Sequestrati 870 quintali di prodotti sofisticati 28 persone denunciate e altre 621 sotto inchiesta

Sequestrati 870 quintali di prodotti sofisticati 28 persone denunciate e altre 621 sotto inchiesta Da Torino parte una vasta operazione anti-frode in tutta Italia Sequestrati 870 quintali di prodotti sofisticati 28 persone denunciate e altre 621 sotto inchiesta I dirigenti della ditta « Nova », corso Matteotti 10, accusati di vendita di sostanze alimentari non genuine e di additivi non consentiti ; inoltre frode continuata, falso in bilancio, evasione fiscale - Imputati di concorso anche alcuni chimici della società e i rappresentanti Importavano i prodotti fabbricati da due ditte olandesi e li distribuivano a mugnai, pastifici, panettieri e dolciari - Sequestrate 27 sostanze chimiche diverse - « Non sono nocive — affermano gli accusati — servono a conservare le farine » ■ Ma la legge italiana non le ammette Una ditta torinese, la società «Commercio prodotti Nova», con sede in corso Matteotti 10, è al centro di una vasta inchiesta in materia di sofisticazioni alimentari. La «Nova», nota soprattutto come importatrice di cioccolata, tratta anche altri prodotti e, in particolare, sostanze impiegate nella confezione del pane e in pasticceria. In questo settore, i carabinieri del «Nucleo antisofisticazioni », hanno rilevato e segnalato una serie di gravi violazioni di legge. Le indagini, iniziate nel luglio scorso, portarono alla scoperta del centro di distribuzione di prodotti non consentiti, al sequestro di circa 200 quintali di sostanze sospette e di 670 quintali di farine che potevano aver già subito trattamenti non ammessi dalla legge. Ventotto persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Torino. Sono: Giovanni Mattio, presidente della «Nova», corso Moncalieri 70; Roberto Cuneo, chimico, Milano; Americo Mosca, chimico, via Steffenone 16; Zulima Gilardino, via Capriolo 33; Marisa Rolfo, via Renier 10; Cesare Moreschi, Milano; Pietro Panicciari, via Buozzi 3; Pasquale Pappalardo, via Monti 25; Mario Befani, Firenze; Marcello Sommella, Napoli; Leone Nicolodi, Padova; Giulio Sega, Roma; Sergio Milioni, Genova; Cesare Marciante. Savona; Giulio Barani, Napoli; Mario Cirafici, corso Toscana 22; Bruno Marani, Parma; Bruna Pignoco, Bologna; Ottavio Uglietti, Novara, via dei Calhori 26; Giovanni Caucia, Roma; Giovanni Quirico, corso Toscana 122; Giovanni Barile, Moncalieri; Secondo Massaglia, via Borsi 81; Sergio Campalani, largo Casteldelfino 18; Carlo Boasso, Carmagnola; Filippo Cabiati, corso Re Umberto 11; Giovanni Massa, corso Regina Margherita 284; Massimo Sega, Roma. I primi sette (Mattio, Cuneo, Mosca, Rolfo, Gilardino, More- llllMIIIIIIIIIIIIIItlllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIII d schi e Panicciari) sono stati denunciati per associazione a delinquere; concorso in frode continuata nell'esercizio del commercio; concorso in vendita continuata di sostanze alimentari «non genuine»; evasione dell'imposta entrata; falso aggravato continuato in bilancio; infedele dichiarazione dei redditi non tassabili in base a bilancio; produzione, propaganda e vendita continuata di additivi chimici non consentiti dalla legge e destinati a « migliorare » farine intaccate dalia muffa o a conferire particolari prerogative (ad esempio, una migliore conservazione) ai prodotti della panificazione e della pasticceria. Per gli altri 21 la denuncia è di concorso in frode continuata nell'esercizio del commercio; dì concorso nella vendita di sostanze alimentari « non genuine » come genuine; di propaganda e di vendita di additivi chimici non consentiti dalla legge e comunque destinati a modificare e alterare la composizione delle farine. L'operazione non è finita. Sono in corso accertamenti a carico