Altri 160 ostaggi belgi liberati nella zona controllata dai ribelli

Altri 160 ostaggi belgi liberati nella zona controllata dai ribelli Nel Congo 600-700 bianchi sono ancora prigionieri nella giungla Altri 160 ostaggi belgi liberati nella zona controllata dai ribelli L'impresa compiuta dai mercenari di Ciombe - L'esercito congolese sembra in difficoltà di fronte ai guerriglieri - Gli insorti premono su Kindu, dove furono trucidati 13 aviatori italiani - La città è un importante centro di comunicazioni: se cadesse, i ribelli taglierebbe™ alle truppe regolari la via della ritirata - Anche Stanleyville è in pericolo: l'aeroporto è sotto il tiro continuo dei mortai (Nostro servizio particolare) Léopoldvllle, 1 dicembre. I mercenari dell'esercito congolese hanno liberato 160 bianchi nella loro avanzata verso Nord, oltre Stanleyville, nel cuore della regione controllata ancora dai ribelli di Mulete e di Ghenye L'annuncio dell'operazione è etato dato oggi dall'ambasciata, belga a Léopoldvllle, la quale ha aggiunto che la maggior parte degli ostaggi liberati è di nazionalità belga, tutti appartenenti alla società Cotonco. L'azione che ha portato alla liberazione di questi ostaggi — sicuramente votati al massacro — è stata decisa su un piano strategico per alleggerire la pressione dei ribelli su Kindu, la città in cui i mercenari ed i reparti dell'esercito congolese hanno stabilito il quartier generale e la base generale delle operazioni. A Kindu, dove furono massacrati i 13 aviatori italiani, sono stati creati dei centri di raccolta ed immagazzinamento di armi e munizioni trasportate per aereo da Léopoldville. Se i ribelli si Impadronissero di questo centro taglierebbe.ro la maggiore strada di comunicazione tra la Provincia orientale — che ha per capitale Stanleyville — ed il resto del Congo, togliendo ai mercenari ed agli altri reparti governativi congolesi la. via di una eventuale ritirata; inoltre essi rafforzerebbero sensibilmente il loro equipaggiamento in armi e munizioni. A Kindu sono rimasti soltanto cinque soldati bianchi come rinforzo alla locale guarnigione congolese e si nutrono serie preoccupazioni sui risultati che un attacco in forze degli insorti potrebbe conseguire. I mercenari che nei giorni scorsi avevano conquistato Stanleyville poche ore dopo che i paracadutisti belgi erano scesi all'aeroporto della città liberando centinaia di ostaggi bianchi, hanno raggiunto Bambili e Diligila, due cittadine a circa 200 chilometri da Bupa, in direzione Nord-Est, nel centro di una regione coltivata a cotone. La colonna motorizzata dei soldati bianchiiha iniziato l'avanzata — ma più che di un'avanzata si deve parlare di una incursione — in territorio nemico, dopo aver stabilito la base operativa a Bupa. Nella prima puntata essi hanno tratto in salvo un'ottantina di persone, uomini donne e bambini. Nel secondo balzo hanno salvato altri 80 ostaggi. Per certo si sa che due bianchi sono stati catturati dai ribelli e trascinati verso Nord. Alcuni dei salvati sono già stati trasferiti a Léopoldville Si tratta però di pochissime persone, poiché l'aeroporto di Stanleyville non ha ancora ripreso a funzionare dopo l'attacco di ieri da parte dei ribelli. Gli europei inviati nella capitale, perciò, hanno viaggiato a bordo di piccoli aerei che possono atterrare e decollare in poco spazio. Un portavoce dell'ambasciata belga a Léopoldville ha dichiarato che il numero dei cittadini belgi tuttora bloccati nella regione controllata dai ribelli è sceso a circa 250. Si crede che la maggior parte sia stata concentrata a Watsa, città nei pressi del confine con il Sudan. Un'altra ottantina di belgi dovrebbe trovarsi in piantagioni isolate. In totale i bianchi ancora prigionieri sarebbero 600-700. Le notizie provenienti dalla zona di operazioni sono frammentarie ed incomplete. Il quadro della situazione è tutt'altro che ottimista per le sorti delle armi governative. I mercenari bianchi e le truppe congolesi in loro appoggio sono forniti di armamento e munizionamento di gran lunga superiore a quello dei ribelli, con una velocità e facilità di manovra maggiori grazie ai mezzi motorizzati. Ma ci si chiede fino a quando i mercenari potranno mantenere questa superiorità combattendo nella giungla, contro uomini allenati alla guerriglia da esperti cinesi. a. p. l ii l C fAitd P) paracadutisti belgi giunti ieri dal Congo sfilano Associated Press»)

Luoghi citati: Congo, Kindu, Sudan