Assicurazione sociale per il cancro?

Assicurazione sociale per il cancro? EJiiitiiitiiMEiiiitiiiiiiiii><<>>ii><iiitiiii>iiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiini ini iniiiiiii iiM^iiciiiiiiiiiiirriiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiin Un male che oggi è al secondo posto nella mortalità in Italia Assicurazione sociale per il cancro? Proposta un'assistenza analoga a quella esistente per legge contro la tubercolosi - Diagnosi precoce, gratuità dei ricoveri e prestazioni economiche durante e dopo la degenza hanno ridotto il numero dei morti per tbc da 50 mila a 8 mila l'anno Nel primo dopoguerra i morti per tubercolosi erano circa 50.000 all'anno: un numero impressionante anche perché allora l'Italia non superava i 35 milioni di abitanti. La tubercolosi aveva assunto proporzioni di malattia sociale e per combatterla con maggiore efficacia si decise di istituire contro di essa un'apposita assicurazione alla quale dal 1927 sono obbligatoriamente iscritti tutti i lavoratori occupati alle dipendenze di altri. O^ui i morti per tubercolosi si aggirano sugli 8000 all'anno: un sesto di quelli che la malattia faceva registrare trentanni fa. Le diagnosi precoci, la specifica preparazione dui sanitari addetti alle case di cura e la buona alimentazione ivi I esistente, in virtù di quest'assicurazione, hanno quin di fortemente ridotto la mortalità causata dalla tubercolosi. Inoltre, la gratuità dei ricoveri, qualunque sia la lo¬ ro durata, e le prestazioni economiche erogate durante e dopo la degenza del tubercolotico, hanno fatto scomparire molte preoccupazioni dei suoi familiari che una volta — se non disponevano di mezzi adeguati — dovevano dipendere dalla pubblica beneficenza. Purtroppo, nel frattempo si è fatto sempre più minaccioso il cancro che attualmente occupa il secondo posto nella graduatoria della mortalità, superando largamente le punte massime raggiunte nel passato dalla tubercolosi. Nei primi sette mesi di quest'anno le statistiche sanitarie registrano infatti 91.070 morti per malattie del sistema circolatorio; 48.995 morti per tumori ed appena 4028 morti per malattie tubercolari. Il cancro ha quindi assunto ruolo e dimensioni di malattia sociale e. come tale, è ormai comKóttuto da me¬ dici e scienziati che si prodigano per arrestare questo flagello che, in proporzioni pressoché identiche, fa vittime dappertutto. Ma c'è un altro aspetto di questo angoscioso problema che i medici denunciano, ma che soltanto i legislatori possono risolvere: l'assistenza sociale al canceroso, che è poi lo stesso motivo che a suo tempo aveva indotto i pubblici poteri ad istituire l'assicurazione antitubercolare. Lo ha riconosciuto esplicitamente il prof. Ajello, direttore dell'Istituto di anatomia patologica all'Università di Roma, nella sua relazione al primo Convegno nazionale per la lotta contro i tumori. Dopo aver fatto il punto sull'aspetto scientifico e profilattico del problema, egli si è infatti soffermato a lungo sull'assistenza sociale ai cancerosi, rilevandone l'assoluta neces-.tà, soprat¬ tutto nei riguardi dei più poveri e proprio perché la terapia del cancro impone cure spesso costose che non tutti possono sostenere. Ecco perché il prof. Ajello — riferendosi ai benefici effetti ottenuti dall'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi — sostiene la necessità di attuare una forma assicurativa analoga anche per la lotta contro il cancro, rendendola obbligatoria per legge come quella antitubercolare. Effettivamente, soltanto così si potrebbe risolvere il problema economico che anche nella lotta contro i tumori è fondamentale, poiché solo un'adeguata organizzazione permetterà di attuare una più ordinata prevenzione e di garantire a tutti anche le cure più costose, assicurando ai cancerosi indigenti e alle loro famiglie una efficace protezione sociale, o. p.

Persone citate: Ajello

Luoghi citati: Italia, Roma