di altre 621 persone, in ogni parte d'Italia, per stabilire le loro eventuali responsabilità nell'impiego degli additivi. Si tratta, in gran parte, di rappresentanti di commercio, titolari di negozi, di mulini, di pastifici, che saranno interrogati dall'autorità giudiziaria competente per territorio. In seguito, i verbali saranno inviati alla Procura di Torino, che ha affidato l'inchiesta al dott. Piscopo. Sarà un'indagine lunga, basata su perizie: 1 risultati delle analisi dei prodotti sequestrati sono pervenuti solo in parte all'autorità giudiziaria. Soltanto in Piemonte sono coinvolte nella vicenda circa 150 persone. Le accuse si basano sulla legge contro le sofisticazioni del 30 aprile 1962. Questa legge manca ancora del regolamento, ma è applicata quasi integralmente. Rimane da re golamentare soltanto l'obbligo di indicare sugli involucri la data di confezione e i compo nenti di ciascun prodotto. Per la disciplina degli addi tivi esiste il decreto ministeria le del 19 gennaio 1963, che reca l'elenco degli additivi consen titi, prevedendo « aggiornamenti » semestrali, per far po sto ai nuovi ritrovati. Secondo le autorità, una parte dei prò dotti della « Nova » non rien trano nelle norme vigenti, e quindi il loro commercio e il loro uso sono puniti dalla legge. Sulla questione abbiamo ascoltato anche l'opinione del presidente della « Nova », Gio vanni Mattio. Egli ci ha pre cisato che la sua ditta ha otto rappresentanti in Italia. I ma gazzini della ditta sono in via don Minzoni 14 e in via Giù ria 54 La « Nova » si occupa del commercio di prodotti importati e rappresenta due ditte olandesi, la « Latenstein's Fabrieken » e la « Noury & van der Lande ». Essa tratta, in brevalenza, prodotti naturali, come l'amido, il glutine e il malto. Durante le indagini sono stati sequestrati 27 diversi prodotti, ma per 14 (compresi gli amidi e i malti) il provvedimento è già stato revocato, in seguito ai favorevoli risultati rielle analisi. In particolare, Il sequestro era stato posto su 150 quintali di glutine, 70 quintali di malto, 10 quintali di amido, 30 di « Nutramine », 6 di « Chefaro B », 5 di « Multaglu », 10 di perossido di benzoile, 5 di bromato. Sono stati pure sequestrati altri prodotti come il « Trigovit •>,. a base di bicarbonato e acido ascorbico, per farine destinate all'esportazione; di «Farinit », un preparato ci«bltiaapv<tee che toglie le muffe dalle farine, usato solo in zootecnia. Il « Chefaro B », che è forse il più importante dei prodotti « incriminati », è, in sostanza, bromato di potassio, adatto alla panificazione come lievitante. Il suo impiego ò consentito in Olanda e in Germania. La « Nutramine », a base di amido con l'aggiunta di acido ascorbico (vitamina C) nella percentuale del 9, è una polvere usata dai mugnai per < migliorare » le farine. Il «Multaglu» (persolfato di ammonio), il perossido di benzoile e il bromato sono invece prodotti importati dalla « Nova » e forniti a mulini, per farine destinate all'esportazione nelle ex colonie britanniche. L'avv. Zaccone, che difende la «Nova», ha sottolineato che in nessun caso si -tratta di sostanze « nocive alla salute pubblica»; la stessa denuncia, del resto, parla di sostanze «non consentite». lllllllllllllllllllllllllllllllltlllllllllllllll Illlll Il dott. Americo Mosca, uno dei denunciati, è un chimico, fornitore della «Nova». Egli vendeva alla ditta tre prodotti, coperti da brevetto, e precisamente il «Mipan», il «Trigai » e l'« Edel ». I primi due servono a migliorare le farine, il terzo alla conservazione degli alimenti. Su tutti questi problemi, ormai, la parola spetta all'autorità giudiziaria. Un laboratorio della «Nova» in via don Minzoni 14. Giovanni Mattio, presidente della ditta, e Pietro Panicoiari, ispettore generale