Il discorso del Papa sul potere dei vescovi e sul rinnovamento della Curia vaticana di Filippo Pucci

Il discorso del Papa sul potere dei vescovi e sul rinnovamento della Curia vaticana Il discorso del Papa sul potere dei vescovi e sul rinnovamento della Curia vaticana Il Concilio terminerà nel 1965 ; occorrerà un più lungo periodo per applicarne i decreti (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 21 nov. La terza sessicme del Vaticano 11 si è conclusa tra grandi applausi: prima quando sono avvenute le votazioni e la promulgazione della costituzione De Ecclesia e dei decreti De Oecumenismo e De licclesiis orientalibus, e poi, ripetutamente, durante il discorso di Paolo VI. Dopo gli incidenti dei giorni scorsi, essi hanno conferito alla cerimonia odierna un calore inatteso e tanto più sorprendente. Il lungo rito di stamane è stato diffuso dagli schermi televisivi, per circa quattro ore, dalle 3 alle 12,50, allorché Paolo VI Ita lasciato la Basilica Vaticana. Vi era giuìito in sedia gestatoria, preceduto da un lungo corteo, nel quale erano i cardinali. Indossava i pa ramenti pontificali, sul capo aveva la mitra preziosa, così come tutti i 2156 Padri del Vaticano II che si trovavano ormai ai loro rispettivi seggi nell'aula conciliare Paolo VI ha celebrato la Messa attorno all'altare della Confessione con altri 24 membri dell'Episcopato titolari di diocesi ove si trovano i più celebri santuari mariani del mondo. Ha preso poi posto al trono e di lì ha ascoltato la lettura per sommi capi della costituzione De Ecclesia e dei decreti sull'Ecumenismo e sulle Chiese orientali, fatta in latino da mons. Felici, segretario del Concilio. Su questi hanno espresso il loro suffragio tutti i Padri conciliari. I presenti, come si è detto, erano 2156 e le maggioranze che si sono raccolte intorno mi tre documenti sono state praticamente plebiscitarie: il De Ecclesia ha avuto 2151 sì e 5 no. mentre i placet per il De Oecumenismo sono stati 2137 e per il De Ecclesiis orienta libus 2110. L'esito reso noto ogni volta da mons. Felici è stato sottolineato da applausi, che si sono ripetuti poi quando Paolo VI, facendo suo il responso dell'assemblea, ha promulgato i testi approvati « nel nome della Santissima Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo >. Mons. Felici ha poi reso noto che Paolo VI, accogliendo la richiesta pervenutagli da parte di numerosi vescovi, aveva stabilito che d'ora in poi il digiuno che tutti i fedeli sono tenuti ad osservare prima della Comunione sia ridotto da tre ore ad una sola ora. Infine è venuto il lungo discorso papale, interrotto in vari punti da nutriti battimani. Tra l'altro. Paolo VI ha dichiarato che la quarta sessione rappresenterà la € definitiva conclusione > del Vaticano II ed ha fatto due annunci: ha proclamato la Madonna Mater Ecclesiae ed ha affermato che prossimamente invierà al Santuario della Madonna di Fatima in Portogallo una « rosa d'oro >, facendovela portare da una speciale missione. Questi due annunci meritano una breve illustrazione. Il titolo di Mater Ecclesiae non aveva potuto trovare posto nell'ultimo capitolo dello schema De Ecclesia promulgato stamattina, per l'opposizione di numerosi Padri intenzionati ad evitare ogni accentuazione che potesse provocare le suscettibilità dei protestanti. Il Papa ha quindi usato della sua autorità per una proclamazione isolata dal contesto della costituzione e nel farlo ha ricordato come lo scopo che il Concilio si è prefisso è quello « di manifestare il volto della Santa Chiesa, alla quale Maria è intimamente congiunta s. Il dono della < rosa d'oro » al Santuario di Fatima è invece essenzialmente un gesto di pacificazione. I circoli governativi dì Lisbona avevano reagito aspramente all'annuncio del viaggio del Papa a Bombay, dal momento che proprio in India alcuni anni fa il Portogallo aveva perduto alcuni possedimenti, tra cui Goa. La costituzione De Ecclesia, ha detto, dà il giusto riconoscimento e pone nel dovuto rilievo « l'ufficio primario, singolare ed universale » del Pontefice romano: «Era di somma importanza che tale riconoscimento delle prerogative del sommo pontificato fosse esplicitamente espresso nel momento in cui doveva definirs: la questione della autorità episcopale nella Chiesa, in modo che tale autorità non in contrasto ma in giusta e costituzionale concordia apparisse col Vicario di Cristo e capo del Collegio episcopale ». Dopo questa premessa, Paolo VI ha ripetuto quanto già aveva affermato nel settembre scorso: la sua disposizione cioè a servirsi in futuro dell'aiuto e del consiglio di vescovi scelti opportunamente per la trattazione di particolari problemi, anche per quel che riguarda l'internazionalizzazione della Curia, in questo momento avviata alla annunciata riforma. «Il Concilio Ecumenico avrà la sua delinitiva conclusione — ha detto — con la prossima quarta sessione; ma la applicazione dei suoi decreti comporterà una rete di commissioni post-conciliari, nelle quali la collaborazione dell'Episcopato sarà indispensabile; come pure l'insorgenza di questioni d'interesse generale, propria e continua nel mondo moderno, ci renderà ancor più disposti che già non siamo a convocare e a consultare, in momenti determinati, alcuni di voi, ve nerati fratelli, opportunamente designati, per avere d'intorno a noi il conforto della vostra presenza, l'ausilio della vostra esperienza, l'appoggio del vo stro consiglio, il suffragio della vostra autorità. Ciò sarà utile anche per il fatto che il rin- novamento deUa Curia roma- na, che si sta accuratamente studiando, potrà giovarsi dell'opera sperimentata di pastori diocesani, integrando così i suoi quadri, già così efficienti nel loro fedele servizio, di presuli provenienti da vari Paesi e recanti l'aiuto della loro saggezza e della loro carità ». Quando già Paolo VI aveva impartito ai Padri conciliari e ai fedeli la benedizione solenne, mons. Felici, tornato al suo podio, ha annunciato la morte del vescovo di Gaspè in Co. nada mons. Paul Bernìer. Il prelato era stato colto da gra ve malore qualche minuto prima che il Papa desse inizio alla cerimonia. Intorno a lui medici del pronto soccorso istituito nella Basilica Vaticana avevano tentato tutti i rimedi, poi vista la inutilità dei loro sforzi l'avevano fatto trasportare alla clinica San Carlo. IA, dopo pochi minuti dal ricovero, il vescovo canadese moriva, ad appena SS anni. Filippo Pucci

Luoghi citati: Cittãƒâ  Del Vaticano, India, Lisbona, Portogallo