli. Ora, il delitto. Franco Bottiero era di Novi Ligure e due anni fa aveva rilevato da un cugino questo negozio a Villastellone. Un'oreficeria — la sola del paese — ben avviata e abbastanza ricca. E' In via Cossola, una stretta via del centro: nello stesso edificio vi è l'ufficio postale, di fronte c'è l'ospedale, la caserma dei ca-i rabinieri si trova a 200 metri.5 Tutto ciò dava una certa sicurezza all'orefice, ma non ha fermato i banditi. Sono venuti la prima volta il 1C giugno dello scorso anno. Erano un paio, forse tre. Armati. Nel negozio c'era soltanto la moglie, Paola di 37 anni. La rapina aveva fruttato due milioni 900 mila lire. < In un minuto mi hanno vortato via il lavoro di un anno. Hanno minacciato Paola con le rivoltelle...-»: il Bottiero aveva pianto lacrime di rabbia. Poi aveva comperato una < Beretta > cai. 6,35. L'aveva mostrata in giro, l'aveva detto a tutti: «Come entrano per derubarmi, sparo ». < Lascia perdere — gli aveva risposto un amico. — Sono guai» «Devo difendere il mio lavoro, la mia vita e quella dei miei ». Teneva l'arma carica nel., tavolinetto al quale passava la giornata in lavori di orologeria. Era seduto a questo tavolinetto, ieri pomeriggio, curvo su un orologio, con la lente incastrata nell'orbita. Nel retro, separato da una tenda, la moglie cucinava, la figlia Ornella guardava la tv dei ragazzi, fina zia — Gina Tardito, 65 anni, venuta da Novi per le feste — rammendava. Ai piedi della ragazza era, sonnacchioso, Rock, un cane « lupo >. La tranquilla ora di una famiglia serena Quando entrava qualche cliente, era la moglie che andava a servirlo per non interrompere il lavoro del marito. Alle 18 la donna ha sentito aprirsi la porta del negozio e si è allacciata scostando la tenda del retro. Ha visto due uomini con il volto nascosto fino agli occhi da qualcosa di bianco (una sciarpa o ina salvietta) Erano sulla sof a dell'oreficeria. Uno impu. lava una pistola. < Scappa, Puola » le ha urlato il marito, l.a donna si è ritratta con un erido, ha afferrato la figlia, l'ha trascinata in cortile. Un gesto di protezione, ma la Bottiero voleva anche chiedere aiuto al padrone di casa. Domenico Sacchetto, che abita appunto nel cortile. Mentre correva ha sentito le rivoltellate. Non sa quante. Quattro, cinque. Era nel cortile e udi va, lontani, altri colpi. Istinti vamente si o pipate le orecchie con le ma per non sen tirle e ha urlato: «Lo ammazzano ». Ornella l'ha abbracciata piangendo e tremando. E' accorsa gente ai colpi. Dall'ufficio postale è uscita la gerente, Antonina Marcellino, e ha visto un'auto — una « 1300 » — fuggire. Un cicli¬ fliiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiii sta, Francesco Gaido, ha visto di più: uno dei banditi raggiungeva la macchina, già avviata, e pareva in difficoltà. Poi l'auto è partita con scatto rabbioso verso la stazione. Il padrone di casa, Sacchetto, è stato il primo ad entrare nel nfvIsRgcmii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiii negozio. L'orefice Bottiero era faccia a terra accanto al tavolino, rivolto verso la porta. Immobile, stringeva la sua pistola. Vicino si è accueciato Rock e ha cominciato a leccargli il volto e a guaire. A braccia hanno portato l'orefice al- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiMiiiiiii l'ospedale, ma era già morto. Era stato colpito da un solo proiettile, che gli aveva spaccato il cuore. Da Torino sono giunti i carabinieri con il maggiore Raitani o il cap. Patti, e la « Squadra Mobile » con il commissario Sgarra. Si esamina l'arma dell'orefice: è scarica, ha esploso tutti gli otto colpi. Si cercano i fori dei proiettili: due sono nel muro quasi accanto alla porta, dove si trovavano