La Banca d'Inghilterra aumenta dal 5 al 7% il tasso di sconto

La Banca d'Inghilterra aumenta dal 5 al 7% il tasso di sconto Per difendere la sterlina e la bilancia dei pagamenti La Banca d'Inghilterra aumenta dal 5 al 7% il tasso di sconto Un più alto interesse sul denaro fermerà la fuga di capitali e potrà attirare gli investimenti dall'estero - Il governo laburista vuole anche troncare le voci di una svalutazione della moneta - L'entità della variazione è eccezionale: si prevedeva l'I % Londra, 23 novembre. La Banca d'Inghilterra ha annunciato, questa mattina alle 10, l'aumento dal 5 al 7 per cento del tasso di sconto, che determina il livello di tutti i saggi d'interesse. Un portavoce dell'Istituto di emissione ha detto che l'aumento è stato deciso per rafforzare la posizione internazionale della sterlina e per cercare di ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti che, secondo il governo, minacciava quest'anno di raggiungere 800 milioni di sterline (circa 1400 miliardi di lire). ttredgsdtunpgtcbmMisura di emergenza Deciso evidentemente durante il week-end nel Consiglio di gabinetto convocato dal primo ministro ai <Chequers >, la sua residenza ufiiciale di campagna, l'aumento dal 5 al 7% del tasso di sconto della Banca d'Inghilterra acquista maggior significato d'eccezionalità per essere stato annunciato contro ogni consuetudine un lunedì mattina anziché un giovedì. Eccezionale, ma non senza precedenti, anche la misura del 2%. In questi ultimi anni un salto dal 6 al 7% lo si era già avuto il 19 luglio del 1957 all'epoca della crisi di Suez e una seconda volta il 25 luglio 1961, fra le misure di emergenza decise dall'allora Cancelliere dello Scacchiere Sehvyn Lloyd Non vi è dubbio che anche questa volta si tratta di una misura di emergenza cbe sa rebbe apparsa meno drammatica se il governo l'avesse presa prima. Ma come è stata troppo precipitata e troppo poco preparata nei rapporti internazionali la imposizione della soprattassa del 15% sul valore delle importazioni, così nei riguardi del tasso di scon to 11 governo si è mostrato stranamente esitante. La settimana scorsa tutti nella City si aspettavano che giovedì alle undici di mattina Ja Banca d'Inghilterra avreb be annunciato, senza derogare alle consuetudini, l'aumento del tasso, che si prevedeva fosse dell'1%. Il mancato an nuncio ha causato una vera sorpresa e ha sollevato una quantità d'interrogativi. Dopo la presentazione del bilancio suppletivo, che tutto sommato era consistito in un preannuncio di nuove tasse per la primavera ventura, la sterlina era già stata sottoposta ad una dura pressione e la Banca d'Inghilterra aveva dovuto intervenire largamente sui mercati internazionali per sostenere le quotazioni leggermente al di sopra del livello minimo della parità ufficiale (dollari 2,78-2,82 per sterlina). Che il tasso di sconto fosse lasciato immutato era sembrato strano, e il crollo della Borsa venerdì scorso rispecchiava appunto questa sorpresa e 1 conseguenti dubbi che il governo meditasse chissà quale altra diavoleria. Eppure al banchetto del Lord Mayor. dove è tradizione che il primo ministro faccia un discorso su argomenti di politica estera, Wilson aveva sì parlato di politica estera ma aveva anche parlato con molta enfasi e a lungo di politica economica, e aveva proclamato ben alta la determinazione di difendere ad ogni costo la po sizione di forza della sterlina chiave di volta della posizione economica britannica all'interno e all'estero. La City si chiedeva cosa si aspettasse ancora a far seguire i fatti alle parole. Il governo, si argomentava, non poteva illudersi che la situazione della bilancia dei pagamenti potesse sanarsi con la sola nuova imposta sulle importazioni. Ed ecco quindi diffondersi all'estero le voci di una possibile svalutazione della sterlina e gli operatori della City astenersi dal prendere impegni prima di sapere con quali mezzi pratici il governo avrebbe sostanziato i suoi propositi. A spiegare l'avvenimento odierno, il suo modo e la sua misura, possono aiutare due ordini di considerazioni. La prima è che la previsione di un deficit di 700 o anche 800 milioni di sterline nella bilan eia dei pagamenti, volutameli te esagerata, ha servito nella campagna elettorale come efficace arma contro il governo in carica; la seconda, che convenisse al nuovo governo laburista di mantenere, almeno in apparenza, tale previsione, per assicurarsi una sperata facile vittoria sulla congiuntura da sfruttare come successo nella vita diflicile che la sua esigua maggioranza di sei seggi ai Comuni gli consentirà. Se il primo calcolo è riuscito, il secondo si è già dimostrato fallace. Ora è da sperare che il governo non abbia tardato troppo a mettersi sulla via giusta. Il primo effetto immediato dell'aumento del tasso di scon- to dovrebbe essere di rallentare, se non subito cessare, il ritiro da Londra dei capitali esteri <hot. money > (la cosiddetta moneta calda, che indica gli Impegni a breve termine); successivamente di far riprendere il flusso di questi capitali verso la City. Dopo tutto, un mese di governo laburista non ha tolto alla City il suo posto e le sue funzioni di grande centro finanziario internazionale. Sul mercato interno ci sarà certo un rincaro del denaro a breve termine e del credito: ma questo è proprio quello cbe è necessario in questo momento e che si dimostrerà un mezzo certo più efficace che non l'imposta sulle importazioni (ed è inutile richiamare qui la tempesta, di proteste che essa ha sollevato in tutto il mondo e i danni politici che il governo ne ha riportato), a frenare le spese imitili o superflue all'estero e a spronare le industrie a mettersi in grado di competere per prezzi oltre che per qualità con l'estero. Il provvedimento servirà soprattutto a confermare che una svalutazione non è nelle intenzioni del governo. Non so¬ lo provocherebbe una rottura di equilibrio in tutta l'economia del mondo occidentale, Stati Uniti compresi, ma segnerebbe anche senza dubbio la caduta del governo che la svalutazione ha escluso solennemente dal suo programma. E poi che effetti avrebbe a lunga scadenza? Gli effetti di tutte le svalutazioni: dopo un illusorio e fallimentare beneficio momentaneo, i prezzi si adeguerebbero al nuovo valore della moneta e la situazione economica tornerebbe ad essere come e peggio di prima. a. c.

Persone citate: Lord Mayor

Luoghi citati: Londra, Stati Uniti