I giudizi di Moravia di Arrigo Benedetti

I giudizi di Moravia La polemica sulla letteratura I giudizi di Moravia Sente quanto c'è di stanco nella narrativa italiana, si è accostato all'avanguardia, crede nel romanzo-saggio Ma dà il meglio di sé restando fedele ai propri motivi Alberto Moravia parla di romanzo saggistico ; anzi, sta per pubblicarne uno. Abbiamo che vedere con uno scrittore che ama essere scambiato per un pensatore, incoraggiato da alcuni cattivi lettori che, train¬ andnnqvstendendolo, l'hanno creduto ituna specie di Sartre, men- letre ha soprattutto il tempe ramentp dell'artista. Moravia, infatti, rammenta certi pittori colti, ad esempio, Renato Guttuso per un verso, Corrado Cagli per un altro. Il primo romanzo, i racconti scritti subito dopo confermando la tempra, sono a disposizione di chi voglia precisare un giudizio spesso contraddittorio. Consiglierei di leggere anche le sue pagine di viaggio: il Brasile, l'India, l'Africa e, riandando indietro, l'Inghilterra; nelle quali, è fortissimo il senso dell'umanità incontrata, delle cose viste. Oggi, forse, parlando di romanzo saggistico, Moravia reagisce alla liricità di molti altri nostri narratori; allo sfilacciamento della prosa. Intende — ne sono sicuro — qualcosa di diverso dal romanzo che vagheggia, e che un giorno ci darà, un altro autore, Guido Piove ne, il quale con le idee sembra talvolta giocare, sebbe ne abbia le qualità di domi narle. Piovene, infine, ci ha sempre descritto una socie tà se non d'individui colti però legata alla cultura; mentre Moravia sceglie i suoi caratteri tra i romani del quartiere Sebastiani, scettici e sensuali, e tra quelli della suburra, il cui scetticismo e sensualità gli suggeriscono immagini den se, quasi barocche. Non è che ragionando di romanzo saggistico voglia contraffarsi. Esprime, al so lito, la sua irrequietudine. Si rivelò curioso d'idee, am bì a essere problematico su bito, in quel 1930, quando si respirava il clima di Spengler, e si aspettava già la catastrofe universale. Tra gli scrittori italiani, però, anche se fu sempre dispo sto ad accogliere le novità eccitanti, è uno dei pochi che abbia avuto rispetto per i classici. So che da ragaz> zo leggeva dalla mattina al la sera Goldoni. In seguito l'appassionarono Boccaccio, Machiavelli, Manzoni; Man zoni, prima che gli venisse la voglia di scrivere la tanto famosa e discussa prefazione ai Promessi Sposi. Lesse e pubblicò le sue acutissime impressioni di lettore, e, co me gli succede sempre quando parla d'altri scrittori, ri' velò l'occhio dell'intenditore Il suo orizzonte non fu mai chiuso dalle ultime novità tradotte. Non pensò mai che un Doeblin, un Celine, e neanche un Heming' way, — stroncato con rispetto — fossero più importanti di Manzoni. E' un vero letterato; certe avvera ture di prima della guerra come quella surrealistica testimoniata dai Sogni del pigro, non lo sciuparono. E vissuto tuttavia fra le tentazioni. Ebbe un serio periodo di riflessioni marxiste Qualcuno poi gli fece leggere, o gli parlò di Wittgenstein e della logica disperata del filosofo austriacocambridgiano, e per poco non lo sviò, ma il danno fu minore di quello temuto. A un certo momento, l'ha af fascinato anche lo zen. Domani, qualche critico non ci dimostrerà che, a ogni rischio corso, corrispose un arricchimento? Non escluso. S'espose un po' di più quando accettò la problematicità corrente dell'alienazione commercializzata dal ci nema. Spinto nella polemica dai film d'Antonioni — non si scordi ch'ò un otti mo critico cinematografico — rischiò di scoprirsi Spesso, infatti, il cinema gli suggerisce dei motivi un po' consunti, che lui, generoso com'è, accetta di scambiare per originali. Oggi, Moravia è preso di mira. Gli avanguardisti, gli innovatori l'hanno incuriosito; egli è andato ai loro convegni, vi ha parlato da scrittore, e talvolta non è stato capito. Al giovani e cpspecgfEpngbguadftdp ai meno giovani s'accostò non solo per curiosità mondana, o per farsi discriminare. Moravia sente che, nella narrativa italiana, qualcosa non va, o sta diventando ordinaria amministrazione. Diffida dal raccon to ben confezionato. Buon lettore, scopre subito i truc- chi, e, fiducioso come sempre, si guarda in giro, per sentire se spira un'aria più pura. Solo in questo senso era disposto a legittimare, con la sua autorità, l'avanguardia. Deluso più che offeso, è diventato prudente. Non ci s'illuda, tuttavia. E' sempre disposto a compromettersi, ad accettare nuove amicizie. Per lui le generazioni non esistono, bensì solo gli spiriti affini e gli ingegni freschi. Negli ultimi tempi, però, il lettore attento avverte un vigore diverso nella sua prosa, frutto non di nuovi contenuti o di nuove tecniche, ma d'una rinnovata fedeltà ai proprii motivi. Arrigo Benedetti

Luoghi citati: Africa, Brasile, India, Inghilterra