i banditi. Altri cinque sembrano sparati all'impazzata, poco più alti di un palmo da terra. Non c'è traccia dell'ottavo colpo. Che uno dei banditi sia rimasto ferito? I rapinatori hanno sparato una sola volta e hanno colpito al cuore. La scena viene così ricostruita. Un complice in strada al volante dell'auto e due entrano nell'oreficeria mascherati. Il Bottiero, che al suo tavolino volta le spalle alla porta, si gira, vede i due e scorge anche la moglie. « Scappa, Paola ». Intanto prende dal cassetto l'arma, spara. Due colpi nel muro, viene colpito al petto, cade, da terra, negli istanti dell'agonia, esplode alla cieca gli altri sei colpi, che finiscono contro il banco di vendita, in una poltroncina, in una pila di scatole. E, forse, contro uno dei banditi. Le indagini diventano febbrili. Nelle ultime settimane furti e rapine sono aumentati in modo impressionante nei piccoli centri attorno a Torino. Cittadine cresciute rapidamente ma nelle quali — come abbiamo detto nei giorni scorsi — la forza pubblica è rimasta quale era dieci anni fa, dove non è addirittura diminuita. Si fa il possibile e si cerca di supplire alla mancanza di uomini con maggior lavoro da parte di tutti e con pattuglie radiocomandate. Ma nel frattempo anche il crimine si è organizzato. Carabinieri e polizia sanno che occorre una serie di successi per scoraggiare i rapinatori e i ladri IIIIIIIIJI1IIIII1III1IIIIIIII1 ti lIllllllIIIIII che hanno scelto la provincia come terra di operazioni. E adesso sono fortemente impegnati contro questo, più grave, crimine. Subito dopo l'assassinio dell'orefice, sono stati istituiti posti di blocco e messa in allarme la polizia ferroviaria. Alle 20 il brigadiere Indovina e la guardia Risso della «Polfer» della stazione di Bra vedono scendere dall'accelerato che giunge da Torino (e che è passato da Villastellone 45 minuti prima) un viaggiatore che zoppica e mostra dolore ad ogni passo. Una donna lo sorregge. Si avvicinano: «Si c fatto malef ». « Proprio così, una storta ». Ma appare turbato e rifiuta ogni aiuto. Il sottufficiale vede un foro nei calzoni, in corrispondenza della tibia destra. Lo accompagna al posto di polizia: ha una ferita da arma da fuoco, il proiettile è ancora nella gamba. Lo trasferiscono alla Questura di Torino. Si chiama Aldo Colombi, ha 28 anni, abita a Cherasco in via Monte di Pietà. Sulla carta d'identità c'è scritto «imbianchino», ma risiili a che non lavora. Ha già una condanna per tentata rapina (dieci anni fa, aggredì con la pistola una ragazza per derubarla del portafogli). La donna che lo accompagnava è la sua amica. Sono scesi a Bra, stazione che precede quella di Cherasco, sperando di non darò nell'occhio qui, dove nessuno li conosce, e per farsi curare da un medico. II Colombi ammette di essere entrato nell'oreficeria, ma nega di avere sparato. Afferma di non conoscere i due complici: «Gente conosciuta per caso » dice. Ma la polizia li sta cercando tra le sue amicizie di Torino e del Cuneese, e sembra sia sulla buona strada. A tarda notte il rapinatore ferito è stato trasportato al Maria Vittoria e piantonato. Oggi gli verrà estratto il proiettile. La polizia, come abbiamo detto, è sulle tracce dei complici. Ha accertato che es- sislnT■SMtlItlllllJllllMIIIJIIlIIIIIIIIliiillIlllltlllllllllll si, dopo avere accompagnato in auto il ferito alla vicina stazione di Carmagnola, dove l'attendeva la sua amica, sono proseguiti in auto verso Torino. ■IlIllllllllIIIIIIIIIIIIIIIlllIIIItllllllllllItlIlllllllllI Franco Bottiero, 37 anni. Il pianto della moglie e della figlia. Uno dei rapinatori, Aldo Colombi, ferito dall'orefice a una gamba, portato a braccia in questura. La donna che lo accompagnava