Al processo Marotta senza tregua la polemica tra la difesa e il P. M.

Al processo Marotta senza tregua la polemica tra la difesa e il P. M. Le udienze sempre occupate da eccezioni di procedura Al processo Marotta senza tregua la polemica tra la difesa e il P. M. Rifacendosi ad un'intervista concessa dal ministro della Sanità, i difensori chiedono che lo Stato si ritiri dalla parte civile • « Se il ministro in persona si augura che tutti gli imputati siano riconosciuti innocenti, perché l'Avvocatura di Stato ne vuol chiedere la condanna?» - Si oppone l'Accusa e il Tribunale respinge la richiesta - Nuovo intervento degli avvocati perché siano sentiti altri testi - I giudici si riuniranno in camera di consiglio domani per deliberare (Dal nostro inviato speciale) Roma, 9 novembre. Il processo contro Domenico Marotta, già direttore dell'Istituto della Sanità, non è ancora uscito dalla fase dei preliminari. La terza giornata incomincia con una chiamata in causa del nostro giornale, «La Stampai/, che nel suo numero del 30 ottobre scorso ha pubblicato un'intervista di Lamberto Fumo al ministro della Sanità, sen. Luigi Mariotti. Parlando delle vicende dell'Istituto di Sanità, il ministro aveva testualmente dichiarato: « In realtà vi sono state vicende che hanno gettato alcune ombre sull'Istituto e sulle quali farà luce la magistratura. Io mi auguro — naturalmente senza la minima intenzione di interferire nel potere giudiziario — che tutto si concluda felicemente con la completa assoluzione di coloro che hanno avuto tanta parte nella creazione e nello sviluppo dell'Istituto così famoso nel mondo ». Questa dichiarazione è stata letta in aula dal difensore del prof. Marotta, avv. Giuliano Vassalli. Come si concilia: chiede il patrono, questa dichiarazione con la presenza in aula d'un avvocato di parte civile, che si costituisce a nome del ministro della Sanità? « Se la parte civile ù qui per chiedere la assoluzione, noi la ringraziamo, ma diciamo che non ce n'è bisogno. Se è qui per chiedere la condanna, allora domandiamo in virtù di qual mandato essa agisca ». 11 ministro della Sanità in carica ha con quest'intervista im plicitamente revocato la co stituzione di parte civile? In ogni caso è necessario che ìa Avvocatura dello Stato chiarisca la sua posizione: se essa cioè rappresenti un ausilio al potere giudiziario, ed in que sto caso la sua posizione è illegittima, o rappresenti il mi nistero della Sanità. €ln tal caso — dice Vassal li — è necessario che ci esi bisca un mandato specifico del ministro in carica. Non è tic cettabìle che si verifichi quanto è già avvenuto, in querta stessa aula, in cui un mwii stro ha difeso l'operato di un suo funzionario e l'Avvocatura dello Stato ne ha chiesto la condanna, criticando l'operato del ministro ». S'alza ora a parlare il rappresentante dell'Avvocatura di Stato, prof. Carmelo Carbone, parte civile: «Le dichiarazioni del ministro, egli dice, non hanno alcun significato particolare, perché egli si limita ad esprimere la speranza che tutti gli imputati siano assolti, in quanto spera che siano innocenti. Per revocare la costituzione di parte civile, il sen. Mariot.ti dovrà venire in aula e dichiarare questa sua volontà ». Prende la parola il P. M. dott. Ricciardi: « Il ministro della Sanità ha fatto male a rilasciare quelle dichiarazioni, ma è molto probabile che esse siano state travisate dal giornalista (ma il giornalista integralmente le conferma, n.d.r.): non sarebbe la prima volta che questo succede ». Anche a lui. P. M., sono state attribuite dichiarazioni che non ha mai fatto. In conclusione; la parte civile può rimanere e non è tenuta ad esibire alcun mandato specifico del ministro che rappresenta. Altri avvocati intervengono per associarsi alla richiesta del prof. Vassalli (tranne l'avv. Zegretti, difensore dei fratelli Davide e Pietro Pompa, contro 1 quali lo Stato non è costituito parte civile), e chiedono che s'accerti la veridicità delle dichiarazioni del sen. Mariotti al redattore del nostro giornale. Il collegio si