Clamoroso risultato d'un esame di laboratorio Esclusa la presenza di jodio nei resti di Ombretta di Guido Guidi

Clamoroso risultato d'un esame di laboratorio Esclusa la presenza di jodio nei resti di Ombretta Dopo estenuanti prove all'Istituto di farmacologia di Firenze Clamoroso risultato d'un esame di laboratorio Esclusa la presenza di jodio nei resti di Ombretta La mancanza del tossico escluderebbe quasi con certezza che la signora sia stata uccisa dal curaro - Il risultato, favorevole a Nigrisoli, accolto con grande sollievo dai difensori - Una prima prova aveva dato un risultato diverso scatenando la polemica tra i periti ■ La notizia, comunicata di notte ai familiari del medico, sarà data oggi all'imputato - Le riserve del prof. Niccolini e degli altri esperti dell'accusa i o o e a ' i a i a o i n e . o o o , l o a e i a a ù n i i o ti si di u ma ca : ei ent e e eani e ginn (Dal nostro inviato speciale) I Firenze, 4 dicembre. Nelle urine di Ombretta Galeffi non è stato trovato lo iodio. E la presenza dì iodio si unisce sempre alla presenza di sincurarina. Il risultato del primo esperimento importante compiuto nel corso del supplemento d'indagini scientifiche disposto dalla Corte di Assise di Bologna sembra aver dato ragione alla tesi dei difensori di Carlo Nigrisoli. « Potremmo — lia dichiarato l'avv. Carlo Alberto Perroux interpretando V euforia degli altri suoi due colleghi avv. Roberto Laudi e prof. Giacomo Dentala — anche chiedere di rinunciare a tutti gli altri esperimenti, compreso quello gascromatografico. Ma non vogliamo togliere al prof. Pietro Nigrisoli e a sua moglie la soddisfazione di poter fornire la prova completa della innocenza del loro figliolo». L'annuncio, che nelle urine di Ombretta non c'erano tracce di jodio, dato alle 22,30, ha praticamente concluso (anche se i lavori sono poi proseguiti sino a dopo mezzanotte) una giornata veramente drammati ca vissuta nei laboratori di farmacologia dell'Università di Firenze. Un'ora prima, infatti, c'era stato un annuncio con trarlo: lo jodio c'è. Erano le 21,30. Gli assi stenti del prof. Niccolini, perito d'ufficio, avevano ottenu to la « soluzione finale » della sostanza da esaminare e l'avevano sistemata nello spettrometro per leggere i risultati Qualche minuto dopo, il prof. Niccolini, in un silenzio terribile, ha annunciato: «Lo iodio c'è ». * Il prof. Trabucchi, consulen te della difesa, si è chinato anche lui sull'apparecchio, ha dato uno sguardo ed ha repli cato pronto: «Lo iodio non c'è o comunque le sue sono tracce assolutamente trascurabili», Il presidente e i giudici hanno guardato prima l'uno, poi l'altro dei due scienziati: a chi dovevano prestar credito? Non vi erano dubbi che uno dei due, sia pure in perfetta buona fede, stava sbagliando. Ma chi? «Per me l'esperimento non è affatto negativo» è intervenuta in difesa del suo maestro la professoressa Buffoni, assistente del prof. Nigrisoli. «Ma l'esperimento è negativo nella sostanza » ha incalzato il prof. Trabucchi. «Non è possibile stabilire la quantità di iodio — ha replicato la professoressa Buffoni — ma questo non significa nulla. Importante invece è che lo iodio sia stato trovato» «Le tracce che si notano sono quelle che esistono sempre nelle urine», ha commentato il prof- Trabucchi. «L'apparecchio forse non è stabile», ha osservato allora il prof. Niccolini. «Andiamo fuori in un altro istituto a cercarne uno più stabile», ha proposto il professor Trabucchi. «E' possibile ripetere — è intervenuto allora il presidente nel tentativo di risolvere il problema — la reazione subito e fare un controllo del risultato? ». Tutti si sono trovati d'accordo die questo era possibile E alle io di sera si è ripreso a lavorare col proposito di arrivare a una conclusione. Il prof. Niccolini ha ripetu to la reazione, ha controllato nuovamente lo spettrometro e ha concluso che la indicazione della densità ottica è pari allo zero. Il significato dell'accertamento lo Ita spiegato ufficiai- a|niente poco dopo ai giornalisti die lo attendevano nel corridoio il prof. Trabucchi: «Questo vuol dire che la quantità di iodio nelle urine di Ombretta Galeffi è zero». L'assenza di iodio significa assenza di sincurarina. Vi è da dire però che sin da ieri il prof. Niccolini aveva preannunciato che l'eventualità di non trovare iodio avrebbe dovuto essere presa in considerazione senza peraltro che questa assumesse un valore determinante. Il perito d'ufficio, infatti, si era subito preoccupato fin dall'altro giorno, quando cioè sono iniziate le indagini scientifiche supplementari, che forse non sarebbe stato possibile individuare tracce di iodio, perché, data la repentinità della morte di Ombretta Galeffi, la sostanza poteva non aver avuto il tempo di passare nelle orine «No, no — ha replicato a questa obiezione il prof. Trabucchi — se non c'è jodio, non c'è sincurarina ». E, forti di questo commento, gli avvocati Perroux e Landi si sono precipitati al telefono per comunicare il risultato dell'esperimento al fratello di Carlo Nigrisoli, che abita a Firenze. Il prof. Paolo, con maggior calma, domani avvertirà suo fratello a Bologna: ma questa notte stessa ha telefonato ai genitori. L'euforia dei difensori si è dimostrata attraverso due dichiarazioni, che, oltre a quella già fornita dall'a>:v. Perroux, so?io state date ai giornalisti dal prof Delitala e dall'avv. Laudi. «La difesa — ha detto il prof. Giacomo Delitala — è soddisfatta del risultato raggiunto dagli esperimenti odierni. Escludendo la presenza dello jodio dai resti di Ombretta Galeffi, si esclude praticamente la presenza di sincurarina e quindi si esclude che la morte della sventurata signora sia stata determinata da questo tipo di veleno. Siamo convinti che la prova gascromatograflca ribadirà la nostra cer¬ a a l i e e i , , r a n i i l a i è a , i . l è a e e a o r¬ tezza dell'innocenza di Carlo.Nigrisoli». «E' dal giugno '63 — hai detto a sua volta l'avv. Ro-\berta Landi — che abbiamo invocato la prova dello jodio. \Abbiamo sempre battuto su questo tasto. La nostra tenacia e la nostra speranza sono state coronate da successo e rappresentano un buon auspicio per il futuro». Ma questa euforia non è affatto condivsa da altri. Per esempio il prof. Chiodi, direttore dell'Istituto di medicina legale di Firenze e consulente tecnico di parte civile, ha commentato in modo esplicito i risultati dell'esperimento conclusosi questa notte: «Non vi è dubbio che la seconda lettura — ha detto — abbia dato un esito negativo. Ma non vi è anche dubbio che la prima lettura sia stata positiva e che di conseguenza non può essere cancellata. Per noi questo si gnifica che nelle urine di Om bretta Galeffi vi sono delle tracce di iodio, sia pure minime. E' un argomento che verrà discusso a suo tempo e non se ne potrà non tener conto >. Per arrivare a questo risul- tato sono state sacrificate, og-di, tre rane; gli assistenti del prof. Pietro Niccolini hannodovuto scendere e salire nonsi sa bene quante volte le scale dell'Istituto di farmacologia per trasportare provette, per prendere apparecchi, per preparare solventi; i giudici, gli avvocati, il pubblico mini-stero, il cancelliere e i chimici hanno trascorso quasi l'interagiornata in piedi. E si è opina agli inizi di un cammino che appare sempre più lungo. Il programma è andato sii¬ bito in fumo: nel redigerlo, nes-suno aveva tenuto, nel loro giù-sto conto, gli imprevisti. «Pur-troppo — ha ammesso con un pizzico di delusione nel tono delta foce il presidente dott. De Gaetano — siamo in ritar-do sul calendario fissato perciascun esperimento». E ijue-sto vuol dire che sarà quasi impossibile concludere la f"se delle nuove indagini scientifi¬ .che entro venerdì della pros sima settimana. i Due giorni or sono, all'ini\zio delle operazioni peritali, il primo esperimento ha accer \tato la presenza di un tossico imprecisato nelle urine di Ombretta Galeffi. Ufficialmente il risultato non è stato commen iniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiii tato anche perchè — come ha voluto precisare il presidente — nessuno ha avuto la possibilità di fornire un'interpretazione scientifica delle prove sinora compiute. Ma l'accusa ha sostenuto, sia pure ufficiosamente, che quella sostanza potrebbe essere sincurarina. Oggi, il prof. Trabucchi è corso ai ripari. Si è presentato all'Istituto di farmacologia fiorentino con una serie di diagrammi per dimostrare che le reazio7ii ottenute dal professor Niccolini nella prima prova biologica sul muscolo del retto di rana sono perfettamente identiche a quelle provocate da un'urina in cui è stato mescolato del JHicore?t. «Parleremo anche di questo in un secondo tempo », gli ha risposto il presidente. E quando è uscito dal laboratorio, il dott. De Gaetano non ha potuto nascondere una certa delusione per la lentezza con cui l'indagine va avanti. Gli esperimenti più importanti e più complessi, infatti, sono ancora da fare. Gascromatografia. Oggi si è affrontato l'argomento con co7isistenza. Ieri erano stati nominati gli scienziati che dovranno procedere a questa prova: il direttore dell'Istituto di gerontologia a Firenze prof. Mario Francesco Antonini, i suoi assistenti prof. Tonino D'Alessandro e il dott. Pietro Tinto, il prof. Pietro Niccolini. la sua assistente dottoressa Franca Buffoni, il prof. Emilio Marozzi che ha però rinunciato dato che gli avvocati di parte civile hanno fatto delle riserve sul suo 7iome perché ha collaborato con il prof. Cattabeni nella stesura della consulenza medico-legale della difesa. Oggi sono arrivati a Firenze due apparecchi modernissimi che il prof. Antonini è andato ad acquistare a Milano. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiMiiuiiiii Spesa: sei milioni di lire ciascuno. Domani o al massimo entro la giornata di lunedi i tecnici provvederanno a mettere a punto i due gascromatografi. Giornata intensa, dunque, oggi, si c ricominciato da capo con l'esperimento che ieri sera dopo dodici ore di lavoro fallito per un incidente di cui nessuno ha saputo dare una giustificazione valida: quello per la ricerca dello iodio. Ma non è stato così semplice come tutto lasciava supporre. La giornata, drammatica e importante, si è conclusa per tutti dopo la mezzanotte. Infatti, portato a termine l'esame dei risultati del primo esperimento, i tecnici hanno dovuto mettere a punto gli elementi per organizzare la prova cromatografica su carta. Domattina i giudici torneranno all'Istituto di farmacologia per conoscere i risultati di questo terzo esperimento. Guido Guidi wps Il presidente De Gaetano, da sinistra, il difensore di Nigrisoli, avvocato Perroux ed il prof. Beani ieri all'Istituto di farmacologia d: Firenze (Tel. « Associated Press »)

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Milano