Churchill compie 90 anni
Churchill compie 90 anni Churchill compie 90 anni La tv inglese dedica a Sir Winston uno speciale programma rievocativo del vecchio varietà • Le poste prevedono di smistare 60 mila messaggi d'auguri - Lo statista invita a cena 14 ospiti e ordina «champagne» e ostriche (Dal nostro corrispondente) Londra, 28 novembre. (m.ci.ì Churchill festeggerà lunedì i 90 anni nella sua casa con i familiari e gli intimi. A sera avrà ospiti a cena 14 invitati. Sua moglie, Lady Clementine, ha ordinato champagne e ostriche. Si prevede che i Comuni approveranno un breve messaggio augurale a Sir Winston. All'ufficio postale di Kensington, il quartiere londinese dove abita Churchill, uno degli impiegati ha detto oggi a un cronista: « Stiamo prendendo misure d'emergenza per far fronte all'afflusso di messaggi. Gli altri anni ne arrivavano, fra lettere e telegrammi, sui trentamila; Quest'anno, se ne prevedono sessantamila. E' una sgobbata, ma non ci lamentiamo. Vogliamo tutti bene al vecchio Winnie. Gli manderò anch'io una cartolina ». La Bbc trasmetterà domani sera uno speciale programma televisivo in onore di Churchill. L'ex premier assisterà alla trasmissione dalla sua casa al numero 28 di Hyde Park Gate. Lo spettacolo è costato 50 milioni di lire, è stato registrato negli ultimi due mesi e soddisfa un desiderio espresso personalmente da Sir Winston. Durante l'estate, un rappresentante della Bbc visitò l'ex premier e chiese cosa gli sarebbe piaciuto vedere sui teleschermi per il suo compleanno. E Winnie rispose: « Be' non so se possiate farlo, ma mi piacerebbe assistere a una rievocazione del vecchio musichall. Una volta sapevo tutte le canzoni; alcune le ricordo ancora ». «Lacrime e sangue» Winston Churchill è lo statista che ebbe come principali alleati Roosevelt e Stalin, come nemici Hitler e Mussolini. Anche se è l'unico sopravvissuto fra i protagonisti maggiori della seconda guerra mondiale, anche lui, Churchill, appartiene al passato da quasi dieci anni, ossia da quando si dimise da primo ministro. Tuttavia, da quel passato è uscito il tempo in cui noi ora viviamo e ci viene altresì un ammonimento sempre attuale, spesso dimenticato: cioè, che contro il male bisogna battersi in ogni caso, anche quando le nostre forze sono piccole, immense quelle del nemico. Bisogna battersi perché di fronte al male non c'è altra scelta: né la possibilità di una resa né di una intesa. Questo, Churchill lo disse agli inglesi appena tre giorni dopo la nomina a capo del governo, il 13 maggio 1940: « Io non jìosso darvi altro che sangue, fatiche, lacrime, sudore ». Come un rullo compressore l'esercito di Hitler aveva schiacciato molte nazioni d'Europa e ora stava stritolando la Francia. Presto la piccola isola di là della Manica sarebbe rimasta sola a fronteggiare il colosso nazista, quell'Hitler che appariva invincibile, quel suo esercito efficiente, spietato e che disponeva di armi modernissime. Quel giorno, dopo aver gettato quella frase nell'aula della Camera dei Comuni, Chur¬ chill fece una pausa molto lunga; e ci fu un gran silenzio. Infine l'oratore aggiunse: «Davanti a noi abbiamo molti e poi molti mesi, lunghi mesi di lotte e di sofferenze ». Di nuovo nell'aula scese il grave silenzio. Churchill aveva 66 anni e per la prima volta era capo del governo Parlava un po' curvo, come se sentisse il peso delle responsabilità e anche l'imminenza del pericolo tedesco. All'improvviso si drizzò sul busto e continuò: « Voi mi domandate quale e il nostro fine. Posso rispondervi con una parola sola: la vittoria. La vittoria