Interrogato uno dei ricercatori coinvolti nel processo della Sanità

Interrogato uno dei ricercatori coinvolti nel processo della Sanità Interrogato uno dei ricercatori coinvolti nel processo della Sanità E' il prof. Diego Balducci - Aveva fondato una società che forniva cellule e reattivi all'ente medico statale - « Non immaginavo di commettere un reato, dice. Ero stato autorizzato dal mio diretto superiore » (Nostro servizio particolare) Roma, 4 dicembre. Il prof Diego Balducci. uno dei tre ricercatori coinvolti nel processo per le pretese h-regolarità amministrativo clic sarebbero avvenute all'Istituto Superiore di Sanità, è stato interrogato dal Tribunale che sta giudicando il prof. Domenic.o Marotta, fondatore ed ex direttore generale dell'Ente, e gli altri nove coimputati. Tre ore non sono bastate a Balducci per portare a termine la sua autodifesa. Questo scienziato deve rispondere di interesse privato in atti d'ufficio per aver creato la società « Italdiagnostic », specializzata nella produzione di cellule umane e animali, di reattivi e di altre sostanze indispensabili alle ricerche di laboratorio. La ditta, fondata nel 1957, forniva l'Istituto Superiore di Sanità e cinque ordinazioni portano la firma di Balducci. L'imputato non ha negato queste circostanze; con sincerità ha raccontato ai giudici la sua storia e ha fatto conoscere 11 II 1111 II I 11 I tIII1l!IIIllMllìrillll[Ilir;(lll|[j(lllf quale sia la faticosa e pericolosa vita dei ricercatori scientifici, sempre esposti ai rischi dei contagi, dato che devono occuoarsi di c virus » terribili. I. tutto — ha messo in rilievo Balducci — per uno stipendio modestissimo e senza nemmeno la copertura di una assicurazione. Come gli venne l'idea di creare l'« Italdiagnostic »? In Italia non esistevano ditte produttrici di cellule viventi, indispensabili alle ricerche di laboratorio. Negli anni passati, poiché la conoscenza dei i virus » era molto limitata, l'Istituto Superiore di Sanità provvedeva alla realizzazione di questi reattivi; poi il cam po delle ricerche si estese e necessitò una maggiore quantità di cellule sia umane sia animali. I ricercatori dell'ente pub blico non potevano dedicarsi a quest'attività perché impegnati in compiti ben più im portanti. Il laboratorio di mi crobiologia, dove lavorava Bai ducei, negli ultimi sei ann ha dovuto ad esempio risol MIIIIIlIliril11lflllM3ltll IIlIII>iIIIIlllIlllllll.'lt vere il gravissimo problema della messa a punto della tecnica di controllo dei vaccini contro la poliomielite, quello di Salk prima e quello di Sabin dopo. «Fu cosi — ha continuato l'imputato — che decisi di creare una società che si dedicasse alla produzione di cellule e di reattivi da cedere, alle università, ai laboratori scien-tifici, agli istituti italiani estranieri. Quando diedi Vavvioa questa mia iniziativa non pensai nemmeno lontanamentedi sfruttare l'istituto dal quale dipendevo; né mi adoperai mai per far acquistare all'Ente cellule, reattivi e cavie dalla " Italdiagnostic " ». Presidente — Quul era la sua carica nella società? Balducci — Consulente scientifico. Presidente — Non ritenne questa carica incompatibile con quella di ricercatore dell'Istituto? Balducci — Appena decisi di creare la «Italdiagnostic» chiesi l'autorizzazione al direttore del mio laboratorio, prof. Fabio I[IItliri[[IliiIElll[ill(lI[IltEtlClllllEIIMIJMIIIEIItIB Penso. Devo aggiungere clic aliando l'Istituto cominciò a comprare dalla società, provai un senso di disagio. Mi rivolsi al prof. Penso, il rinate mi tranquillizzò dicendomi: <La "Italdiagnostic" è l'unica ditta che può fornirci riucllo di cui abbiamo bisogno-». Gli feci presente che nella società era ,''Ueressata mia moglie. L'altro \ribatté: « Non c'è alcuna legge \che vieti ai familiari di un ri {cercatore di dedicarsi ad una \attività del genere. Lei non i o i e . e . r i deve preoccuparsi. Eppoi le ordinazioni le faccio io e me ne assumo tutta la responsabilità ». Presidente — Ci .sono quattro o cinque ordinazioni che portano la sua firma, professor Balducci... Balducci — Non ho mai negato questo fatto. P. M. — Nelle ordinazioni si indica anche il nome della ditta — la « Italdiagnostic » — dalla quale bisognava acquistare i reattivi... Balducci — Non fui io a scrivere il nome della società. Non dico questo per paura di aggravare la mia posizione. Anzi non escludo di aver suggerito di comprare i prodotti dalla <Italdiagnostic»; e ciò per facilitare il compito del magazziniere. Presidente — Ci parli ora del « Tripsinamatie », un appo recchio che l'istituto acquistò dalla sua società. Balducci — Era accaduto questo: la dottoressa Anna Mancini, ricercatrice presso il laboratorio di microbiologia, aveva isolato per la prima volta in Italia il t virus» del raffreddore. Si trattava di un successo sensazionale tanto che ne parlò anche la stampa. Seguii da vicino l'esperimento e mi resi conto che era molto difficile coltivare questo « virus ». Allora scrissi in Inghilterra, al professor Tyrrell, che aveva speso anni e anni di lavoro per cercare dì debellare questa malattia. Lo scienziato mi rispose consigliandomi di mettere i « virus » in una macchina speciale, il «.Roller tube», che doveva far girare le cellule sulle quali sì sviluppavano i « virus », ad una temperatura costante di circa 32 gradi. In Italia l'unica ditta che produceva un congegno del genere era la « Italdiagnostic ». Parlai della faccenda con il professor Penso, il quale, preoccupato per l'esito dell'esperimento della Mancini, mi disse di ordinare immediatamente il « Roller Tube ». Ricordo che sulla richiesta scrisse di suo pugno la parola € urgentissimo ». L'interrogatorio del professor Balducci continuerà domani, g. g.

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Roma