Esperto del curaro afferma «Non basta una sola prova»

Esperto del curaro afferma «Non basta una sola prova» Esperto del curaro afferma «Non basta una sola prova» Conferenza a Milano del prof. Waser, il più autorevole studioso della sostanza - Non è sicura l'analisi compiuta per il caso Nigrisoli (Dal nostro corrispondente) Milano, 11 novembre, Il prof. Peter G. Waser, dì- rettore dell'Istituto di farina-cologia dell'università di Zu-rigo, ha tenuto questa sera una nteressante conferenza sul te-ma: «Tossicologia del curaro» La conferenza è stata organizzata dalla fondazione «Carlo Erba » per dimostrare come la scienza sia ancora così incerta nel campo della tossicologìa. Lo dimostrano i recenti processi sull'arsenico (bitter), sull'amfetamina (doping) e l'attuale sul curaro. E' mai possibile che esistano metodi di valutazione cosi dissimili da portare a risultati diametralmente opposti? A questo interrogativo ha tentato di dare una risposta il prof. Waser, il quale è considerato il più autorevole studioso del curaro avendo dedicato più di diciotto anni della sua vita a questa sostanza. llilIlltll1IIIIIIIIIIIIIIIIIIillMIIIIII1[IIIII1illlllIID [utilizzando le tecniche più mo 'rlerne come quella degli isotopi radioattivi, j La prova più sicura per stajbilire '.a presenza di curaro nell'organismo umano è la sua [ricerca n»lle urine. Questa r: cerca può essere eseguita iniet landò direttamente le urine sospette nel topo. Basta una quantità minima di urine che contengano curaro perché in 30 secondi il topo reclini la testa, non riesca più a muo versi, giaccia supino e dopo altri due secondi muoia per paralisi respiratoria. Se però le urine sono vecchie allora bisogna prepararne un estratto e iniettare quello nel topo. Dopo l'avvelenamento è possibile svelare la presenza del curaro nelle urine anche a distanza di mesi. < Sulle urine si possono esei/uire altre provet », è stato chiesto al prof. Waser. « Si — ha risposto lo scienziato — la prova con cromatografia su carta, che io preferisco a quella a gas. Bisogna tenere presente che una prova biologica positiva si può avere anche se nelle urine è presente eliinina o cloridrato di magnesio. Così la prova cromatografica può riuscire positiva anche per la presenza di sostanze non di tipo curarico. «Con la prova biologica, io dimostro l'effetto curarico e con la prova cromatografica ne ottengo la conferma. Se non avessi più urina a disposizione, per accertare se in un determinato organismo è presente o no curaro ricorrerei a estratti di fegato, rene o muscolo perché in questi tre organi il curaro si concentra in modo particolare ». Per quanto, per correttezza, il prof. Waser, non abbia mai accennato al processo Nigrisoli, questa sua affermazione è in netto contrasto con quella sostenuta dall'accusa a Bologna. Infatti la prova che nelle urine della vittima vi fosse del curaro, è stata ottenuta soltanto con un'analisi biologica. « Non si meraviglia — è stato chiesto allo scienziato svizzero — che in Tribunale vi siano tante perplessità di fronte a un sospetto avvele namento da curaro come per il caso Nigrisoli »f « No — ha risposto — perché, il caso è eccezionale perche manca l'esperienza sull'uomo. Inoltre in campo internazionale non esiste un'organizzazione che possa chiarire tali dubbi » « Ricorda che ci siano stati altri delitti col curaro.' ». « Ricordo un caso, a Gine vra: un sud-americano uccise in ascensore un amico con una freccia. L'arma penetrò nell'aorta, ma la presenza di curaro sulla freccia fu, dub¬ bia ». g. m. IIILIIIIIIIIIIMIIEIIIIIIJ 1 IM1I1IIMIIIII1IIIIIII

Persone citate: Nigrisoli

Luoghi citati: Bologna, Milano