Mozart e Schiumann

Mozart e Schiumann Un disco di Ashkenazy Mozart e Schiumann i dialogare tra essi; soprat- ! tutto nel secondo tempo Wolfgang Amadeus Mozart, Sonata per due pianoforti in re, K. 488; Robert Schlimami, Andante e variazioni per due pianoforti, due violoncelli e corno; Studio in forma di canone, op. 56 n. 4 (arr. di Claude Debussy). Vladimir Ashkenazy e Malcolm Frager piano/orti; Amaryllis Fleming e Terence Weil violoncelli; Barry Tuckicell corno. Decca Mono LXT 6130; 30 cm. Come lo stesso Mozart, anche sua sorella Nannerl fu un'ottima pianista. Ecco perché Mozart scrisse molta musica per pianoforte a quattro mani; ma oltre a queste composizioni ci sono altre, meno numerose e meno note, per due pianoforti. La Sonata qui presentata ne e un esempio. I due strumenti sono trattati alla stessa stregua, vi è un continuo l'Andante, la composizione raggiunge momenti di particolare bellezza. I due pianisti (Ashkenazj-, che è di gran lunga più bravo, suona qui il secondo pianoforte, il che si ripercuote forse negativamente sulla buona riuscita dell'interpretazione) in quest'Andante appaiono affiatati e i due pianoforti creano egregiamente l'atmosfera mozartiana. Il primo tempo invece, l'Allegro con spirito, è forse un po' troppo allegro; il primo pianoforte (Malcolm Frager) impone un ritmo indiavolato, e l'esecuzione ne risente. Ma la parte bella del disco è sulla seconda facciata, nelle due composizioni di Schumann. Specie l'Andante e variazioni, per la sua originalità e per una forma, molto bella invero, di «ricercare », che scorre fra i pianoforti e i violoncelli, entusiasma e stupisce. r. la.