Un cartello degli altoatesini fra le macerie della stele demolita a Verona con il tritolo

Un cartello degli altoatesini fra le macerie della stele demolita a Verona con il tritolo COMMOSSO OMAGGIO DELLA CITTA' AL MONUMENTO PROFANATO Un cartello degli altoatesini fra le macerie della stele demolita a Verona con il tritolo Dice : « Libertà per il Sudtirolo » • Il cippo, pesante 17 tonnellate, era dedicato a Carlo Ederle, medaglia d'oro della Grande Guerra - La carica di esplosivo lo ha completamente distrutto - La polizia ricerca una «1100» targata Trento, sulla quale viaggiavano tre giovani e e a a . o e a o e o 7 n a di ¬ (Dal nostro corrispondente) Verona, 5 dicembre. Un lungo, silenzioso corteo ha attraversato stamane le vie principali di Verona: centinaia di studenti, con bandiere e corone d'alloro, hanno raggiunto il quartiere di Borgo Trento e hanno sostato in raccoglimento davanti al piccolo giardino dove la scorsa notte è stato fatto saltare con una carica di esplosivo il monumento dedicato a Carlo Ederle, medaglia d'oro della prima guerra mondiale. Anche il sindaco, le altre autorità ed i tappresentanti delle associazioni combattentisticìie si sono recati a rendere omaggio alla stele profanataCorone e fasci di fiori si sono accumulati sui resti segnati dnero del grande masso granitico abbattuto. L'esplosione, avvenuta alle 1,25, ha seminato il panico in tutte, le abitazioni della zoìia e ha inondato in frantumi vetri di alcune finestre. La gente è balzata da letto, è corsa ad affacciarsi alle finestre e ai balconi per rendersi conto dell'accaduto. Lo scoppio ha distrutto completamente la base del monumento ed ha fatto erollare il blocco di granito (del peso di 17 tonnellate), suquale era scolpita la figura dCarlo Ederle. Gli attentatori avevano sistemato l'esplosivo — due chilogrammi di tritolo — In una nicchia del basamento. Un metronotte, Danilo Conti, stava compiendo il suo giro d'ispezione quando ha udito la deflagrazione ed f: accorso suposto, mentre ancora una cortina di fumo copriva i restdella stele. Poco prima, passando nellvicinanze del monumento, eglaveva notato tre giovani chstavano parlando fra loro sommessamente, accanto ad una vettura color grigio, una <1100 familiare di vecchio tipo, incrostata di fango. Quando la guardia è tornata sui propri passi, subito dopo l'esplosione, i tre individui e la vettura erano spariti. L'auto sarebbe stata vista sei ore prima dell'attentato anche da un macellaio che abita nella sona. Egli infatti ha riferito alla polizia di avere scorto in via Anzani, poco distante dal luogo in cui sorgeva la stele, una vettura del tipo descritto dal metronotte: stesso colore e incrostazioni di fango sulla carrozzeria. L'uomo ha precisato che la macchina era targata Trento, ma non ha saputo dire quante persone fossero a bordo. Una testimonianza più sconcertante sarebbe quella di una donna, la quale ha raccontato che verso le 17, mentre stava facendo passeggiare il proprio cagnolino nei dintorni del giardinetto, aveva scorto un individuo chino davanti alla base del monumento, men- tqsss tre altri due attendevano a qualche metro di distanza. D'un tratto il cane si era avvicinato allo sconosciuto che stava presso la stele. L'uomo, sorpreso, si era alzato di scatto, aveva raggiunto di corsa i compagni e insieme con loro si era allontanato a bordo di un'auto. La donna ha riferito sommariamente t connotati dello sconosciuto, che nel fuggire gli era passato vicino. Si tratta di un giovane sui vent'anni, capelli biondi, di bassa statura, che indossava un maglione color canarino. La polizia sta ora vagliando le segnalazioni e prosegue, le indagini. Fra i massi di granito, dopo l'attentato, è stato trovato un rudimentale cartello, ricavato da una scatola per scariie, sul quale è scritto con lucido nero: «Freihelt fiir Siid-Tirol » (Libertà per il Snd-Tirolo). Stamane, alla presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Cipriani, tecnici della direzione di artiglieria di Verona hanno compiuto un minuzioso sopralluogo. Secondo i primi accertamenti, sembra sia da escludere che i dinamitardi abbiano usato una miccia. E' probabile invece che la esplosione sia stata provocata da un ordigno a orologeria, di cui tuttavia non si è trovata traccia, oppure di un dispositivo ad innesco chimico. E' stato stabilito comunque che la carica era stata preparata da un esperto di esplosivi, jr. m. Il monumento al patriota Carlo Ederle, distrutto da una carica di tritolo a Verona (Tel. ((Associated Press»)

Persone citate: Carlo Ederle, Cipriani, Danilo Conti, Ederle

Luoghi citati: Borgo Trento, Citta', Tirolo, Trento, Verona