I democristiani ritengono di avere a Cuneo la maggioranza in Comune e alla Provincia

I democristiani ritengono di avere a Cuneo la maggioranza in Comune e alla Provincia I democristiani ritengono di avere a Cuneo la maggioranza in Comune e alla Provincia Attualmente reggono le due amministrazioni come monocolore - Ad Alba, Mondovi, Savigliano quasi certa la riconferma di giunte de - Possibile il centro-sinistra a Bra ed a Saluzzo - Nel Cuneese le elezioni si svolgeranno in 229 comuni su 250 (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 19 novembre. Le elezioni del 22 novembre nella provincia di Cuneo non presentano grosso incognite politiche. La prevalenza della democrazia cristiana è cosi massiccia che può anche sopportare notevoli erosioni senza perdere il predominio. Su dicci elettori cinque o sei votano de. Nelle elezioni provinciali del 1960 la de raccolse il 55-66% dei voti, conquistando 1S seggi su 30 nel Consiglio provinciale e 24 seggi su 40 nel Consiglio comunale. Tutti gli altri partiti sono molto distanziati: la percentuale di voti ottenuta dal l)si nelle stesse elezioni è di 11,8 (14,3 in Cuneo città). Scguo7io il pli, il psdi, il pei e il partito dei contadini con percentuali variabili fra il 10 e il 5, e il msi con 1-2 per cento. In base a questi risultati, giunte monocolori democristiane assunsero l'amministrazione provinciale col presidente dott. Giovanni Falco e l'amministrazione comunale col sindaco prof. Mario Del Pozzo. Domenica prossima i 33.495 elettori di Cuneo (15.434 uomini e 18.061 donne) roteranno in 10 sezioni scegliendo fra otto liste. La de riconferma i nomi del sindaco Del Pozzo, degli assessori Vertami/, Collida, Silvestro, del capogruppo consiliare Dotta Rosso e di Mazzola. Fra i nomi nuovi: l'avv. Dino Andreis, l'avv. Vercellotti, il dott. Benso, il cav. Molinari. Non si ripresentano invece ben quattro assessori: Sacca, Rossi, Novara e Valmaggia, la cui assenza conferma l'esistenza di contrasti fra i dirigenti democristiani. Il psi aveva sei consiglieri, ma ne ha perduto uno. il dott. Pellegrino, che ha aderito al psiup. Nella lista socialista troviamo i nomi di Alberto Cipel- lini segretario della federazione, Franco Viara, Boselli, Giordano e quello del dott. Ferreri rimasto ferito nei giorni scorsi in un gravissimo incidente stradale. Nella lista del psdi sono elencati, fra gli altri, il maestro Pecollo, l'avv. Streri, l'avvocato Silvia e il dott. Palagi segretario della federazione. Il pli ripresenta i consiglieri uscenti, avvocati Giuliano Pellegrino, Cabutto, Motta e Soleri. Il pei ripropone i candidati Izzi e Gastaldi, consiglieri uscenti. Chiudono lo schieramento elettorale altre tre liste: psiup, msi e monarchici, combattenti. 17. psiup dovrebbe costituire una incognita e una minaccia per il psi; missini e monarchici, alleati, sperano di ottenere almeno un seggio. Naturalmente In sperano anche i combattenti. Alle elezioni per il consiglio provinciale partecipano 388.738 elettori che in 30 collegi eleggeranno 30 consiglieri. Le liste di candidali sono 9, ossia le 8 già elencate per le elezioni comunali di Cuneo più quella del partito democratico rurale che fa capo al sindaco Cerrutti di Cossano Belbo. Fra i candidati democristiani sono i nomi del presidente della provincia dott. Falco e degli assessori uscenti. La de presenta l'on. Baldi a Busca e Cortemilia, l'on. Gasco a Man dovi e Carrù, l'on. Sarti a Cuneo. L'on. Giolitiì è nella lista del psi in due collegi di Cuneo città e a Garessio; l'on. Bian cani, comunista, si presenta nel collegio di Cortemilia. Infine 229 comuni della prò vincia, su 250, eleggeranno le proprie amministrazioni comunali. In 16 centri — oltre a Cuneo — di popolazione superio re a 5000 abitanti, le elezioni si svolgeranno col sistema prò porzionale. Col sistema proporzionale si rano già svolte le elezioni del 1960 (allora solo nei centri con più di 10 mila abitanti) in sei comuni col seguente risultato: Mondovi, Fossano, Alba, Savigliano sono rette da giunte monocolore democristiane. A Bra l'amministrazione è retta da de e pli; a Saluzzo da de e psdi. Ora a questi sei comuni, in base alla nuova legge, se ne aggiungono altri dieci che ban¬ no più di 5000 abitanti. Ecco Il—grndr«anttr la loro situazione, risultante — si badi — da elezioni maggioritarie che potranno variare e chiarirsi con l'applicazione del sistema proporzionale: Boves, Borgo San Dalmazzo, Caraglio, Dronero, Verzuolo, Sommariva Bosco, Garessio e Canale sono amministrate da giunte monocolore democristiane. A Racconigi la giunta è di indipendenti, e la de è all'opposizione con 4 consiglieri su 20. Giunta di indipendenti anche a Cherasco. Superano i 5000 abitanti anche Busca e Ceva, dove però non è ancora scaduto il mandato amministrativo. Alla vigilia delle elezioni si prevede una conferma della prevalenza democristiana nelle elezioni provinciali, nelle comunali, del capoluogo, e nei comuni già amministrati da giunte democristiane monocolore, anche se il partito perderà qualche seggio. A Bra la giunta dc-pli potrebbe diventare giunta di centro-sinistra: il psi, che ha una posizione di forza (9 consiglie¬ ri su 30) si sostituirebbe al pli. La giunta di centro-sinistra, comprendente anche il psi, potrebbe essere costituita anche a Saluzzo. A Fossano la situazione è complicata da contrasti interni della de, culminai' velia espulsione del prof. Manfreai dal partito e nella sua successiva riammissione. I democristiani sono attestati su posizio7ii fortissime, avendo conquistato ben 21 seggi su 30; tuttavia i contrasti interni potrebbero avere provocato sfavorevoli reazioni di disorientamento nell'elettorato. E' infine da segnalare la situazione di Mondovi, dove è stata presentata una lista di cattolici indipendenti. Questa formazione, insieme ad altre, minaccia la netta supremazia democristiana che nel 1960 av»va ottenuto 18 seggi su 30. Ettore Doglio