a ogni costo. La vittoria nonostante il terrore. La vittoria per Quanto lungo e arduo possa essere il cammino. Perdio senza la vittoria non può esserci sopravvivenza ». Quattro giorni dopo Churchill parlò alla radio, e di nuovo trovò un'espressione che andò diritta al cuore degli inglesi: < L'ora sublime ». Con quella sua voce calda e che conosceva l'arte di alternare i toni bassi a lineili improvvisamente alti, egli disse: <Dopo la battaglia di Francia verrà la battaglia per la nostra isola... Questo è uno dei momenti più terribili... ma v anche, certamente, l'ora sublime ». Era linguaggio nuovo. Dopo i queruli discorsi e le esitazioni di Chamberlain, Churchill scuoteva il paese, lo riempiva di collera e di orgoglio. Cadde la Francia, sempre più vicino e massiccio andava premendo sulle coste della Manica lo spettro di Hitler; ma Churchill aveva già in mano il cuore della Nazione. Lo si vide a Dunkerque. Secondo 1 calcoli dell'Ammiragliato, sulla spiaggia di Dunkerque non più di trentamila soldati inglesi avrebbero potuto scampare dalla morsa dei carri armati tedeschi. Ed invece avvenne un prodigio, « il miracolo di Dunkerque ». Dai porti, dai fiumi, dai più esigui canali e dalle più solitarie insenature sulla Manica sciamarono migliaia di grandi e piccole imbarcazioni, guidate anche da ragazzi e da vecchioni, persino da donne, attraversarono di notte la Manica, riempirono di soldati ì loro cutters e motoscafi, i loro asmatici motopescherecci, e sotto il fuoco delle artiglierie tedesche, martellati dagli stormi di Stukas, trasportarono in patria 335 mila uomini. Era tutta lì la consistenza militare dell'Inghilterra. La notte in cui si compiva il miracolo, Churchill vegliò ansioso, fu visto piangere. Ed eccolo al mattino recarsi al Parlamento, dire: « Andremo avanti sino alla fine. Combatteremo in Francia, combatteremo sul mari e sugli oceani. Combatteremo con crescente forza nei cieli. Difenderemo la nostra isola, tiualunque sia il costo. Combatteremo sulle spiagge, combatteremo negli aeroporti, combatteremo nelle campagne e sulle strade, combatteremo sulle colline. Non ci arrenderemo mai». Churchill allora, in Inghilterra e fuori, divenne il sim¬ bolo e l'anima della resistenza. Della resistenza del bene contro il male, della libertà contro la tirannia. Della resistenza che non sta a fare calcoli sul rapporto delle forze, ma combatte. Dove e come può, sia qual si voglia il prezzo da pagare. Resistere... Nel luglio 1940 Churchill disse alla radio: «Se l'invasore verrà, difenderemo ogni villaggio, ogni comune, ogni città. L'immensità di Londra, dove combatteremo strada per strada, potrà divorare un intero esercito nemico. Perché noi preferiamo vedere Londra diventare rovine e cenere piuttosto che domata e resa schiava nell'abiezione ». Domani Churchill compirà 90 anni. E' un vegliardo, ha spesso momenti di assopimento, nebbia e crepuscolo scendono talora nella sua mente. Eppure, anche così, lo accompagnano l'affetto e la gratitudine di molti uoI mini. Possa la sua lezione essere tenuta presente da tutti, anziani e giovani. Ricordiamoci che il male non muore mai definitivamente: certe volte è Hitler, certe altre è Stalin, altre volte si nasconde oppure assume le multiformi sembianze suggerite dalla menzogna o dall'ipocrisia. E' sempre in mezzo a noi, il male. Per vincerlo non c'è da fare altro che combatterlo. Chi pensa a transazioni o a compromessi, è un uomo che sta per consegnarsi prigioniero alle forze del male, è un uomo sconfitto. Nicola Adelft
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