Abita in Israele la moglie del giovane «È un bandito e un nemico degli ebrei»

Abita in Israele la moglie del giovane «È un bandito e un nemico degli ebrei» Kilt tracciata in un paesino nei dintorni di Tel Aviv Abita in Israele la moglie del giovane «È un bandito e un nemico degli ebrei» La donna ha 27 anni, fa la cameriera ed ha quattro figli - Dice del marito: « Fuggì in Egitto nel 1960 lasciando debiti dappertutto. Poi lo sentii parlare a Radio Cairo: insultava il suo popolo. Ho domandato invano il divorzio » - Non è escluso che il governo israeliano chieda a Roma l'estradizione della spia (Nostro servizio particolare) Tel Aviv, 19 novembre. « Nulla di ciò che mio marito potrebbe fare ha il potere di sorprendermi ». Con questa frase Nurit Sciatica Louk, una cameriera di 27 anni abitante in una graziosa casetta di Petali Tikva (a 30 km. da Tel Aviv), ha commentato con i giornalisti che sono riusciti a raggiungerla, le vicende in cui si è trovato coinvolto suo marito, Mordecai Ben Masuud Louk, alias Joseph Dalian. Co stui, com'è noto, è l'< uomo nel baule » scoperto all'aeroporto di Fiumicino a Roma mentre funzionari della Rau 10 stavano caricando clandestinamente sull'aereo in partenza per il Cairo. La donna Ita dichiarato che 11 marito l'abbandonò quattro anni fa, quando stava ancora attendendo il quarto figlio. Da allora ricevette soltanto una lettera da lui, in cui le si chiedeva di raggiungerlo in Egitto. Nient'altro. « Mio marito è originario del Marocco. Venne in Israele quando aveva appena 11 anni e si specializzò subito nello studio delle lingue straniere — ha raccontato la donna —. Ci incontrammo in uno stabilimento per l'incassettamento degli agrumi vicino a Haifa dove lavoravamo entrambi. Mordecai era bello, alto, biondo, con una gran barba: aveva 17 anni; mi chiese di diventare sua moglie e io accettai. « Da quel momento, Mordecai cercò in tutti i modi di evitare di lavorare. Le responsabilità del matrimonio e della paternità gli pesavano: ero incinta del terzo figlio, e Mordecai venne arrestato dalla polizia per una rapina tenta¬ l o la ai danni di un tassista, compiuta con una pistola che si era fatto consegnare da suo fratello. < Mordecai venne processato e condannato a quattro anni di reclusione, ma dopo due anni mi convinse a chiedere la Tgrazia, io firmai e lui tornò'libero». jA quanto sembra il giovane lcollezionò in breve tempo una serie di reati e di debiti: mal- grado gli fosse stato trovato, I all'uscita dal carcere, un po- sto di lavoro in una fabbrica 1di sapone, si fece licenziare per|rissa e, da ultimo, fuggi jn!Egitto attraversando le linee'a Gaza. « Era solito, quando si trovava nei pasticci, mandami dai miei a chiedere denaro, minacciando, in caso contrario, di fuggire in Egitto e di " vendicarsi di tutti questi ebrei ". Un giorno lo fece davvero e io, incinta del quarto figlio, rimasi ad attendere l'aiuto dell'assistenza pubblica ». Giunto in Egitto e cambiato nome, Louk-Dahan trasmise da Radio Cairo una serieì di programmi in ebraico ini cui si dissero alcune tra lei, più sanguinose cose degli ebrei che simio mai state radiotrasmesse: insulti, attacchi, accuse. « Poi silenzio — racconta ancora la donna. — Qualche tempo dopo, trasmessa dalla Croce Rossa, mi venne recapitata una lettera in cui mio marito mi invitava a raggiungerlo con i bambini in Egitto. Io chiesi consiglio alla polizia, che mi suggerì di aspettare prima di prendere una decisione: non venne più nulla. Chiesi al mio rabbino, allora, di concedermi il divorzio: il rabbino trasmise la richiesta a Mordecai :a Croce Rossa, per ottenere I il consenso di mio marito. Ri-| [reati comuni cevette da Mordecai la rispo sta che egli avrebbe consentito al divorzio soltanto se gli israeliani avessero ottenuto dalla Croce Rossa di assicurargli il permesso di espatrio, dall'Egitto in Canada. Da allora non seppi più nulla: legalmente io sono ancora sua moglie ». La giovane signora Louk lavora come cameriera e gode di un piccolo sussidio per la educazione dei figli. La difficoltà maggiore l'affronta quando si trova alla porta i creditori del marito che le chiedono di saldare i debiti lasciali da Louk-Dahan. Secondo voci che circolano a Tel Aviv, raccolte dal giornale Maariv, il governo israeliano ha ufficiosamente chiesto alle autorità italia ne di mettere il Dahan a sua disposizione. Gli israeliani sono naturalmente interessati a parlare con un uomo che ha fatto parte dei servizi d'informazione egiziani e hanno di riserva l'eventuale carta della richiesta ufficiale di estradi- ciotte, essendo stato il Dahanprocessato e condannato per s.

Persone citate: Dahan, Joseph Dalian, Radio Cairo