La stagione degli sci è cominciata con un grande anticipo sugli altri anni

La stagione degli sci è cominciata con un grande anticipo sugli altri anni L9 intero cerchio delle Alpi occidentali è hianco di neve La stagione degli sci è cominciata con un grande anticipo sugli altri anni La neve è compatta e sciabile soprattutto in Val Chisone (Sestriere) e nell'Alta Val Susa - In Val d'Aosta (tranne il Breuil) c'è stata una semplice spolverata, ed il paesaggio è ancora autunnale • Qualche accenno ai prezzi degli skilifts, degli hotels, delle attrezzature - Per chi fa colazione al sacco la gita della domenica (viaggio, teleferiche, bibite ecc.) costa sulle 5 mila lire Da (/unsi ini mese, con un anticipo eccezionale, sono ricomparse nelle giornate festive comitive di sciatori. I cittadini non sportivi, che ancora indossano un leggero soprabito e sperano in una prolungata estate di San Martino, sono talvolta indotti a considerarli con fastidio; e si domandano: « Ma questi sciatori smaniosi ci vogliono proprio buttare l'inverno addosso prima del tempo? ». Basta dare un'occhiata alle montagne per comprendere le ragioni di tale zsma>iirt»: tutta la catena alpina occidentale, dal Jlfo?iuiso fino al Gran Paradiso, già c bianca di neve, come 7ion sempre appare a metà gennaio. Stagione sciistica anticipata, dunque. Ma bisogna distinguere. Le più aggiornate informazioni raccolte dalle varie vallate confermano che il manto di neve c compatto e sciabile soprattutto nell'alta Val Chisone (Sestriere) e nelle località della Valle di Susa poste al di sopra dei duemila metri, mentre in Valle d'Aosta — fatta eccezione per il Breuil, le cui piste si dipartono da quota 3500 — il paesaggio è ancora prettamente autunnale: cioè sotto i 2500 metri di altitudine vi è stata finora una semplice spolverata di neve che il vento caldo degli ultimi giorni ha fatto scomparire litiasi del tutto. Va sottolineato però che le informazioni più aggiornate possono essere capovolte o smentite in poche ore, perché basta una nottata di neve per trasformare un'infera valle. Ed ecco un rapido esame della situazione organizzativa. Globalmente in Piemonte e nella Valle d'Aosta gli impianti di risalita possono trasportare ogni ora tra le 60 e le 65 mila persone. Prima di passare ad un elenco sommario delle varie località, è opportuno accennare in generale alla questione prezzi. Le tariffe variano sensibilmente da una località all'altra. Non c'è nor¬ ma fissa per le sciovie come non può esserci per gli alberghi. Ed e comprensibile. Indipendentemente dalla lunghezza del percorso, à logico sia più costosa una funivia che sale a tremila e più metri di quota di un rudimentale skilift collocato presso un modesto paesello di qualche valle secondaria. Come media la corsa su uno skilift del tipo più diffuso che supera 250-300 metri di dislivello, costa 350 lire: poco più di una lira al metro. Gli skilifts-baby cioè dedicati ai bambini e ai principianti, sono proporzionalmente più cari: 100-150 lire per dislivelli molto ridotti. Ma agli sciatori non interessa tanto il costo della corsa singola, quanto il prezzo dei tesserini giornalieri e settimanali i quali consentono un numero illimitato di corse su tutti gl'impianti gestiti da una determinata società. Al Sestriere, che si contende con Cortina il primato italiano ed è fra le stazioni sciistiche più importanti d'Europa, il tesserino giornaliero feriale costa 3000 lire; quello settimanale (per 7 giorni consecutivi, compresa una domenica) 12 mila; per l!f giorni, comprese due domeniche, 20 mila. Ancora al Sestriere si offrono le seguenti combinazioni: sette giorni di pensione completa, tutto compreso, con circolazione illimitata sugli impianti e libero ingresso al tpatinoire*: lire 70 mila in hotel di categoria lusso; lire 50 mila in hotel di I categoria; lire 38 mila in hotel di II categoria. Questi prezzi sono validi però tra l'8 dicembre e il 22 dicembre e dal 7 gennaio al 7 