«I mille fuochi» di Folco Quilici colore, incanto, tragedia dell'Africa

«I mille fuochi» di Folco Quilici colore, incanto, tragedia dell'Africa «I mille fuochi» di Folco Quilici colore, incanto, tragedia dell'Africa Tradizioni secolari e in- i flìtusi occidentali, costumi delln preistoria e strumenti I dell'ira della tecnica, alto j Medioevo e secolo XX si incontrano (o si scontrano) in Africa: questa fotografia, (atta ai margini del Sahara, nella regione di Gafsa popolata dai cavalieri berberi, pub essere presa a simbolo I del dramma vissuto ora dal I * Continente nero». E' entei sta una delle molte immaI nini che. Folco Quilici, regi- sta cinematografico e scrit- tare, inserisce nel suo ultimo libro: I mille fuochi (ed. Leonardo da Vinci). Il volume raccoglie scrini e fotografie fin parte noti ai lettori de La Stampai, che sono il frutto di dieci anni di spedizioni nell'Africa sahariana, nel Mar Rosso, nei paesi tropicali, nel Congo, nel Sudan: sulle tracce dei nomadi, dei cercatori di petrolio delle tribù primitive, della tratta degli schia¬ vi, dei cacciatori di belve. L'Africa gli appare illuminata di mille fuochi, ma infinitamente diversi: gli accampamenti dei « tuareg » e le torri del petrolio, gli incendi della foresta, i segnali dei guerrieri nigeriani, i poveri fuochi davanti alle miserabili capanne dei pigmei. L'Africa di Quilici è «pittoresca », ma vista con una lucida coscienza politica e morale; sotto il colore, è ben evidente il dramma.

Persone citate: Folco Quilici, Leonardo Da Vinci

Luoghi citati: Africa, Africa Di Quilici, Congo, Sudan