ritira; tre quarti d'ora di seduta e poi l'ordinanza: « Le dichiarazioni Mariotti sono processualmente irrilevanti, la costituzione di parte civile dello Stato è regolare, l'istanza della difesa è respinta ». Il difensore Vassalli ritorna alla carica: ora si prospetta una nuova e ancor più grave (liiestione. Il prof. Domenico Marotta aveva chiesto che fossero ascoltati settantatré testimoni a discarico, tra i quali quattro premi Nobel (Ernest Robert Chain, Daniele Bovet, Bernard Houssy, Arne Tiselius), numerosi parlamen tari (il prof. Caronia, il sen. Alberti, il sen. Mario Cingolani, il sen. Basilio Focaccia, l'on. Gaetano Martino), l'intero Comitato scientifico dell'I stituto di Sanità, l'intero Co mitato amministrativo del me desimo istituto, un giudice costituzionale, il prof. Papaldo, numerosi ricercatori italiani e stranieri, autorità civili e militari del tempo dell'occupazione tedesca di Roma (avrebbero dovuto confermare, questi ultimi, dell'attività svolta dal prof. Marotta per salvare impianti e personale dell'Istituto dalla requisizione e dal trasferimento ad opera dell'occupante). Di tutti questi testimoni 11 tribunale ne ha ammessi solo vsemnsnsatcs ventidue. Il difensore chiede sia riveduta questa decisione, e ammessi se non tutti 1 testimoni indicati, almeno qualcuno di più dei ventidue concessi. Inoltre, propone al tribunale un'indagine « de visu » sull'opera del prof. Marotta all'Istituto Superiore di Sanità: un sopralluogo, cioè, ai locali dell'ente, al fine di consentire ai giudici dì farsi un'idea di ciò che è stato creato in quasi trent'anni di attività dal prof. Marotta e dal suo successore, prof. Giacomello, e per controllare, come stiano in effetti le cose a proposito delle sopraelevazioni della sede, lavori che l'accusa rinfaccia al direttore dell'Istituto come inutili spese, destinate soltanto a soddisfare l'ambizione del prof. Marotta. L'accusa accolla al prof. Marotta l'acquisto di una nuova centrale telefonica per l'Istituto, che costò una ventina di milioni, più la cessione della vecchia centrale. Dice l'accusa che la vecchia era ancor buona, tant'è vero che fu poi installata nell'aeroporto di Fiumicino. Il difensore Vassalli chiede che sia ascoltato a testimone un tecnico, l'ing. Augusto Maraschi, il quale dirà che nemmeno una minima parte di quella centrale incriminata venne utilizzata mai per l'aeroporto di Fiumicino. Inoltre, poiché il tribunale ha acquisito una relazione dell'isrettore Contursi sulla gestione dell'Istituto di Sanità, e questa relazione è stata comunicata fuori termini ai difensori, il prof. Vassalli chiede che il processo sia sospeso perché gli avvocati possano studiare queste nuove carte e predisporre le testimonianze le altre prove, controperìzie, eccetera. S'associa anche a queste richieste il difensore del prof Giacomello. Pure 11 prof. Giacomello — successore di Marotta nella direzione dell'Isti tuto — proponeva che si ascoltassero moltissimi ed autorevoli testimoni a suo discarico, ma il tribunale gliene ha concessi solo diciotto. Anche altri difensori s'associano e propongono nuovi testimoni: chi suggerisce un nuovo professore, chi due, chi tre, chi un drappello. Infine :I presidente dà un'occhiata all'orologio: i'ora s'è fatta tarda, occorre aggiornare II processo a dopodomani, per dar tempo alla parte civile e al P. M. di esaminare le nuo ve istanze dei patroni e di esprimere il loro avviso. Perciò l'udienza è tolta; ci si rivede mercoledì, e forse nemmeno per quel giorno si esauriranno i preliminari Anche quest'oggi il prof. Marotta, ammalato, non era presente in aula, costretto a letto da fastidiosi incomodi. Mancavano pure il prof. Giacomello e qualche altro coimputato. Gigi Ghirotti mimmiiiimmiii umilimi miiimim pIl p.m. Ricciardi, a destra, parla con uno dei difensori, l'avv. Marinaro, ieri durante una pausa del processo per l'Istituto di Sanità (Telef. « Associated Press ») mi mi immillimi min i immilli illuminili miiiimiiiimmimiiiimii i mini iiiimimmim

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