febbraio. (Il principale problema per l'industria della neve è rappresentato dalla concentrazione della, clientela nelle vacanze di Natale e di Carnevale; se l'attività fosse distribuita in modo più regolare i prezzi potrebbero livellarsi con vantaggio reciproco di clienti e imprenditori). Al Breuil (ovveto Cervinia) la tessera giornaliera feriale costa 3300 lire, quella settimanale la mila. Nelle giornate festive e valida una tessera a punti (lire 3500) die consente di compiere due percorsi funiviari e tutto il € Carosello » degli skilifts: diserse siifflcicyiti per intrattenere uno sciatore di capacità medie dal mattino alla sera. A Courmayeur, dove quest'anno funzioni! 'a nuova fuyiivia Cresta di Youla (m. 26.',6)-Cresta d'Arp (m 2726), con l'apertura di una discesa di ben 10 chilometri su mille metri di dislivello, le tessere giornaliere di libera circolazione costano 3800 lire, quelle settimanali 1!, mila con possibilità di impiego anche sulla funivia per il rifugio Torino e la Punta Helbronner. Prezzi analoghi a quelli finora riferiti vengono praticati a Barrlonecchia e Sauze d'Oulx, che per l'attività sciistica e la notorietà debbono collocarsi in gradua- toria subito dopo il Sestiere e Cervinia, mentre Courmayeur ha sì una buona e scelta clientela, ma (in attesa dell'autostrada) non altrettanto numerosa. Nel novero delle località sciistiche piemontesi di importanza internazionale non va dimenticata Limone, singolarmente fortunata per la sua posizione attigua alla C'osta Azzurra e quindi a città popolose e ricche come Montecarlo e Nizza. A Limone ogni domenica durante la stagione invernale si parla più diffusamente il francese dell'italiano; le sue imponenti attretzature, con una potenzialità oraria per circa 3500 persone, giustificano tale successo. A onesti, centri sciistici principali in Piemonte e Valle d'Aosta va aggiunto un lungo elenco di altri più o meno secondari, con, caratteristiche diverse dove si praticano prezzi sensibilmente inferiori. Ricordiamoli nella suddivisione per province. Cuneo: Crissolo. Frahosa, Lurisia, Pontechianale, Mantoso, Prazzo, Rohurent. Briga Alta presso Uprga. Torino: Claviire-Ccsana, Chiomante, Beaulard, Proli, Locnna, Giaveno (Punta dell'Aquila), Ala, Balme, Usseglio. Colle del Lis, Groscavallo. Vercelli: Oropo, Bielmonte, Alpe di Mera, Alagna, Novara: Macugnaga, Caglio in Val di Divero, Formazza, Mottarone. Valle d'Aosta: Grcssoney St. Jean e La Triniti', Champoluc, Chamois, Valtournanche, Torgnon, Etroubles, Pila, Cogne, La Thuile. Questa elencazione non vuole e non può certo rappresentare una classifica, che sarebbe assurda. Un centro come Macugnaga, dotatissimo d'impianti e di risorse sciistiche (ma purtroppo rcccntrico per il Piemonte) non può essere posto sullo stesso piano di quel drlizioso villaggio di Chamois in Valtournanche cui si arriva esclusivamente in funivia. Nelle località meno famose il tesserino giornaliero di libera circolazione sugli impianti rosta intomo alle 2500 lire. Negli alberghi e nei ristoranti sono appurate invece le normali tariffe di categoria, valide ovunque, che consentono tuttavia notevoli variazioni tra minimi e massimi. Per esempio i prezzi delle pensioni' di I categoria oscillano tra le iSOO e le !> mila lire, a seconda dell'alta o bassa sta~ gioite e a seconda del tipo di hòtrt. In genere una buona pensione costa 5-6 mila lire, una disrreta intorno alle 3500-.',nt)0, un. pasto normale 1500-1800. Ma la grande massa degli sciatori italiani (circa un minone; è pur sempre costituita dai gitanti domenicali, i quali spesso portano con sé la colazione 'il sacco. Per essi tuttavia lo svago festivo comporta una spesa media di 5 mila lire per il viaggio, l'uso degl'impianti di risalita e qualche bibita. Remo Griglie Prime gite al FUrggen, ai piedi del Oervlno. Una sciatrice guarda il vasto campo di neve prima di lanciarsi nella discesa verso il Breuil

Persone citate: Alagna, Chamois, Pila, Prazzo